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Montefiore dell'Aso, gran finale per la ventisettesima edizione della Maialata in Piazza

di Redazione Picenotime

domenica 18 agosto 2024

Lunedì 19 Agosto ultimo giorno della 27esima edizione della Maialata in Piazza a Montefiore dell’Aso, organizzata dall’Associazione omonima, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza alla Croce Verde di Montefiore-Massignano-Campofilone.

Ad animare la serata saranno i MistraFunky , street band, dai sapori "funkeggianti", con il loro ritmo e le loro coreografi. Insieme alla formazione di Petriolo, i ragazzi montefiorani del Collettivo 27 allestiranno la loro Discoteca Strapaesana. Il Collettivo proporrà musica e videoproiezioni inedite che ripercorreranno l’estetica nazional-popolare italiana: dal twist, il boom economico e i film di Fellini, all’avvento dell’italo disco. L’obiettivo è  quello di tracciare una linea che congiunga quei brani ballati e cantati da intere generazioni, che hanno segnato delle epoche oltrepassando il tempo, imprimendosi nell’immaginario collettivo dello stivale.

Proseguirà il mercatino delle tipicità lungo Borgo Giordano Bruno e la pesca organizzata dal Consiglio Comunale dei Ragazzi in corso XX Settembre. Il Polo Museale di San Francesco resterà aperto dalle 17.00 alle 23.00 con orario continuato, così come il Museo dell’Orologio in Piazza Risorgimento e il Maialata Store dove acquistare simpatici gadget. 

Carne arrosto cotta al punto giusto, gustosa polenta servita sulla tipica tavoletta di legno, buona musica, intrattenimenti e animazione, mercatini e mostre, arte e cultura, paesaggi mozzafiato. Mescolare gli ingredienti aggiungendone uno alla volta et voilà! Ecco la ricetta giusta per serate da leccarsi i baffi!

L’obiettivo della Maialata è quello di promuovere le tradizioni contadine picene e quindi, tra tutte, i piatti della cosiddetta “salata”, ovvero la macellazione del maiale. Una tradizione molto forte legata alla campagna e all’allevamento del suino nelle famiglie contadine, che lo macellavano per loro e magari per conto di qualche “paesano” che lo richiedeva. Un fuori stagione per dare la possibilità a turisti e non di conoscere ed apprezzare la migliore cucina tradizionale oltre allo splendido borgo piceno.


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