Parma-Brescia 0-1: voci Iachini (“Ripartiamo dal 2° tempo”), Danilo (“Ad Ascoli gara della vita”), Correia ed Inzaghi
di Redazione Picenotime
mercoledì 01 dicembre 2021
Al termine del match perso dal Parma contro il Brescia allo stadio "Tardini" nella quindicesima giornata del campionato di Serie B hanno parlato in sala stampa i due allenatori Giuseppe Iachini e Filippo Inzaghi, il match-winner Andrea Cistana ed i calciatori gialloblù Felix Correia e Danilo. Domenica 5 Dicembre i crociati sfideranno l'Ascoli al "Del Duca" alle ore 14.
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IACHINI: "Volevamo fare un’altra partenza, più simile a quella della squadra del secondo tempo, aggressiva e intensa sfruttando meglio sugli esterni per andare dentro e giocarla come avevamo preparato la gara seppur in un giorno e mezzo. Non abbiamo avuto molto tempo per farlo. Abbiamo sbagliato troppi passaggi nel primo tempo, questo ha fatto sì che il Brescia potesse costruire situazione pericolose. Dobbiamo gestire meglio il possesso, il palleggio, le verticalizzazioni, le uscite, gli aggiramenti. Nel secondo tempo lo abbiamo fatto e siamo stati più squadra, nel primo ci si è messo anche il gol su calcio piazzato dove dovevamo essere più attenti, ci siamo cambiati una marcatura e non dovevamo farlo. In preparazione ci siamo detti di stare più attenti, prendere gol dopo 5 minuti ha influito, stiamo cercando di tirare fuori la testa dal periodo generale e quello ci ha venire più tensione, infatti abbiamo sbagliato passaggi troppo semplici. Avevamo messo in mezzo giocatori tecnici per cercare di non sbagliare queste palle, perché il Brescia a verticalizzare ha giocatori rapidi, dovevamo dunque essere bravi nel palleggio. Non siamo riusciti a farlo perché troppo timorosi, soprattutto dopo il gol. Al rientro in campo siamo andati con un altro atteggiamento, siamo andati meglio sugli esterni, la squadra è stata squadra: è quello lo spirito, l’atteggiamento che dobbiamo mettere. Abbiamo messo il Brescia sotto la sua linea dell’area concedendo quasi nulla e creando i presupposti per rimettere in piedi la partita. La squadra che voglio è quella della ripresa, così avevamo preparato la partita. La squadra ha accusato oltremodo il gol e non deve succedere. Lo spirito deve essere sempre lo stesso, senza intimorirsi e indietreggiare ma andando in avanti. Riparto dal secondo tempo. Abbiamo affrontato un Brescia rodato, ha giocatori esperti e di qualità, noi dobbiamo considerare come dato con le tante assenze e l’aver giocato con meno recupero a disposizione. Sapevamo che dovevamo lavorare prima, lo sappiamo ora. Voglio vedere in queste partite tutto il gruppo, non ho la possibilità di farlo in amichevole: giocando molto ravvicinati se qualcuno è affaticato devo fare dei cambi e questo mi permette di mettere in campo qualcuno di fresco e valutare altri ragazzi. Il compito dell’allenatore è migliorare ogni componente della rosa, portarli ad una crescita e diventare così squadra. Mi è capitato già in passato di vivere situazioni simili, questa è una squadra che viene da una retrocessione e ci sono stati dei cambiamenti, sono arrivati dei giovani. Si sta amalgamando il gruppo, la ripartenza non è stata buona, eravamo già più a ridosso della zona playout anzichè di quella playoff, dobbiamo risalire e per farlo ci vuole tanto lavoro, insistendo. Con un pizzico di fortuna avremmo avuto dei punti in più: a Como potevamo calciare dentro un pallone in pieno recupero e oggi abbiamo avuto tre occasioni con Inglese, Tutino e Juric. Non è andata così ma c’è stato uno spirito fino in fondo per rimettere in piedi la partita, ma avremmo dovuto iniziare la gara con quello spirito della ripresa, così come l’avevamo preparata. Nel primo tempo abbiamo perso troppi palloni e se perdi troppo palla resti dietro, nella ripresa abbiamo sbagliato meno tecnicamente, abbiamo accorciato di più e questo ci ha permesso di stare più su. Schiattarella? Il ragazzo è stato fermo un mese, se resti su un lettino, poi non ti puoi allenare e rientrando devi fare due partite in tre giorni e di conseguenza io lo vedo solo quando è in partita; in campo può fare più fatica e mancare di lucidità, sapevamo che avremmo avuto qualche giocatore al rientro da un infortunio, qualcun altro è fuori, dobbiamo recuperare diversi elementi nella loro condizione migliore. Oggi non abbiamo perso per colpa sua o di altri, il problema è stato l’atteggiamento del primo tempo. Detto questo complimenti al Brescia, si vede che lavorano assieme da mesi. Nella ripresa ho visto atteggiamento, aggressività, voglia di accorciare e chiudere gli spazi, sapevamo di avere lavoro da fare, ci sarebbe voluta qualche settimana di lavoro assieme ma non è un alibi. Ripartiamo dal secondo tempo per l’intensità e la determinazione. Quando hai anche un po’ di timore indietreggi di qualche metro, dovevamo stare più alti. Mi aspettavo certe difficoltà, lavoriamo per crescere sotto tanti aspetti. Sto valutando tutti, i ragazzi che sono entrati lo hanno fatto con il piglio giusto, devono metterci anche più personalità senza timore e senza paura perchè hanno le qualità per darci una mano nel creare la superiorità numerica. Con questi ragazzi dobbiamo fare le nostre battaglie e andare a fare punti, poi si vedrà”.
