San Benedetto, pineta del lungomare intitolata a Luigi Ciacciarelli. Terminati i lavori in via Montello
di Redazione Picenotime
martedì 11 giugno 2024
Nel pieno rispetto del cronoprogramma, sono terminati i lavori di realizzazione del marciapiede a sbalzo di via Montello a sbalzo sull’Albula, tra la Statale e via Toscana. L’opera è stata eseguita dalla ditta Tanzi & Massicci snc di Offida, già esecutrice in passato di analoghi lavori in via Tonale, e presenta le stesse caratteristiche del percorso ciclopedonale realizzato sulla sponda nord dell’alveo del torrente. Consente un transito in sicurezza lungo una strada finora sostanzialmente priva di marciapiedi senza penalizzare la sosta dei veicoli. E’ costata 240.000 euro, di cui 120.000 finanziati dalla Regione Marche e, per la restante parte, con risorse comunali.
“E’ un intervento che i residenti, il Comitato di quartiere Albula Centro ma anche coloro che devono raggiungere la statale, magari per recarsi in ospedale, attendevano da anni – dice l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Capriotti - e in più riqualifica un ulteriore tratto del punto di cerniera tra l’Albula e la città”.
Scoperta la targa dedicata al Sindaco del periodo 1960 – 1962 che fu anche componente del Comitato di Liberazione. “LUIGI CIACCIARELLI (1892 – 1980) - Componente del Comitato Comunale di Liberazione Nazionale - Sindaco della Città dal 1960 al 1962” : così recita la targa collocata nella pineta antistante l’area ex camping, sul lungomare, che ieri è stata intitolata all’amministratore comunale che, nel suo breve mandato da primo cittadino, riuscì a portare a termine numerose azioni positive per la comunità sambenedettese. Prima ancora fu ufficiale pluridecorato durante la prima guerra mondiale, ultimo segretario provinciale del Partito Popolare prima dell’avvento del fascismo, segretario della cooperativa della pesca a San Benedetto, fondatore della lega dei contadini. Dopo la Liberazione, venne chiamato a far parte del Comitato comunale di Liberazione Nazionale, e indicato dal Partito democratico cristiano quale assessore nella provvisoria giunta comunale prima dell’elezione a consigliere e poi a sindaco. Dinanzi ai congiunti, tra cui l’unica figlia rimasta, il sindaco Antonio Spazzafumo e il consigliere comunale ed provinciale Simone De Vecchis, nipote di Ciacciarelli, hanno scoperto la targa e tratteggiato la sua figura, il primo evidenziando il segno lasciato nel suo impegno civile e politico, il secondo ricordandone l’aspetto umano e familiare con l’aiuto di una parente che ha letto un breve ricordo.
“Fu sindaco in un periodo breve – ha detto Spazzafumo - perché il clima politico era estremamente teso e l’equilibrio raggiunto per eleggerlo primo cittadino risultò piuttosto precario. Ma nello stesso tempo, fu sindaco in un periodo estremamente vitale per la città: erano gli anni del “boom” economico e la città era in piena espansione”.
“Più volte, in quei tormentati mesi alla guida dell’Amministrazione comunale – ha proseguito Spazzafumo -Ciacciarelli rivendicò tutti gli interventi fatti: da quelli per il rilancio del settore marittimo e della lavorazione delle attrezzature da pesca alla riassunzione in gestione diretta del servizio di nettezza urbana, dalle licenze rilasciate per incentivare lo sviluppo degli alberghi al progetto di una darsena turistica. E ancora vanno ricordate le azioni che intraprese propedeutiche alla redazione di un nuovo piano regolatore che ponesse fine alle speculazioni sulle aree fabbricabili, l’impegno per una revisione su base equa e giusta dei tributi locali. Ma il risultato più rilevante durante il mandato di Ciacciarelli fu sicuramente quello di ottenere per la città l’apertura di due importanti istituti scolastici, il Liceo Ginnasio, che partì come sezione aggregata al Liceo scientifico “Rosetti”, e l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato - IPSIA”.
“Insomma – ha concluso il primo cittadino - Luigi Ciacciarelli fu personalità non solo di specchiata onestà, di solidi valori democratici professati durante tutta la vita. Ma è stato anche l’emblema di un modo di amministrare la cosa pubblica che è tutt’oggi di esempio per chiunque voglia cimentarsi in questa difficile missione”.
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