Tra cinema e tv: il gioco su grande e piccolo schermo
di Redazione Picenotime
lunedì 06 settembre 2021
Se i giochi da casinò sono entrati nell’immaginario collettivo lo si deve soprattutto al cinema. Sono tantissimi i film usciti sul tema nell’ultimo secolo. Anche le pellicole che hanno trattato solo marginalmente l’argomento sono riuscite a produrre scene memorabili. Insomma, pare che il rapporto tra il gioco e il grande schermo sia più che positivo. Quando si pensa da una sala, la mente vola a tavoli pieni di signorotti dall’aria nobile o a squinternati in cerca di fortuna. Sono diversi i profili dei giocatori che popolano i casinò, di conseguenza l’intreccio delle loro storie può dar vita a trame curiose e persino divertenti. Come se non bastasse, lo scenario offerto dai casinò contempla ambientazioni sfarzose, dove il lusso regna sovrano. L’ideale per girare un film in grande stile.
Tra i film relativi ai giochi di carte non si può non menzionare “21”, che narra del MIT Blackjack Team, un gruppo di giovani studenti che anni fa, grazie alle loro abilità matematiche, riuscirono a vincere grosse somme nei più importanti casinò americani. “21” era d’altronde il nome originale del gioco del blackjack. A quest’ultimo è dedicato anche “Rain Man – L’uomo della pioggia”, in cui il personaggio interpretato da Dustin Hoffman, un uomo autistico, aiuta il ritrovato fratello a strappare successi al tavolo verde, ricucendo contemporaneamente i rapporti.
A fare la storia sono stati anche “Colpo grosso” e “Cincinnati Kid”, che parlano invece del poker. Tra le produzioni italiane possiamo citare invece “Asso”, con Adriano Celentano: in questo film il protagonista muore piuttosto presto, ma continua ad agire da fantasma, arrivando infine a sfidare Dio alle porte del Paradiso, dove il suo “full di beati” può poco contro un “poker di santi”. Lo Stivale non è rimasto a guardare, dunque. Sebbene il gioco sia diffuso soprattutto in America, anche da noi le regole di poker o blackjack sono molto conosciute.
Numerose scene incentrate su partite a carte si trovano anche nei film con Bud Spencer e Terence Hill, per non parlare dei vari episodi di James Bond: quando 007 si presenta la prima volta in “Licenza di uccidere” si trova proprio al tavolo di un casinò. Il fascino del gioco è legato prevalentemente alla sua tradizione, per questo non passa mai di moda. Una partita a carte può rivelarsi un ottimo espediente narrativo per innescare situazioni più interessanti: si va dalla tresca amorosa al tentativo di truffa, mentre nelle commedie si può spaziare ancora di più, fino a incastrare tra loro dinamiche eventualmente surreali.
Non c’è voluto prima che anche le serie TV facessero leva sulla passione di tanti verso il gioco. Uno dei primi lavori in tal senso è stato “Big Deal”, trasmesso sul canale BBC negli anni ‘80. Le vicende sono ambientate a Londra, dove vive Robbie Box, patito del poker che si ritrova però ben presto con dei problemi in famiglia. “Tilt”, invece, parla di un torneo internazionale di poker che ha luogo a Las Vegas e contiene parecchi elementi di fantasia, come si evince dal Colorado Casinò di cui non c’è traccia in America, considerata la patria del gioco. Ben poco per capire i meccanismi effettivi che regolano questa realtà. Ecco perché guardare la serie TV “Las Vegas” può risultare più interessante per i cultori del gioco: nonostante il Montecito Resort & Casinò sia anch’esso immaginario, i patemi dello staff della sala aiutano a comprendere meglio la quotidianità degli addetti ai lavori. Dietro al bancone possono celarsi storie insospettabili…