Ascoli Picchio, film dell'era Bellini in 4 momenti chiave. Le prime parole nel 2011 a Montefiore
di Redazione Picenotime
venerdì 06 luglio 2018
All'inizio della prossima settimana verrà formalizzato dal notaio il passaggio del pacchetto di maggioranza dell'Ascoli Picchio da Francesco Bellini al gruppo Bricofer Italia Spa rappresentato da Massimo Pulcinelli. Finirà quindi ufficialmente l'era del 70enne imprenditore italo-canadese alla guida dell'ultracentenario club bianconero, 53 mesi intensi durante i quali non sono mancati momenti di grande esaltazione e periodi di estrema difficoltà.
Da un punto di vista strettamente sportivo l'Ascoli di Bellini, tra Lega Pro, playoff di Lega Pro, Serie B e playout di Serie B, è stato impegnato in campionato in 178 match, con un bottino di 56 vittorie, 56 pareggi e 66 sconfitte (media punti 1.25), con 201 gol fatti e 231 subiti. Se si prendono in considerazione solamente le 126 gare in cadetteria il bilancio parla di 34 vittorie, 42 pareggi (compresi i due nei playout con l'Entella) e 52 sconfitte (media punti 1.14), con 129 gol fatti e 173 incassati.
Ecco nel dettaglio i numeri delle cinque stagioni "belliniane":
LEGA PRO PRIMA DIVISIONE GIRONE B 2013/2014: 3 vittorie, 0 pareggi, 8 sconfitte - 9 gol fatti e 17 gol subiti;
LEGA PRO GIRONE B 2014/2015: 19 vittorie, 14 pareggi e 5 sconfitte (più 1 ko ai playoff con la Reggiana) - 63 gol fatti e 41 subiti;
SERIE B 2015/2016: 13 vittorie, 8 pareggi e 21 sconfitte - 45 gol fatti e 64 subiti;
SERIE B 2016/2017: 10 vittorie, 19 pareggi e 13 sconfitte - 44 gol fatti e 49 subiti;
SERIE B 2017/2018: 11 vittorie, 13 pareggi (più 2 nei playout con l'Entella) e 18 sconfitte - 40 gol fatti e 60 subiti.
Sono stati nove gli allenatori dell'era Bellini: Bruno Giordano, Flavio Destro, Mario Petrone, Devis Mangia, Paolo Cozzi (in coppia con Cesare Beggi), Alfredo Aglietti, Enzo Maresca, Fulvio Fiorin e Serse Cosmi. I migliori marcatori in campionato sono stati Daniele Cacia con 29 gol seguito da Cristian Altinier e Leonardo Perez (17 centri per entrambi) e da Andrea Favilli (13 reti).
Da un punto di vista comunicativo i tifosi bianconeri ed i nostri utenti iniziarono a conoscere Francesco Bellini già il 28 Luglio 2011, quando tenne un'importante conferenza stampa presso la sua cantina Domodimonti a Montefiore dell'Aso in cui spiegò le motivazioni della conclusione non positiva della trattativa con Roberto Benigni per l'acquisizione dell'Ascoli Calcio, un'offerta che fu respinta e definita "irricevibile".
Due anni e mezzo più tardi Francesco Bellini riuscì finalmente a rilevare il club bianconero dopo il fallimento ed il 6 Febbraio 2014 divenne il nuovo proprietario del Picchio coadiuvato dagli imprenditori ascolani Battista Faraotti, Giuliano Tosti, Gianluca Ciccoianni e Piero Palatroni (quest'ultimo fuoriuscito dalla nuova Società dopo appena un mese). Ecco le sue prime parole sul palco in Piazza Arringo davanti ad una folla oceanica.
Tre giorni più tardi, il 9 Febbraio 2014, il nuovo presidente Bellini, sempre circondato dagli altri azionisti, tenne la sua prima conferenza stampa ufficiale allo stadio "Del Duca" al termine del match di Lega Pro perso 1-0 dall'Ascoli contro il Grosseto. Per la prima volta vennero illustrati pubblicamente programmi e strategie per gli anni a venire.
Il 15 Giugno 2018, nella sede di Corso Vittorio Emanuele, si è tenuta l'ultima conferenza stampa di Bellini da presidente e proprietario dell'Ascoli Picchio. Affiancato dall'avvocato Maria Cristina Celani ha illustrato nuovamente i motivi che l'hanno portato a lasciare la Società ed ha spiegato i dettagli della trattativa con il gruppo Bricofer che poi, dopo tanti colpi di scena, si sarebbe concretizzata il 3 Luglio 2018.
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Commenti
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venerdì 06 luglio 2018
Grazie presidente Bellini.
Gigio
venerdì 06 luglio 2018
Spero che nell'accordo con Bricofer ci sia la clausola che se dovessero fallire ,Bellini possa ricomprarsi le quote.
Ema
venerdì 06 luglio 2018
Alla fine era chiaro che avrebbe lasciato, fin dal primo anno in cui era arrivato ha ribadito che sarebbe rimasto al massimo 3 anni e così è stato. Inutile chiedersi se avrebbe potuto proseguire o meno. Se le sue intenzioni sono sempre state queste non serve a nulla forzare la mano. Ha preso l'Ascoli per ciò che valeva dopo il fallimento e l'ha rimesso a nuovo con una proprietà in Serie B senza debiti e un settore giovanile importante. Per me l'obiettivo suo era questo: rendere Ascoli una piazza appetibile sul mercato a qualsiasi grande investitore dove può fare grande calcio. Per questo grazie Presidente e in bocca al lupo.
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