Scale per gatti, ecco la nuova frontiera di arredamento urbano dedicato ai felini
di Redazione Picenotime
giovedì 09 maggio 2019
A Berna, nel contesto urbano i felini trovano vita facile per le amate scorribande, notturne o meno, sulle rampe posizionate fuori dagli edifici. Questi variegati ausili per arrampicarsi, destinati ai felini, sono perfettamente integrati nelle facciate degli edifici residenziali. Una soluzione appositamente studiata, come autentiche sopraelevate che collegano un albero al balcone dell’abitazione, e altre messe a punto con rami e cassette postali. L’andirivieni degli amici gatti si declina più spesso negli zig zag di linee che risaltano sulle facciate dei condomini della capitale svizzera. Qui gli abitanti si curano del benessere dei gatti in maniera straordinaria con un’inedita abbondanza e varietà di scalette e passaggi esterni alle case. Le scale per gatti sono transitorie e in continuo divenire poiché a un certo momento, quando si usurano, vengono rimosse e se ne aggiungono delle nuove. Secondo gli esperti, i gatti non sanno assolutamente nulla della rampa costruita per loro, ma amano saltare e sono in grado di intercettare la rotta migliore nel loro territorio, che sia una scala, un muro o un tubo. Ma c’è di più. Dietro l’aria sonnecchiante il vostro micio nasconde un’anima da instancabile viaggiatore. Lo dimostrano i risultati di uno studio promosso da un’organizzazione governativa australiana, il Domestic cat tracking project, che rivela quanta strada percorrono i felini, quando possono uscire di casa in tutta libertà. Tra l’altro i gatti amano sia arrampicare che stare in alto per natura, infatti discendono dal proailuro (Proailurus lemanensis), un mammifero carnivoro estinto della famiglia dei felidi che saliva abitualmente sugli alberi. La postazione elevata consente di vedere meglio le prede e di mettersi al sicuro, mentre la conformazione muscolo-scheletrica ha conferito loro una coordinazione e un equilibro eccezionali. Questa consuetudine, riscontrata in Europa, è presente anche in Germania e Austria, ma non in modo così evidente come a Berna, che è una città decisamente «cat friendly» e che secondo Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene possa essere adottata anche in Italia. Insomma, un sistema di strutture, che appaiono come ponti d’amicizia fra i gli uomini e i gatti, traiettorie di libertà per i felini che amano guardare il mondo dall’alto.
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