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Legalizzazione della prostituzione tra dubbi etici e moralismi: il fisco ne beneficerebbe

di Redazione Picenotime

venerdì 28 febbraio 2025

La prostituzione è un tema che suscita dibattiti accesi e perplessità, intrecciando questioni etiche, morali ed economiche. In Italia, l'esercizio della prostituzione non è illegale, ma la legge Merlin del 1958 ha abolito le case di tolleranza e punisce lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzion. In Europa la situazione è regolamentata a macchia di leopardo tra quartieri a luci rosse (come in Olanda) ed FKK (la Germania ha fatto scuola con questo genere di strutture). Ad ogni modo nel Belpaese quadro normativo ha portato a una situazione in cui l'attività è tollerata, ma non regolamentata, lasciando spazio a zone grigie sia dal punto di vista legale che fiscale.

Un potenziale gettito fiscale

Secondo alcune stime, la regolarizzazione della prostituzione potrebbe portare nelle casse dello Stato italiano circa 5 miliardi di euro all'anno. Questa cifra deriva dalla tassazione diretta dei guadagni delle sex workers e dall'indotto economico correlato. Economisti e analisti sostengono che l'emersione di questo settore dall'economia sommersa rappresenterebbe un beneficio significativo per l'erario.

La Corte di Cassazione italiana, con la sentenza n. 20528 del 1º ottobre 2010, ha stabilito che la prostituzione tra adulti deve essere soggetta a tassazione, poiché considerata un'attività lecita. Tuttavia, in assenza di una regolamentazione chiara, l'applicazione di tale principio risulta complessa e spesso disattesa.

Oggi la maggior parte delle escort pubblicizzano online la loro attività, come accade ad esempio su Erobella dove si possono trovare operatrici del settore divise per collocazione geografica (da Torino a Milano passando per Roma Napoli, Palermo etc.), "specialità della casa" e tipi fisici. Questa evoluzione digitale ha reso il mercato del sesso più accessibile e visibile, ma ha anche evidenziato la necessità di una regolamentazione che tuteli sia le lavoratrici che i clienti.

Dubbi etici e moralismi

La proposta di legalizzare e regolamentare la prostituzione incontra resistenze di natura etica e morale. Alcuni ritengono che mettere a norma il mestiere più antico del mondo possa incentivare lo sfruttamento e la tratta di esseri umani, mentre altri sostengono che riconoscere legalmente l'attività significherebbe legittimare una pratica considerata immorale. Tuttavia, l'esperienza di paesi come Germania e Paesi Bassi, dove la prostituzione è regolamentata, mostra come una gestione legale possa contribuire a ridurre lo sfruttamento e garantire migliori condizioni di lavoro per le sex workers.

Benefici della regolamentazione

Oltre al potenziale gettito fiscale, la regolamentazione della prostituzione potrebbe offrire diversi vantaggi:

  • Tutela della salute pubblica: controlli sanitari regolari ridurrebbero il rischio di diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.

  • Sicurezza per le lavoratrici: un quadro legale chiaro permetterebbe alle sex workers di operare in ambienti più sicuri, riducendo il rischio di violenze e abusi.

  • Contrasto alla criminalità: la legalizzazione sottrarrebbe terreno alla criminalità organizzata, che spesso gestisce il mercato illegale del sesso.

Conclusione

La discussione sulla legalizzazione della prostituzione in Italia è complessa e multifaccettata. Mentre i dubbi etici e morali sono comprensibili, è importante considerare i potenziali benefici economici e sociali di una regolamentazione chiara e trasparente. Un approccio pragmatico potrebbe non solo incrementare le entrate fiscali, ma anche garantire maggiori diritti e protezioni per le persone coinvolte nel settore, contribuendo a una società più equa e sicura per tutti.