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Cupra, “Gli ultimi saranno ultimi” e “Snoopy&Friends” al Cinema Margherita

di Redazione Picenotime

giovedì 12 novembre 2015

Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da Giovedì 12 a Lunedì 16 Novembre presenta due film:

"Gli ultimi saranno ultimi" di Massimiliano Bruno, con Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Ilaria Spada. Il film è basato sull'omonima piece teatrale scritta da Massimiliano Bruno e interpretata con successo da Paola Cortellesi;

"Snoopy & Friends" - Il Film dei Peanuts di Steve Martino è un film del 2015 basato sull'omonima striscia a fumetti creata da Charles M. Schulz. 

  

"Gli ultimi saranno ultimi": Tratto dall'omonimo spettacolo teatrale andato in scena dal 2005 al 2007, che vedeva come unica protagonista Paola Cortellesi. La trama: cosa ci fa una giovane donna al nono mese di gravidanza con una pistola in mano puntata contro un poliziotto impaurito? “Gli ultimi saranno ultimi” racconta la storia di Luciana Colacci (Paola Cortellesi) una donna semplice che sogna una vita dignitosa insieme a suo marito Stefano (Alessandro Gassman). E' proprio al coronamento del loro sogno d’amore, quando la pancia di Luciana comincia a crescere, che il suo mondo inizia a perdere pezzi: si troverà senza lavoro e deciderà di reclamare giustizia e diritti di fronte alla persona sbagliata, proprio un ultimo come lei, Antonio Zanzotto (Fabrizio Bentivoglio). (www.trovacinema.it)

 

“Fin dalla descrizione dei due protagonisti paralleli, Gli ultimi saranno ultimi mostra come la sua storia potrebbe sconfinare ogni momento in farsa o in tragedia, e infatti la narrazione cammina in bilico su questo crinale, in quella tradizione del cinema italiano che attinge alla realtà e al carattere nazionale per declinarsi in tutte le sue sfumature tragicomiche. Scritto e diretto da Massimiliano Bruno, Gli ultimi saranno ultimi nasce come pièce teatrale ma nella trasposizione cinematografica attinge alla luminosità morbida e clemente della provincia laziale, allargando lo spazio a molti caratteri riconoscibili: gli amici, i vicini, la single "collezionista", la poliziotta goffa e sfortunata, la guardia giurata affettuosa (e quella letargica), l'apprendista ambiziosa (più per disperazione che per vocazione). Ognuno brilla grazie a una scrittura precisa e credibile, e all'interpretazione esatta ed empatica di un cast di ottimi caratteristi: la deliziosa poliziotta Maria Di Biase, gli amici Silvia Salvatori, Emanuela Fanelli, Giorgio Caputo e Marco Giuliani. Bravissimi anche Diego Ribon nei panni di un sindacalista da prendere a ceffoni, Duccio Camerini padrone di casa e Francesco Acquaroli padrone delle ferriere, Ariella Reggio mamma di Antonio.

Ovviamente la parte del leone va a Paola Cortellesi (Luciana), perfetta come sempre: tenera, stressata, commovente, buffa, patetica. Le tiene testa uno straordinario Alessandro Gassmann (il marito Stefano) che dà prova inconfutabile, con apparente leggerezza, della sua raggiunta maturità d'attore, e della sua capacità tutta italica (parliamo di commedia all'italiana) di essere insieme gaglioffo e gagliardo. Fabrizio Bentivoglio fa più fatica a risultare credibile nella sua volontà programmatica di calarsi nei gesti e nell'accento del poliziotto Antonio, ma rende bene la gravità del personaggio. Accanto a loro Stefano Fresi e Ilaria Spada lasciano come al solito il segno, e Irma Carolina di Monte interpreta con precisione forse il personaggio più originale del film. Vale la pena dettagliare il lavoro degli attori perché la regia è completamente al loro servizio, ne segue i movimenti interiori ed esteriori, resta loro addosso: nella scena della conversazione al ristorante la cinepresa pare un bambino che cerca di non perdersi neppure una parola, neppure una smorfia di quello che dicono i grandi.

