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Ascoli Picchio, caratteristiche tecniche e umane di mister Alfredo Aglietti

di Redazione Picenotime

mercoledì 15 giugno 2016

E' attesa in giornata l'ufficialità del nome del nuovo allenatore dell'Ascoli Picchio, che a meno di clamorosi colpi di scena sarà Alfredo Aglietti. Il tecnico toscano nato a San Giovanni Valdarno il 16 Settembre 1970 deve definire gli ultimi dettagli del contratto che lo legherà al club di Corso Vittorio Emanuele fino al 30 Giugno 2018. 

Alto un metro e 90 centimetri, Aglietti vanta un'ottima carriera da calciatore nel ruolo di attaccante con 418 presenze in tutti i campionati dalla Serie D alla Serie A (più Coppa Italia) impreziosite da ben 145 gol. In carriera ha vestito le maglie di Rondinella, Montevarchi, Pontedera, Reggina, Napoli, Verona (con partenopei e scaligeri ha collezionato 40 presenze nella massima serie con 10 reti), Chievo, Pistoiese, Arezzo, Milazzo e Villacidrese. 

La carriera da allenatore inizia il 3 Novembre 2004, quando sostituisce l'esonerato Luciano Bruni alla guida della Rondinella in Serie D. Dopo una breve parentesi all'As Sestese, nel 2006 approda al Viareggio, squadra che in tre anni potra dalla Serie D fino alla Prima Divisone. Nel 2009  viene ingaggiato dalla Sampdoria come allenatore della squadra Primavera, portando la squadra fino alla semifinale di campionato persa 4-1 nel derby cittadino contro il Genoa.

Nel 2010 parte l'avventura in Serie B alla guida dell'Empoli con un buon 9° posto finale. Nella stagione successiva l'Empoli lo esonera il 2 Ottobre 2011 a seguito della sconfitta in casa 2-4 contro l Padova, dopo aver ottenuto in totale 2 vttorie, 5 sconfitte e il sestultimo posto in classifica. A Febbraio 2012 viene richiamato dall'Empoli al posto di Guido Cardoni, salvando la squadra toscana dopo i playout. Il 17 Novembre 2012 viene chiamato dal Novara per sostituire Giacomo Gattuso, che a sua volta aveva sostituito Attilio Tesser. Aglietti, in totale sinergia con il ds Cristiano Giaretta (che oggi ritrova ad Ascoli), si mette alla guida di una squadra che riesce con una grande rimonta a centrare il quinto posto in classifica, qualificando gli azzurri per i playoff. L'avventura dei piemontesi finirà in semifinale, con il Novara che viene eliminato dall'Empoli pareggiando 1-1 all'andata al "Piola" per poi perdere 4-1 in Toscana. Rimane alla guida del Novara anche nel campionato di B successivo, ma viene sollevato dall'incarico il 18 Novembre 2013, a causa dello scarso rendimento della squadra (13 punti in 13 gare) e del quartultimo posto in classifica (al suo posto Alessandro Calori). Il 16 Febbraio 2014 il Novara lo richiama in panchina nel contesto di una stagione assai travagliata, ma il 7 giugno 2014, all'indomani della sconfitta 0-2 in casa ai playout d'andata con il Varese, viene esonerato e sostituito da Giacomo Gattuso. 

Il 12 aprile 2015, dopo aver rescisso il contratto col Novara, firma un contratto fino al 2016 con la Virtus Entella, momentaneamente al quartultimo posto in classifica. Il 20 aprile, al debutto sulla panchina ligure, pareggia 0-0 con la Pro Vercelli, la prima sconfitta arriva il 28 aprile col Varese 0-1, la prima vittoria arriva alle penultima giornata col Latina 2-0. Con 7 punti in 7 partite (1 vittoria, 4 pareggi, 2 sconfitte) non salva direttamente la squadra ed affronta di nuovo i playout contro il Modena. A seguito della doppia sfida con i canarini l'Entella retrocede in Lega Pro dopo un solo anno di cadetteria. La squadra viene però riammessa in B in seguito allo scandalo calcioscommesse e si rivela una delle sorprese del campionato arrivando al 9° posto a solo un punto dai playoff. L'Entella di Aglietti colleziona ben 64 punti, figili di 17 vittorie, 13 pareggi e 12 sconfitte, con 51 gol fatti (Caputo vice capocannoniere con 17 reti al pari di Cacia) e 40 subiti. Le sfide contro l'Ascoli Picchio hanno visto una vittoria per parte: il 15 Settembre 2015 successo bianconero al "Del Duca" per 1-0 grazie alla rete di Antonini, vendetta ligure il 18 Gennaio 2016  a Chiavari con un netto 4-0 caratterizzato dalla doppietta di Caputo e dalle reti di Masucci e Iacoponi. Il 26 maggio 2016, in scadenza di contratto, Aglietti lascia l'Entella per alcune divergenze con la società riguardanti i piani futuri.