DANILO: "Nel primo tempo siamo stati un po’ nervosi, troppi errori tecnici, loro non venivano a pressare alto, dovevamo essere più tranquilli perchè avevamo dei giocatori tecnicamente che potevano uscire tranquillamente con la palla. Invece abbiamo usato sempre la palla lunga ed è normale che perdi la distanza, le misure, e si soffre. Cosa succede a questa squadra? Ancora non siamo una squadra, non lo siamo per 90′. Quando c’è un cambiamento e un cambio d’allenatore è anche un fallimento per noi giocatori, non possiamo essere contenti di un esonero, non possiamo dare la colpa sempre all’allenatore. Anche noi ci dobbiamo fare qualche domanda in più. Abbiamo cambiato allenatore, c’è stato poco tempo per lavorare, ma è un allenatore che ha vinto tanto, in Serie B. Serve un po’ di tempo ma non possiamo fare discorsi legati alla classifica, o a pensare ai playoff. Dobbiamo pensare alla domenica, partita dopo partita, solo così possiamo diventare squadra per 90′, non per un tempo solo. Per scalare la montagna servono 90′, 95′ da squadra, e fino ad oggi per la mia esperienza posso dire che ancora non siamo squadra per 90′. Iachini sta lavorando sull’aggressività, sulle seconde palle, perchè la categoria ci chiede questo. Abbiamo giocatori di qualità, ma se non vinci i contrasti non vinci da nessuna parte. Ci sono state troppe scuse, da quando sono arrivato tutti i giorni sento dire che il Parma è forte: non siamo forti, perchè la classifica dice questo. Si va a fare il paragone con il Lecce, abbiamo perso 4-0 il primo tempo con il Lecce… Non possiamo dare sempre la colpa all’allenatore, noi dobbiamo dare qualcosa in più. Va bene l’atteggiamento del secondo tempo, di oggi, ma perchè solo il secondo tempo? Dobbiamo essere squadra per 90′. Non possiamo venire sempre a giocare in casa, prendiamo gli insulti dei tifosi, poi andiamo a casa e va tutto bene. Non va tutto bene. Che possiamo fare? Esonerare un altro allenatore? Non va bene così, siamo noi che andiamo in campo, che dobbiamo fare qualcosa in più, vincere qualche contrasto in più. Io per primo, perchè sono qui, ci metto la faccia e devo dare di più. Oggi non possiamo nemmeno pensare al discorso promozione, nemmeno ai playoff. Dobbiamo pensare all’Ascoli. Loro faranno la gara della vita, e noi cosa facciamo domenica? Anche noi dobbiamo fare la gara della vita. Dobbiamo stare zitti e lavorare. Prendere gli insulti dei tifosi, ridere di meno e lavorare di più".
CORREIA: “In queste due partite credo di aver fatto bene, ma l’importante è la squadra. Dobbiamo lavorare tutti insieme per vincere, per migliorare in campionato, questa è la cosa più importante per me. Siamo una squadra forte, dobbiamo lavorare. Dobbiamo pedalare e trovare la strada giusta. Iachini è un buon allenatore, abbiamo lavorato solo una settimana, non è facile. Penso però che sia un buon allenatore, e con lui miglioreremo. In campo dove mi trovo meglio? Gioco in qualsiasi posizione: attaccante, terzino, mezzala… Gioco dove vuole il Mister. Poi per me o come attaccante o come esterno è dove mi trovo meglio. Non è una situazione facile, la nostra, ma penso che dobbiamo lavorare, parlare tutti insieme. Il lavoro è la cosa più importante nel calcio, dobbiamo solo lavorare, che è la strada giusta“.
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