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Ascoli, progetto 'Capacity Building Piceno': rafforzare la capacità amministrativa per rigenerare la comunità locale

di Redazione Picenotime

giovedì 20 luglio 2023

Un ciclo di seminari che inizierà da Settembre nell’ambito del progetto "Capacity Building Piceno", promosso dall'Unione Montana del Tronto e Valfluvione e sostenuto dalla Regione Marche, nell'ambito della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) e dalla Fondazione Carisap - avviso "Comunità educanti". I seminari saranno rivolti ad amministratori e a tutti i portatori di interesse o interlocutori rispetto all’attività amministrativa locale. Alla Bottega del Terzo Settore stamattina si è svolto il convegno “Il rafforzamento della capacità amministrativa per la rigenerazione del territorio e della comunità locale”.

Un'intera mattinata che ha visto susseguirsi interessanti interventi e approfondimenti. Tra i relatori Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016. Vari gli altri speaker che hanno parlato di quanto il rafforzamento delle competenze a livello locale sia fondamentale per guidare i necessari processi di sviluppo del territorio. A prendere la parola sono stati: Mario Tassi (presidente Fondazione Carisap), Giuseppe Amici (presidente Unione Montana del Tronto e Valfluvione), Arturo Verna (dirigente scolastico Liceo Stabili -Trebbiani), Luciano Agostini (presidente Gal Piceno), Pierciro Galeone (Direttore dell’Istituto delle Finanze e delle economie locali - IFEL), Fabrizio Luciani (Partner srl), Irene Ciaffoncini (coordinatrice Anci Giovani Marche), Flavia Marzano (presidente Comitato Tecnico Scientifico Fondazione Ampioraggio) e Fabio Renzi (segretario generale Fondazione Symbola).



MARIO TASSI, presidente Fondazione Carisap: ''La Cassa di Risparmio ha a cuore il bene della comunità e del territorio in cui viviamo. Questa mattinata si svilupperà attorno alla formazione, una leva del nostro operato che riveste un ruolo ancor più importante quando ci si riferisce agli amministratori. Importante risulta essere formare coloro che saranno chiamati a costruire strategie rivolte allo sviluppo del territorio''.

GIUSEPPE AMICI, presidente Unione Montana del Tronto e Valfluvione: ''Questa è un'iniziativa sviluppata insieme al liceo Stabili di Ascoli. Formare la pubblica amministrazione attraverso dei seminari è un tema centrale. La ratio del programma (47 seminari) è sottolineare la necessità di partire dagli amministratori per poi coinvolgere anche gli altri attori del territorio. Nel 2019 è nata l'area interna di Ascoli e l'accordo quadro partito qui è stato poi allargato a livello nazionale. Abbiamo ottenuto ottimi risultati soprattutto per quanto riguarda il programma legato agli infermieri di comunità. L'altro aspetto sul quale si sta investendo è quello sugli impianti tecnologici che possano consentire ai residenti delle aree interne di poter usufruire di determinati servizi senza la necessità di doversi spostare. Ci siamo preoccupati di non far mancare gli stumenti necessari anche alle scuole. Poi come non citare l'aspetto legato alla promozione con dei mercatini che permettono ai turisti di trovare i prodotti tipici del territorio. A ciò aggiungo il discorso legato ai trasporti per favorire la connessione tra i vari luoghi del territorio. Tutti tasselli che vanno ad aggiungersi ad una ricostruzione che va avanti con l'avvento del commissario Castelli''.

LUCIANO AGOSTINI, presidente Gal Piceno: ''Quando ci è stato chiesto di aderire a questo progetto lo abbiamo fatto con ferma convinzione. A noi manca in maniera molto evidente una classe dirigente vera. Non solo dal punto di vista di chi mi ha preceduto, ma anche da amministratore pubblico vedo la mancanza di una classe dirigente che sappia supportare la classe politica. Servono dirigenti preparati, ma che abbiano anche una visione importante. La pubblica amministrativa deve potersi dotare di una struttura che abbia questa capacità. Il combinato disposto è quello che a noi serve. Nell'ultimo periodo abbiamo assistito tutti ad un decadimento di ciò''.

MARCO FIORAVANTI, sindaco di Ascoli Piceno: ''Questo progetto per noi è una grande occasione. Ho avviato una scuola di formazione politica proprio per preparare nuove generazioni in grado di gestire il nostro futuro. Abbiamo necessità di formare la classe dirigente e dobbiamo favorire il dialogo tra il palazzo e il popolo. Dobbiamo scendere in strada e avere il coraggio di parlare con la gente che non intende rivolgersi al palazzo. La politica deve fare questo. C'è grande voglia della nuova classe dirigente di mettersi in gioco. Apertura e visione sono fondamentali per la crescita dell'intero territorio''.  

