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Ascoli Piceno: scultura ''La Rosa del Progresso'', simbolo de “La Milanesiana” e non solo

di Elisa Mori

venerdì 23 luglio 2021

In questo Luglio 2021, come nei tre anni precedenti, sbarca ad Ascoli Piceno il Festival de "La Milanesiana", ideato e diretto dalla vulcanica Elisabetta Sgarbi. Molti gli ospiti che si sono succeduti sul palcoscenico del Teatro Ventidio Basso nel segno de Il Progresso, tema della ventiduesima edizione della rassegna, e che hanno dato l’opportunità di riappropriarsi dello spettacolo dal vivo per gli avventori delle cinque serate.

La "Milanesiana" di quest’anno porta con sé una novità, oltre allo sport che, per la prima volta, entra di buon grado tra gli argomenti del festival, lasciando un segno tangibile del suo passaggio in territorio piceno legato al mondo dell’arte.

Ebbene sì, Elisabetta Sgarbi con la fondazione omonima da lei diretta ha deciso di donare una pregevole scultura nata dal genio creativo di Marco Lodola. L’idea che ha ispirato il celebre artista lombardo altro non è che il simbolo della Milanesiana, la rosa che porta, sin dall’origine, la firma di Franco Battiato e del suo album del 1999 Fleurs. Una rosa, dunque, quale elemento connotativo di un festival che, sin dalla sua prima edizione, si è posto l’obiettivo di far incontrare le arti senza alcun dibattito.

Alle mani esperte di Marco Lodola è toccato interpretare il fiore sacro a Venere, con quello stile che oramai lo ha reso inconfondibile anche ad un primo sguardo di un occhio inesperto e che trae ispirazione dalla tradizione degli anni Cinquanta e dalle icone classiche italiane.

Lo stesso Vittorio Sgarbi, osservando la produzione dell’artista, lo identifica quale “simbolo dell’arte italiana, trasfigurata, plasmata secondo la cultura del nostro tempo, inevitabilmente legata al mondo mediatico e maledettamente pop”.

La Rosa del Progresso, questo il titolo dell’opera, ricalca, in formato gigante (circa tre metri), per tipologia e fattura, le celebri sculture luminose, nelle quali l’artista sagoma a suo piacimento i materiali plastici, vi inserisce all’interno luci a neon o i più moderni led e ne colora l’esterno rigorosamente con colori pop. Ed ecco allora spuntare da un imponente basamento, quasi fosse il terreno che la nutre e che al tempo stesso la sostiene, il lungo stelo verde scuro della Rosa del Progresso che termina alla sommità con un bocciolo che si sta schiudendo tra le diverse nuances del blu e dell’azzurro alternate a punti luminosi a led.

La scultura si illumina, ogni sera, al calare del sole sulle note del celebre brano Il Ballo della Rosa degli Extraliscio, band che affonda le sue radici nella musica folcloristica romagnola tradizionale, dando l’illusione che le sue foglie si muovano, come in una danza, tra gli alberi dei Giardini Pubblici di corso Vittorio Emanuele.

 



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