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Covid, Istituto Superiore Sanità e Ministero Salute: “Rt a 0,63 ma crescono varianti Delta e Kappa”

di Redazione Picenotime

venerdì 02 luglio 2021

“Sebbene in assoluto i nuovi casi siano in diminuzione, la proporzione di casi di infezione da virus Sars-CoV-2 causati da varianti delta/kappa è in aumento in Italia“. È quanto si legge nella bozza del monitoraggio settimanale sull’andamento del Covid-19 dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute. “La maggior parte di questi casi è attribuibile a focolai circoscritti riportati in varie parti del Paese. Poiché la variante delta sta portando ad un aumento dei casi anche in Paesi con alta copertura vaccinale, è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi“. Per prevenire dunque ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus, sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità, è necessario raggiungere una “elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione“, fanno sapere gli esperti. In conclusione, sulla base dei dati e delle previsioni dell’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno “mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale”. 

“Nel periodo compreso tra il 9 e il 22 giugno, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,63 (range 0,61-0,71), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando si attestava a 0,69) e sotto l’uno anche nel limite superiore. Continua il calo nell’incidenza settimanale (9 per 100.000 abitanti (21/06/2021-27/06/2021) vs 12 per 100.000 abitanti (13/06/2021-20/06/2021). L’incidenza è sotto il valore di 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio”. La campagna vaccinale progredisce quindi “velocemente” e l’incidenza è a un livello che “permetterebbe il contenimento dei nuovi casi”.

“Nessuna Regione/PPAA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 3%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 362 (22/06/2021) a 240 (29/06/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale- prosegue il report- scende ulteriormente (3%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 2.289 (22/06/2021) a 1.676 (29/06/2021)”.

Due Regioni, Sardegna e Puglia, riportano una allerta di resilienza, nessuna Regione riporta molteplici allerte. Tutte le Regioni/PPAA - aggiunge il report - sono classificate a rischio basso secondo il dm del 30 aprile 2020. Tutte le Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno”.

“Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione tra fine maggio e inizio giugno. Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (1.578 vs 2.407 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (37,4% vs 39,5% la scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (35,8% vs 35,5%). Infine, il 26,8% è stato diagnosticato attraverso attività di screening”.

In Italia, al 22 Giugno, la variante Delta aveva una prevalenza pari al 22,7% ed è stata identificata in 16 tra Regioni e province autonome, con un range tra lo 0 e il 70,6%. Lo stima la nuova indagine rapida condotta dall'Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. "La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione", ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. L'indagine integra le attività di monitoraggio di routine e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione. Per Brusaferro "è fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche ieri dall'Ema, questo garantisce la migliore protezione". 

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