PIERCIRO GALEONE, direttore dell'Istituto per la Finanza e l'Economia Locale FEL): ''Le aree interne sono la parte fragile del nostro paese. I termini più ricorrenti negli ultimi tempi sono stati quelli legati a spopolamento e al freno da mettere a questo fenomeno. Siamo uno dei posti più popolati del mondo e lo siamo attraverso una rete molto fitta di città grandi, città medie, borghi e villaggi. L'Europa è cresciuta moltissimo a livello demografico ma sviluppandosi sulla stessa fitta trama. 50,9 milioni di abitanti nel 2030; 54,2 milioni nel 2050; 47,7 milioni nel 2070. Tutta l'Italia sta diminuendo demograficamente, ma alcune aree stanno diminuendo di più rispetto ad altre. La decrescita è asimmetrica. Nelle aree interne vive il 22% della popolazione nazionale. Queste aree in precedenza erano popolate perché svolgevano un ruolo economico importante a livello nazionale. Ed è proprio il fulcro del tema: creare legami e interconnessioni per evitare lo spopolamento. Bisogna agire su tre fronti: riconquistare una funzione economica reale (attraverso energia, turismo, agroalimentare); garantire la comunicazione fisica (mobilità ferrovia e trasporti) e digitale (banda larga). Assicurare i servizi alla persona a partire da istruzione e sociosanitario (welfare). La connessione però deve esserci anche tra le stesse amministrazioni. Il sistema può funzionare quando si mettono in campo realtà di carattere associativo o cooperativo. Un contributo può essere dato anche mettendo in campo iniziative legate al sisma''.

FABRIZIO LUCIANI, Partner Srl: ''La capacità di elaborare una visione articolata di progresso e sviluppo riveste vitale importanza. Siamo partiti con una fase nel 2019 con la summer school che si è svolta al centro polivalente Agorà di Arquata con 8 comuni rappresentati di cui 6 dell'area SNAI. Ora inizia la seconda fase che andrà avanti fino alla primavera inoltrata del 2025 con ben 47 seminari. La fase due è rivolta ai partecipanti della comunità locale e anche agli amministratori locali e alla futura classe dirigente locale. Imprenditori, professionisti e anche il mondo delle scuole saranno coinvolti. I temi di cui parleremo: organizzazione dell'ente locale (modulo A); l'ente locale nel contesto territoriale (modulo B). La partecipazione sarà chiaramente a carattere gratuito con il rilascio di crediti a seconda dei settori partecipanti. La sfida non è tanto cercare di fare tutto ciò trasferendo metodologie e favorire la capacità di visione, ma superare le resistenze culturali verso il tema dell'aggiornamento''.

GUIDO CASTELLI, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016: ''La strategia di sviluppo del cratere dell'Appennino consente di trarre elementi utili per fare delle valutazioni su queste tematiche. Un corso come questo non può non adattarsi al contesto che parla di un territorio ascolano che da tempo soffre di una debolezza strutturale presente anche prima di quel fatidico 24 agosto 2016. L'atteggiamento da rafforzare è quello volto a favorire il lavoro di rete tra amministrazioni e anche tra amministrazioni pubbliche, presidi e privati. Anche qui inizia ad esserci una forte propensione alla logica di rete. Le aree interne non si salvano se vengono considerate come piccole riserve indiane. La questione demografica si risolve se esistono politiche nazionali capaci di favorire l'inversione di tendenza. La crisi demografica è nazionale. A noi spetta il compito di fare la nostra parte in un contesto in cui va rilanciata l'area del cratere. La ricostruzione è lo strumento per far fare un salto di qualità anche al cratere. Non si deve preoccupa solo di ridare diritti alle popolazioni terremotate, ma deve abbracciare anche la transizione digitale. Inoltre va tenuto conto anche di altri fattori come ad esempio il cambiamento climatico che potrebbe influenzare la prospettiva futura di sviluppo dell'Italia e del mondo. Dopo il covid csi sta verificando un recupero delle attività delle nostre terre. Dobbiamo ripartire dalla valorizzazione dei nostri boschi, del nostro legname e della nostra filiera. L'estensione dell'Unione Europea a 35 con tutti i paesi dei Balcani vedrà arrivare tanti loro prodotti nel centro Italia e questo può diventare un luogo dove quelle materie prime possono essere trasformano. Quando si pensa a rafforare la capacità amministrativa dobbiamo avere ben presente quali sono i traguardi possibili e le traiettorie che possiamo attivare per ridare tempra ad un territorio complesso e in difficoltà che però potrebbe tornare protagonista. L'opera formativa si deve sempre e comunque legare ad una visione di supporto. La nostra è la culla e l'origine dell'identità italiana''. 


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