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Ascoli Piceno, grazie ai fondi della Regione Marche il carcere del Marino avrà uno sportello d'ascolto e una palestra

di Redazione Picenotime

venerdì 23 maggio 2025

La Regione Marche ed il Comune di Ascoli Piceno promuovono salute e benessere attraverso il progetto 'LiberaMente' sviluppato dal Csi insieme al prezioso sostegno della Banca del Piceno. Stamattina, nella consueta Sala "Ceci" della Pinacoteca Civica, sono state presentate due iniziative rivolte al personale della Polizia Penitenziaria della casa circondariale di Marino del Tronto. Al carcere cittadino infatti, grazie ai fondi regionali è stato allestito uno sportello settimanale per contrastare o almeno ridurre lo stress da lavoro correlato e burn-out (condizione patologica che colpisce le persone che esercitano professioni di aiuto) tramite l'ascolto.

''Uno sportello di supporto per il personale di Polizia Penitenziaria - commenta Francesco Prunella, responsabile del progetto Csi -. Un progetto affidato al Dottor Nello Giordani. Le finalità è ridurre lo stress ad una categoria di lavoratori quotidianamente oggetto di situazioni critiche e aggressioni. I primi incontri a cadenza settimanale sono iniziati il 12 maggio e andranno avanti per un anno. Il discorso risulta essere più allargato grazie al contributo offerto da Angelo De Fenza (segretario regionale Uspp). Oltre al supporto psicologico è in programma la realizzazione di una palestra che sarà allestita fuori dalla caserma per favorire attività ludico-sportive e scaricare lo stress accumulato nel corso della giornata''.

''La mia idea condivisa col Csi è stata quella di allestire un momento riservato dove far emergere quelle problematiche importanti che fanno emergere lo stress e il nervosismo - sostiene il Dottor Nello Giordani -. Una delle questioni emerse è quella della poca solidarietà. Fondamentale il contributo del personale di Polizia Penitenziaria. Gli incontri avverranno in biblioteca. Il progetto sarà in continua evoluzione sulla base delle questioni che emergeranno dagli incontri. Il compito della polizia penitenziaria è soprattutto la rieducazione e la risocializzazione''.

La parola poi è passata al sindaco Marco Fioravanti che nell'occasione ha potuto fare gli onori di casa: ''È importante evidenziare il grande lavoro e lo stress che la Polizia Penitenziaria è abituata ad affrontare e che da fuori non si vede. Questo progetto va a creare un modello diverso basato sul benessere del personale di Polizia Penitenziaria. L’aspetto psicologico potrà essere alimentato anche dall’attività fisica. Voglio ringraziare il Csi che porta avanti progetti all’interno del carcere da tanti anni. Questo aiuterà ad agevolare il lavoro di squadra. Ci sarà da affrontare un delicato discorso legato alle eccessive presenze all’interno della casa circondariale. Mettiamo al centro gli agenti, perché è necessario preoccuparci della persona''.

In concreto il progetto è stato possibile grazie ai fondi donati dalla Regione Marche. ''Nel contributo annuale che solitamente rinnovo, le mi è scelte sono state sempre indirizzate all’aspetto legato alla salute e all’aspetto mentale - spiega la consigliera Monica Acciarri -. Questo mio desiderio a questo settore nasce due anni fa dopo una visita in carcere che mi ha permesso di toccare con mano la realtà che vive la polizia penitenziaria. Siamo stati attori di una mozione regionale e nazionale perché in quelle situazioni non siamo in grado di dare le giuste risposte. Alla richiesta ricevuta così ho cercato di provvedere alle richieste ricevute. Abbiamo condiviso la presentazione di un libro che parlava di queste situazioni. Alla fine dobbiamo essere un po’ umanisti e un po’ filosofi perché in Italia siamo ancora molto indietro su questi temi particolarmente sensibili. Questa progettualità finanziata con 20mila della regione ai quali si è unito il contributo di Sandro Donati che ringrazio insieme a tutti''.

''Ringrazio per aver ricevuto degli spunti interessanti che riguarderanno l’evoluzione del progetto LiberaMente - le parole di Sandro Donati, presidente Banca del Piceno -. La banca deve rivestire un ruolo importante anche dal punto di vista sociale, oltre alla solita attività finanziaria''.

''Questo momento chiude un cerchio sulle attività fatte all’interno del carcere dove abbiamo sempre sviluppato tante iniziative - chiosa Antonio Benigni, presidente del Csi -. Mancava questo tassello. Ora riusciremo a dare concretezza e a mettere meglio la persona al centro di tutto''.


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