Per conoscere meglio Alfredo Aglietti abbiamo contattato il giornalista ligure Claudio Bianchi, direttore di Dilettantissimo.tv, che ha seguito step by step la sua avventura alla guida della Virtus Entella.


Claudio, descrivici mister Aglietti da un punto di vista tecnico e tattico.

Il suo schieramento tattico preferito è il 4-3-1-2, anche se a volte ha optato per il 4-3-3. Aglietti ama il bel calcio, difficilmente l'Entella quest'anno ha gettato la palla o ha saltato il centrocampo con lunghi lanci, le azioni sono manovrate e partono dalla difesa. Una manovra palla a terra, con tanti cambi di gioco ed inserimenti dei centrocampisti, sfruttando al meglio il ruolo del trequartista che dà imprevedibilità alle azioni di attacco. E' stato bravo a dare una precisa impronta alla squadra dopo le quattro sconfitte consecutive ad inizio campionato contro Ascoli, Novara, Cagliari e Trapani, poi con la vittoria nella giornata successiva con la Pro Vercelli tutto prese un'altra piega. Ha fatto leva su un'ottima difesa, con Iacobucci tra i pali (che rimaneva sempre alto quando la squadra attaccava), sugli esterni Iacoponi e Keita che spingevano molto e la coppia centrale formata da Ceccarelli (più esperto) e Pellizzer (più dinamico e aggressivo) protagonista di un campionato eccellente. Il centrocampo a rombo prevede un regista basso dai piedi buoni, due mezzali di corsa e un trequartista che sappia innescare le due punte, che devono essere molto tecniche e mobili. In mezzo al campo ha fatto leva sulla classe di Jadid e sull'apporto di Sestu, Troiano e Palermo, in avanti invece ha contato sulle giocate di Caputo (strepitosa la sua stagione), Masucci, Costa Ferreira, Di Carmine, Cutolo e Staiti. Si vede molto che è un allenatore che lavora sul campo, io personalmente ero molto innamorato del suo gioco e sono assai dispiaciuto che non sia continuata la sua avventura a Chiavari. Ho visto all'opera tanti allenatori in Liguria seguendo Genoa, Sampdoria e Entella, ma il piacere che mi dava ammirare le partite della squadra di Aglietti è paragonabile solamente al gusto che provavo nel vedere all'opera la Samp di Eriksson.


Umanamente e caratterialmente com'è?

E' una grande persona, che non parla tanto ma quando lo fa sa farsi sentire. Non è un ruffiano, non si copre dietro a dichiarazioni di facciata, dice quello che pensa, comunica in modo schietto e diretto. A Chiavari non ha mai preso casa ed ha sempre vissuto in albergo, è molto professionale e dedito esclusivamente al lavoro. Si percepiva chiaramente come i giocatori fossero molto legati a lui ed al suo credo tattico, in più di un'occasione in sala stampa sottolineavano l'importanza del lavoro messo in atto in settimana che poi dava frutti nelle gare del weekend. Aglietti ha provato, quando le cose hanno iniziato ad andare bene, a chiamare a raccolta il pubblico, Chiavari però è e rimarrà sempre una piazza tiepida e lo stadio non è mai stato stracolmo. Giocare al Comunale rappresentava un vantaggio soprattutto per il particolare terreno di gioco in sintetico piuttosto che per l'apporto dei tifosi, che non è mai stato caldissimo nonostante l'Entella abbia disputato un grande campionato. 


Vi proponiamo un'interessante intervista esclusiva realizzata ad Alfredo Aglietti proprio da Claudio Bianchi e da Simone Maggi al termine del girone d'andata del campionato di Serie B 2015/2016, una mezzora che ci permette di approfondire i tratti sportivi e personali del 45enne allenatore toscano.




CLICCA QUI PER RIVEDERE TUTTE LE INTERVISTE DI ALFREDO AGLIETTI NEL CORSO DEL CAMPIONATO DI SERIE B 2015/2016



Alfredo Aglietti

Alfredo Aglietti

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Commenti

Dueeffe65
mercoledì 15 giugno 2016

Praticamente bisogna cambiare 9/11!!!!


uno qualunque....
mercoledì 15 giugno 2016

.....benvenuto MISTER!!!!


bruno
mercoledì 15 giugno 2016

L'uomo giusto per noi, in bocca al lupo Alfredo


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