Monteprandone, collaborazione tra Comune e Musei Sistini del Piceno per rendere fruibili beni di Giacomo della Marca
di Redazione Picenotime
giovedì 18 luglio 2024
A breve partiranno i lavori di riqualificazione post sisma del Convento di San Giacomo della Marca, nel quale è ospitato il Museo Sistino di Monteprandone; il Comune e i Musei Sistini del Piceno hanno avviato una collaborazione culturale che permetterà di rendere sempre fruibili i beni appartenuti a San Giacomo della Marca, custoditi nel Museo Sistino di Monteprandone ubicato al convento di Santa Maria delle Grazie, luogo fondato da San Giacomo.
Questo progetto dal titolo “Musei Insieme” è stato presentato giovedì 18 luglio nella sala consiliare del Comune di Monteprandone, alla presenza del sindaco Sergio Loggi, dell’assessore alla cultura Roberta Iozzi, di Fra Marco Buccolini Padre Guardiano del Convento, di Paola Di Girolami Direttrice dei Musei Sistini del Piceno, di Giacinta Maoloni Assessore del Bim Tronto e di Romano Speca Vicepresidente della Banca del Piceno (l’Istituto di Credito Cooperativo, insieme al Comune di Monteprandone e alla comunità dei Frati Minori di San Giacomo della Marca ha fondato il Centro Studi San Giacomo della Marca).
Nelle scorse settimane, quasi tutto il patrimonio culturale custodito nel Museo Sistino di Monteprandone, uno degli undici musei diocesani appartenenti alla rete museale dei Musei Sistini del Piceno – ubicati nei Comuni di Castignano, Comunanza, Force, Grottammare, Montedinove, Montalto delle Marche, Montemonaco, Ripatransone, Rotella, San Benedetto del Tronto e, appunto, Monteprandone - è stato trasferito e riallestito completamente nel Museo Civico Libreria dei Codici di San Giacomo della Marca di proprietà del Comune, situato in via Corso, nel borgo storico di Monteprandone.
Diversi gli obiettivi di questa operazione culturale:
non abbassare i riflettori sulla questione del terremoto che ancora persiste nel territorio piceno in diversi luoghi di interesse artistico culturale;
rendere sempre fruibili in uno stesso luogo i beni appartenuti al Santo monteprandonese: dai Codici al calice, dai suoi abiti, ai sigilli e manoscritti che rivestono un valore di culto notevole;
far rimanere i beni nelle comunità di appartenenza, non accentrando i beni in un unico museo diocesano, mantenendo un museo diocesano diffuso con più sedi sul territorio. Filosofia che anima l’azione di promozione e valorizzazione dei Musei Sistini del Piceno e del Sistema Museale Piceno sostenuto dal BIM Tronto.
Cosa c’è nel Museo Civico Libreria dei Codici di San Giacomo della Marca?
I 61 volumi della Libreria del Santo. Tra i volumi, ve ne sono quattro autografi del Santo con trascrizioni di sermoni ed omelie, ed una lettera che San Giacomo indirizzò a San Giovanni da Capestrano, suo amico e confratello. All’interno del museo sono anche presenti due antiche mappe di Monteprandone del XVIII e XIX secolo ed una moneta coniata nel 1652 da Carlo II Gonzaga-Nevers, duca di Mantova e del Monferrato. La moneta celebra la nascita di Ferdinando Carlo, figlio di Carlo II e Clara d’Asburgo che non potendo avere figli invocarono il Beato Giacomo della Marca, molto venerato a Mantova ed attuale Compatrono della città.
Cos’altro troveremo nel Museo Civico Libreria dei Codici di San Giacomo della Marca dal 18 luglio?
Uno splendido busto reliquiario di San Giacomo in legno scolpito, dorato e dipinto, opera di impressionante realismo eseguita a Napoli tra il 1612 e il 1615; oggetti personali del Santo tra i quali un altare portatile a forma di trittico in avorio degli inizi del secolo XV, con intarsi in legno e osso, arte della bottega tedesca degli Embriachi; il calice in argento dorato sempre del XV secolo; manufatti come il crocefisso appartenuto al Santo su inchiostro e carta sagomata, inserito su un reliquiario a tabella, in legno scolpito del 1600; il calice di alabastro usato dai fraticelli di Maiolati Spontini per attentare alla vita di San Giacomo, due camici, una cotta, tovaglia d’altare, bastone da viaggio del Santo predicatore, due mantelli in lana, il saio.
E inoltre…
Le tonacelle di Sisto V, della metà del secolo XVI, fatte di seta con trame lanciate d’oro filato, paramento molto molto prezioso con il suo stemma papale.
Queste tonacelle sono presenti lì perché da quando il Museo Sistino di Montalto delle Marche è terremotato, nel 2016/2017, i beni donati dal Papa Sisto V sono stati distribuiti nei Musei Sistini, affinché questo patrimonio fosse comunque visibile e fruibile a tutti.
Orari di apertura
Il Museo dei Codici sarà aperto dal 18 luglio all’8 settembre 2024, tutti i giorni, dalle 21 alle 23; il venerdì, il sabato e la domenica anche dalle 16 alle 20.
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