Covid, Magrini (Aifa): “Anticorpi monoclonali? Sì su popolazione ben definita. Astrazeneca? Preferibile per under 55”
di Redazione Picenotime
giovedì 04 febbraio 2021
"Anticorpi monoclonali? abbiamo avuto due giorni di riunione ma il parere ufficiale formale non è ancora uscito, sarà articolato e lo comunicherà oggi il ministro Speranza.” Lo ha detto Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, a "24Mattino" di Simone Spetia su Radio 24. “Ci sarà un indirizzo positivo all’utilizzo parziale, nei pazienti gravi e più avanzati non funzionano, potrà essere invece utilizzato in una popolazione precoce e ben definita con modalità da definire. Astrazeneca? Gli studi erano frammentati e stanno arrivando adesso precisazioni, ci sono dati chiari per la categoria preferibile degli under 55. Dai dati inglesi il timing a 12 settimane per la seconda dose sembra un utile precisazione per vaccinare più persone con la prima dose nei primi tre mesi non dovendo fare i richiamo come con gli altri vaccini rna che richiedono il richiamo a 21e 28 giorni, la questione della mezza dose invece è un’ipotesi non ulteriormente testata né approvata - ha aggiunto Magrini -. Vaccino Sputnik? Capisco la fibrillazione ma non bisogna esprimere solo fantasie: se da una parte lo studio di Lancet è più che incoraggiante, allo stesso tempo il farmaco deve essere prodotto e controllato secondo gli standard europei. La Russia non è in Europa ed è necessario un controllato a livello centrale, le richieste fatta sulla base dell’emotività non aiutano affatto a gestire la complessa situazione attuale. I contatti con l’Ema sono iniziati e penso siano necessari un paio di mesi, l’application non è stata ricevuta ma sono stati avviati contatti in particolare sulla verifica della qualità di produzione, siamo agli inizi e non abbiamo ancora cominciato. Vaccino Moderna? E' vero che c’è lo spazio per una sola 11° dose ma è limitata e dipende dalla dall’abilità dell’operatore, non intendiamo normarla per non creare problemi che ci siamo creati con la 6/7 dose (Pfizer), è una quantità di sicurezza per dove vi è capacità e pieno agio nel farlo, è un meccanismo di efficienza. Vaccino Reithera? C’è un tempo di sviluppo più lento, siamo ancora alla programmazione dello studio di fase due, penso siano ancora necessari 4/6 mesi per questa fase in funziona anche dei risultati”.
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