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di Redazione Picenotime
Sulla stessa “linea” anche per l’ambiente: nello spirito della prossima edizione di “M’illumino di meno” (venerdì 16 febbraio), la città di Grottammare ha invitato le località attraversate dal 43° parallelo ad aderire alla manifestazione che, per i suoi 20 anni, guarda oltre i confini ed invita tutti a cercare alleanze nel nome dell’uso consapevole e razionale dell’energia elettrica, delle risorse sostenibili e delle fonti rinnovabili.
Con il titolo “No borders”,
infatti, anche quest’anno Rai Radio 2 invita gli ascoltatori a
spegnere simbolicamente le luci non indispensabili, in occasione
della Giornata del risparmio energetico e degli stili di vista
sostenibili: “Parteciperemo alla campagna – annuncia l’assessore
alla Sostenibilità ambientale, Alessandra Biocca - spegnendo per
un’ora le luci intorno al monumento del 43° parallelo (pista
ciclabile nord, ndr). I temi della sostenibilità ambientale e del
risparmio energetico sono punti fermi della nostra azione
amministrativa. Aderiamo a M’illumino di meno con convinzione e
invitando tutti i cittadini, scuole e le associazioni a fare lo
stesso”.
L’adesione all’iniziativa da parte del comune di Grottammare è stata formalizzata martedì pomeriggio dalla Giunta. L’atto era stato preceduto da una lettera in cui il sindaco Rocchi e l’assessore Biocca invitavano le località nazionali ed internazionali che si trovano sul 43° parallelo a fare altrettanto e trovare un monumento simbolico da spegnere per la Giornata del risparmio energetico.
Al momento, sono stati intercettati riscontri positivi da parte dei comuni di Perugia, Assisi, Acquaviva Picena, Force e Pievetorina.
“In questi anni – aggiunge Biocca - abbiamo messo in campo una serie di piccole iniziative che partono dalle scuole, invitando a riflettere sul tema della sostenibilità, imparando così a cambiare i nostri stili di vita. Un piccolo grande gesto quello di creare una linea immaginaria con le città attraversate dal 43° parallelo, senza confini e uniti per la salvaguardia dell'ambiente. Dalle piccole alle grandi città che possa diventare una buona abitudine personale e collettiva per il benessere globale futuro”.
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