Pubblichiamo integralmente la lettera che ci è stata inoltrata dall'Avvocato Marilena Mecchi, legale della famiglia di Roberto Straccia, studente di Moresco ritrovato senza vita sul lungomare di Bari il 7 Gennaio 2012 in circostanze mai del tutto chiarite.
Con la presente rendo noto l’evento creato dalla famiglia Straccia e dalla sottoscritta per ROBERTO STRACCIA. Il giorno 22 Maggio 2015 a Pescara dalle ore 10 partirà dall’Università Gabriele D’ANNUNZIO fino al palazzo di giustizia un corteo.
Il corteo è stato voluto per manifestare a tutti i gravi fatti che sono accaduti in questo ultimo anno di indagine (DOCUMENTALMENTE PROVATI) e che continuano a passare sotto silenzio. Come è noto la Procura di Campobasso sta svolgendo indagini sulle violazioni del profilo Facebook di Roberto Straccia e sull’inquinamento delle prove avvenuto in fase di indagini.
Gli ultimi avvenimenti sono i seguenti:
1) A seguito della nostra denuncia sono riapparsi miracolosamente i tabulati che non erano stati mai depositati. Gli stessi sono stati depositati dopo un anno dalla chiusura delle indagini dal tecnico all’epoca nominato, il quale ha sottoscritto una lettera affermando di “essersene dimenticato”. Preciso che non siamo stati nemmeno avvertiti di questo deposito ma lo abbiamo saputo a seguito di un controllo di routine. Ciò nonostante miei continui solleciti scritti. Se non avessimo fatto controlli di nostra iniziativa nessuno ci avrebbe avvertito;
2) Dall’esame dei tabulati emerge una telefonata fatta all’utenza di Roberto Straccia proprio il giorno della scomparsa (14 dicembre 2011) da una ragazza della provincia di Foggia, cosi come i due telefoni di Roberto si chiamano l’un l’altro malgrado il ragazzo fosse uscito senza. Questa ragazza non è stata mai sentita dalla Procura. E’ stata da me convocata e, per tutta risposta, ha cancellato immediatamente il suo profilo facebook, dal quale aveva già cancellato tutta la cronologia tra il 2011 e 2012. Analoga cancellazione hanno fatto altri soggetti intorno al ragazzo;
3) Nonostante in alcuni sms intercettati il 7 gennaio si parla del ritrovamento del corpo di Roberto ridendo e facendo del sarcasmo sulla verità che viene a galla, nonostante un gergo di spacciatori di droga e nonostante si dica di spostare un furgone (chiaro riferimento al corpo di Roberto), nonché intercettazioni dove si dice di andare su facebook a parlare, la Procura non vuole richiedere i profili facebook integrali di Roberto e delle persone intercettate;
4) Abbiamo sentito alcune persone nell’ambito delle attività investigative il 25 ottobre 2014 laddove- con ripresa audio video - hanno ammesso che all’interno della casa giravano sostanze stupefacenti;
5) Abbiamo richiesto a Bari gli indumenti di Roberto all’atto del ritrovamento del corpo, nonché la sabbia ritrovata nel giaccone. In data 11 aprile 2015 i carabinieri di Pescara ci hanno riconsegnato i vestiti in modo pietoso. Nonostante nell’autopsia si dica chiaramente che i vestiti sono stati messi in contenitori idonei alla conservazione, all’atto dell’apertura davanti ai Carabinieri essi – contrariamente a quanto affermato – risultavano accatastati l’uno sull’altro. Di ciò esiste documentazione fotografica. E’ lecito chiedersi allora se nell’autopsia si sia detto il vero (ossia che erano stati messi in contenitori idonei) e poi qualcuno abbia messo mano agli indumenti, oppure che sia stato dichiarato non il vero. La cosa paradossale è che mentre le chiavi e l’IPOD erano sigillati in ceralacca (nonostante fossero di metallo), i vestiti sono stati invece gettati alla rinfusa e senza alcuna protezione. Così cancellando prove importanti. Ma è bene ribadire che questi indumenti ora saranno analizzati dal geologo forense, per stabilire che tipo di sabbia sia quella che ancora si vede a occhio nudo nelle scarpe e nei vestiti. Perche, ove risultasse non compatibile con il litorale abruzzese è bene evidente che Roberto sia stato portato altrove.
La famiglia non intende arrendersi e andrà avanti. Anche dinanzi alla Corte Europea per far valere i suoi diritti, perche il caso di Roberto non vuole essere risolto, nonostante i tanti elementi presenti e cose che ancora si potrebbero fare.