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Ascoli Piceno, convegno del SAP sul tema della sicurezza. Galanti: ''Importante intervenire sugli assetti familiari''

di Redazione Picenotime

mercoledì 21 febbraio 2024

Interessante, ben organizzato e con il tutto esaurito in sala, il Convegno del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) svolto ad Ascoli Piceno martedì mattina all’Auditorium Neroni. A fare gli onori di casa e dare il via ai lavori, il segretario Provinciale del SAP Massimiliano D’Eramo. Superlativi, di spessore  e molto tecnici gli interventi dei relatori con la conferma dell’On. Gianni  Tonelli ex Segretario  Generale  del SAP e dell’attuale Stefano Paoloni, anche quelli dell’avvocato Rachele De Stefanis, dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, del dott. Gianfilippo Renzi direttore del Pronto Soccorso di Ascoli Piceno,  del sociologo Nello Giordani e del sottosegretario al Ministero dell’Interno On. Nicola Molteni. In sala tra le tante divise dei Carabinieri con la presenza del Colonnello Domenico Barone comandante provinciale dell’Arma, dell’esercito con il comandante colonnello Giovanni Cruciani, i Prefetti e Questori della Regione Marche, anche altri sindaci e il consigliere regionale Monica Acciarri. Dopo i saluti dei sindaci di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti e di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo,   del Prefetto di Ascoli Piceno S.E. Sante Copponi  e del Questore dott. Giuseppe Simonelli, anche il Console Onorario della Repubblica di Moldova Roberto Galanti, nel salutare tutte le personalità Istituzionali ed i presenti, è entrato nel vivo della discussione con un intervento molto pratico. 

''Sicurezza, sanità - dice il Console Onorario Galanti nel suo breve  intervento di saluto - implicano due situazioni: quella della violenza nei confronti  delle forze di Polizia e quella nei confronti dei sanitari, che, dalle statistiche, presentano dei numeri davvero preoccupanti. Solo nel 2022 sono stati oltre 4.000 gli atti di violenza nei confronti di chi sta sulla strada a garantire la sicurezza dei cittadini e ben oltre i 2.300 quelli nei confronti dei sanitari. Numeri da brividi. Secondo me bisogna non sottovalutare la terza “S” e cioè quella della scuola  con atti di bullismo ed intolleranze varie ben note. Ebbene questo il fattore di preoccupazione maggiore perché, secondo me, la scuola potrebbe divenire, se non si interviene efficacemente (si spera di no),  la palestra (non per tutti ovviamente) per futuri potenziali violenti.  Una piantina va seguita fin da piccola perché  quando poi il suo arbusto è grande, è difficile raddrizzarla. Allora secondo il mio punto di vista non c’è necessità che il “Normificio” produca altre norme, ma è auspicabile  che vengano  applicate  quelle che ci sono. Bisogna intervenire in primis  sugli assetti familiari. Lì, con una educazione adeguata, si possono evitare fatti futuri di preoccupante visione. Se alla proposta di inasprimento delle pene non si fa seguire la certezza dell’applicazione della stessa, ci troviamo davanti solo ad uno spot irrisolutivo''.

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