Il fenomeno dei pagamenti digitali: un mercato da 4,4 trilioni di dollari
di Redazione Picenotime
giovedì 06 agosto 2020
I pagamenti digitali sono in costante aumento, e la crescita del numero di transazioni ha subito una brusca impennata durante il lockdown imposto per il Coronavirus. Il distanziamento sociale infatti, ha semplicemente favorito gli acquisti a distanza. Questi sistemi di pagamento decisamente innovativi rappresentano nel mercato della tecnologia finanziaria la fonte di ricavi più consistente. La diffusione del fenomeno dei digital payment tocca moltissimi Paesi da vicino, Italia compresa, quindi in questo articolo faremo insieme il punto della situazione.
I pagamenti digitali nel mondo
Le stime per i pagamenti digitali nel 2020 in tutto il mondo si attestano a 4,4 trilioni di dollari. Parliamo di una cifra davvero consistente, seppur sia presente una leggera flessione del 5% rapportando le medesime stime al periodo pre Covid-19. Il mercato dei digital payment include tutte le transazioni web, ma anche i pagamenti effettuati con il Pos attraverso le applicazioni mobile. A guidare il settore troviamo la Cina, con una stima di 1,9 trilioni di dollari. Parliamo di circa il 45% del valore complessivo dei pagamenti digitali nel mondo previsto per l'anno 2020.
Subito dietro la Cina troviamo gli Stati Uniti, con un valore complessivo delle transazioni di quasi 900 miliardi di dollari. Scendendo nella classifica si posizionano il Giappone, con 165,2 miliardi dollari, il Regno Unito con 164,4 miliardi di dollari e la Corea del Sud, con 113,5 miliardi di dollari. Tutte queste cifre, oggettivamente impressionanti, sono solamente destinate ad aumentare nei prossimi anni, tanto che si prevede un tasso di crescita dell'85% entro l'anno 2024, per un valore stimato di 8,2 trilioni di dollari.
Le statistiche indicano dunque che la parte più consistente di pagamenti digitali vive in Cina, che come abbiamo detto rappresenta il mercato più florido. Solamente negli ultimi tre anni, il numero di cinesi che utilizza i digital payment è cresciuto da 840 milioni a oltre 1,3 miliardi, cifra che corrisponde al 30% dell'intera utenza mondiale. Le stime prevedono un'ulteriore crescita entro il 2024, con il numero di utenti che salirà a 1,6 miliardi.
Pagamenti digitali: la situazione europea e italiana
Sicuramente rispetto a due grandi colossi come Cina e Stati Uniti, il mercato europeo dei pagamenti digitali è inferiore. Dobbiamo però riportare che nonostante questo, il vecchio continente è quello con il più alto tasso di crescita di qualsiasi altra regione. Nei prossimi 4 anni è previsto un boom, che dovrebbe portare il valore delle transazioni a 1,6 miliardi di dollari entro il 2024, con un'impennata di quasi il 19%.
In tutta questa situazione, l'Italia dove si posiziona? Come riportato da Greenwallet, finalmente anche nel nostro Paese si stanno diffondendo sempre più i pagamenti digitali, con la consapevolezza che tradizionalmente gli italiani sono sempre stati piuttosto restii alle transazioni online. Alcune ricerche hanno evidenziato come i pagamenti in contanti siano in netto calo, con un tasso di diminuzione addirittura del 40%. Parallelamente sono ovviamente aumentati i digital payment, sdoganati ora anche per le spese quotidiane di modesta entità.
Ad aver compreso la comodità dei pagamenti digitali finalmente troviamo entrambe le parti. I consumatori infatti, spingono sempre più verso i pagamenti elettronici. Le aziende invece, sono ogni giorno in prima linea per trovare nuove soluzioni che possano accontentare le crescenti esigenze e stare al passo con i tempi. Tra l'altro a fornire ulteriore ossigeno al settore troviamo anche le detrazioni fiscali previste dal Governo, incluse nella manovra economica riguardante il triennio 2020-2022.
La finalità di queste agevolazioni è quella di favorire l'approccio anche delle piccole realtà commerciali verso i pagamenti digitali. Alle spalle di questa iniziativa però, troviamo un'altra motivazione di origine diversa, seppur altrettanto nobile. A differenza dei pagamenti in contanti infatti, le transazioni digitali possono tranquillamente essere tracciate. In questo modo il Governo intende semplicemente contrastare il dilagante fenomeno dell'evasione fiscale.