Gli ultimi saranno ultimi racconta con strazio e partecipazione, ma anche con umorismo e levità, le vicende di un gruppo di italiani del presente stretti fra la crisi e la necessità di negarla, strozzati dalla paura e la vergogna, sempre più limitati nelle loro possibilità e nei loro margini di scelta. Persone che non riescono più a vedere ciò che sta davanti ai loro occhi, che prendono derive deleterie senza nemmeno rendersene conto, che vedono la loro dignità costantemente sotto attacco e tentano di difenderla come possono. Persone stanche, che smettono di essere ragionevoli e sbroccano o, peggio ancora, vanno lentamente alla deriva. Bruni le racconta con una delicatezza che si tiene al di qua della melensaggine e del melodramma (anche se alcune sottolineature musicali sono davvero esagerate) e gradualmente ci leva la pelle, lasciandoci scoperti, nudi davanti a ciò che siamo diventati, ognuno macchiandosi di piccole e grandi nefandezze. E racconta senza peli sulla lingua alcune grandi verità contemporanee, prima fra tutte quella che "senza il lavoro si puzza", e che homo sine pecunia est imago mortis: laddove homo sta per "essere umano", maschio e femmina.” (Paola Casella – mymovies.it)

 

"Snoopy & Friends" - Il Film dei Peanuts: Charlie Brown, Lucy, Linus, Piperita Patty e tutti i loro amici stanno affrontando un nuovo anno di scuola quando un camion dei trasporti porta una nuova compagna di classe, la bambina dai capelli rossi di cui Charlie Brown si innamora immediatamente. Con l’aiuto di Snoopy, il beagle più amato nel mondo sempre all’inseguimento del suo arcinemico, il Barone Rosso, Charlie Brown dovrà trovare il coraggio di parlarle e superare il suo complesso di inadeguatezza. (www.trovacinema.it)

 

“Chi temeva che l'ennesima trasposizione cinematografica della saga dei personaggi creati da Charles Schulz fosse un'operazione kitch e priva di poesia sbagliava di grosso: nonostante gli innumerevoli compromessi per rendere Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts appetibile ai bambini di oggi il risultato è piacevolmente naif, i caratteri sono rispettati alla lettera così come le loro interazioni, e i tormentoni della serie ci sono tutti - dal pallone di rugby sfilato all'ultimo momento da Lucy sotto il naso di Charlie al chioschetto della psicologa a 5 cent a seduta, dall'aquilone che non vola mai alla nuvola di sporcizia che circonda Pig Pen, dal Barone Rosso con cui Snoopy combatte la sua eterna battaglia all'incipit letterario "Era una notte buia e tempestosa" che appare in caratteri tipografici sopra la cuccia rossa del bracchetto più famoso del mondo.

Qualcuno obietterà che i personaggi sono stati alleggeriti di quella malinconia esistenziale che caratterizzava i nipotini della psicanalisi, ma volendo confezionare un film per bambini del Ventunesimo secolo e non un prodotto vintage per adulti nostalgici, era legittimo aggiornare le sensibilità della serie a un pubblico cinematografico meno cervellotico e più abituato a lasciarsi catturare da immagini in veloce movimento e storie raccontate con leggerezza.

La regia si sbizzarrisce soprattutto con le fantasie di Snoopy, e dunque i suoi inseguimenti aerei, i suoi appostamenti da avvoltoio, le sue esibizioni nei panni di Joe Falchetto sono pirotecniche e si concedono quella libertà creativa e cinetica che le vignette di Schulz dovevano imbrigliare nel formato statico della striscia quotidiana. I personaggi sono ben descritti nella loro essenzialità, così che anche i più piccoli e coloro che non sono cresciuti a pane e noccioline possono immediatamente identificarne le caratteristiche salienti: si tifa per Charlie, si vorrebbe essere Snoopy, si detesta Lucy Van Pelt, ci si innamora non della insulsa ragazzina dai capelli rossi ma di Piperita Patti, l'hippie supercool separata alla nascita dall'altra lentigginosa della letteratura under 13, Pippi Calzelunghe.

La sceneggiatura intesse con agilità e intelligenza gli elementi che hanno reso immortale i Peanuts: l'ironia, l'immaginazione, l'imbarazzo esistenziale, i tormenti dell'infanzia, le tradizioni dell'America anni '50, l'assenza degli adulti ridotti a brontolio fuori campo. Mancano gli agganci all'attualità, le spigolature psicanalitiche, e soprattutto il senso di ineluttabilità nel destino tragicomico di Charlie. Ma i piccoli spettatori risponderanno bene al suo riscatto finale, e si riconosceranno nel bambino dalla testa tonda e la maglietta gialla con la greca nera, più che in Linus, relegato a personaggio minore, non più icona di intellettuali nevrotici e tormentati.” (Paola Casella – mymovies.it)


Anche per la stagione 2015-2016 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche. Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti. Ingresso universitari: € 4,00. 


Alessandro Gassmann e Paola Cortellesi

Alessandro Gassmann e Paola Cortellesi

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