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''Mascherina ti conosco!''. La Bucciarelli Laboratori impegnata nella lotta contro il Covid

di Redazione Picenotime

sabato 29 gennaio 2022

Una realtà aziendale importante e in continua espansione. La Bucciarelli Laboratori Srl costituisce un valore aggiunto all'interno della zona industriale di Ascoli. Nata nel 1974, oggi l'azienda è riuscita ad affermarsi sul panorama nazionale attraverso i servizi offerti. Proprio uno di questi li ha visti protagonisti nei test effettuati sulle mascherine chirurgiche prodotte in tutta Italia durante la prima ondata di pandemia. Ma nei laboratori dell'impresa non ci si occupa soltanto di questo. Numerose le analisi effettuate anche nel campo ambientale, alimentare, in relazione all'amianto e in tema di sicurezza negli ambienti di lavoro. Di tutto questo ne abbiamo parlato con Franco Bucciarelli, CEO (Chief Executive Officer) dell'ambizioso gruppo.



Com'è nata l'idea di occuparvi dell'analisi delle mascherine chirurgiche?
''Durante la prima ondata della pandemia, intorno ai mesi di marzo e aprile 2020 con il paese in lockdown, la domanda di mascherine era talmente ampia da non riuscire a colmare le richieste. In quel momento molte aziende nazionali del tessile e dell’abbigliamento decisero di riconvertirsi nella produzione di questi dispositivi di protezione. Per farlo però avevano bisogno di laboratori in grado di validare i propri prodotti. Data la presenza di pochi laboratori capaci di farlo, ecco così che abbiamo realizzato quanto fosse necessario fare la nostra parte e dare un supporto al genio italiano''. 

Quali sono stati i passaggi necessari per arrivare di fatto a testare le mascherine?
''Siamo praticamente entrati in un network di laboratori dislocati in tutto il paese come Modena, Milano Palermo e altri. Tutti si erano dati come target quello di assistere le imprese all'interno di questo processo di riconversione. Determinati laboratori eseguivano dei test meccanici sui tessuti, altri si occupavano di test fisici. Noi invece abbiamo deciso di fornire competenze e tecnologie nell'ambito microbiologico. Il passo successivo è stato fatto dall’Università Politecnica di Milano che ha stilato un vademecum, ripreso poi dalla provincia di Milano e riconosciuto anche dal Governo, rivolto alle aziende che volevano procedere alla produzione di mascherine. All'interno di questo vademecum c'era una lista di laboratori indicati per effettuare i test, tra cui anche il nostro. Da lì abbiamo poi cominciato a ricevere numerosissime chiamate da imprese di ogni zona''.

Quali sono state le difficoltà nel gestire questo nuovo progetto?
''Inizialmente devo dire non è stato affatto facile. Abbiamo dovuto modificare il nostro piano operativo per far fronte alla grande mole di telefonate che ci arrivavano ogni giorno. Personalmente non facevo in tempo a chiudere una chiamata con un’azienda che già ne avevo un'altra in attesa. Arrivavamo a toccare 20/30 preventivi al giorno. La prima fase è stata certamente più complessa dopodiché abbiamo modificato la logistica e ottimizzato la gestione delle richieste''. 

Quali erano le principali richieste di queste imprese? 
''Le domande più comuni erano 'a quali normative sono sottoposte le mascherine?', 'quali sono i requisiti minimi di sicurezza di una mascherina?' e 'i miei tessuti sono idonei per la messa in produzione di mascherine?'. Alle prime due domande rispondevamo segnalando le normative in vigore: la Uni En 149 e la Uni En 14683. Alla terza questione invece rispondevamo utilizzando alcune strumentazioni del nostro laboratorio come il microscopio elettronico a scansione. In linea generale è stata fornita una consulenza alle aziende sul mix di materiali che andavano a comporre la mascherina, sul processo produttivo. Oltre ad aver eseguito anche test su respirabilità, efficienza di filtrazione batterica e riutilizzo''.



Entrando nel tecnico con Matteo Vespa abbiamo affrontato il processo vero e proprio per arrivare a testare l'efficacia della mascherina. Sul pano operativo vero e proprio come sono avvenuti e avvengono i test effettuati?
''Nel nostro laboratorio andiamo a testare l'efficacia di filtrazione batterica Bfe per le mascherine chirurgiche. Eseguiamo la prova secondo la normativa Uni En 14683 del 2019 facendo flussare una preparazione batterica di staphylococcus aureus sotto forma di aerosol nella parte interna della mascherina. La prova viene eseguita nella parte interna perché va a ricreare il reale utilizzo della mascherina sulla nostra bocca. Deve andare ad evitare la propagazione dell'eventuale virus covid nell'ambiente esterno. Una volta che la carica batterica impatta sulla mascherina andiamo a campionare ciò che passa attraverso di essa tramite utilizzo di piastre Tsa. Così otteniamo la percentuale di efficienza di filtrazione batterica Bfe delle mascherine. Oltre ad analisi microbiologiche effettuiamo anche analisi fisiche delle mascherine andando ad analizzare i tessuti che le compongono. Qui utilizziamo il microscopio a scansione elettronica''.

Tornando a Franco Bucciarelli invece facciamo un passo indietro. Come e quando nasce la vostra realtà aziendale?
''L'attività fu iniziata nel 1974 da mio padre che sviluppò un sistema di analisi nel campo farmaceutico, poi ci si è allargati anche sul settore alimentare, sui rifiuti e altro. Siamo una realtà in continua espansione. Da una richiesta all'altra piano piano abbiamo proceduto ad ampliare sempre più i nostri servizi sulla base di ciò che fondamentalmente richiedevano le aziende nostre clienti. Oggi siamo qui in provincia di Ascoli, in zona industriale, e abbiamo una sede anche a Roma. Ci sono 30-35 persone che lavorano con noi nei vari settori. La maggior parte delle domande ci arrivano dalle regioni Marche, Abruzzo e Lazio''.

Ora che la produzione di mascherine riesce a soddisfare la domanda del mercato, come si è evoluto il rapporto con i clienti? Quali sono le analisi più richieste sulle mascherine nel 2022?
''Da quel periodo sono nate delle collaborazioni interessanti come quella sullo sviluppo di una mascherina ad uso medico in grado di sterilizzare l’aria respirata. A seguire abbiamo lavorato per immettere sistemi innovativi da brevettare e mettere sul mercato per validare processi di sanificazione a base di cloro, alcol e perossido''. 

Tra i vari servizi che offrite c'è anche quello relativo alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Di fatto come si sviluppano le valutazioni in questo campo?
''Attraverso ingegneri che effettuano indagini e delle valutazioni dei rischi. Si tratta di indagini mirate composte sia da una parte documentale che da misurazioni vere e proprie fatte direttamente sul campo. Tutto va nella direzione di rendere sicuro l'ambiente di lavoro. Proprio due anni fa, con l'inizio della pandemia, qui da noi abbiamo ridisegnato il layout aziendale aumentando il grado di separazione e modificando l'organizzazione. Il periodo è stato complesso, ma abbiamo avuto la fortuna di lavorare. Sono stati mesi intensi che però hanno portato un discreto valore in più. Siamo assolutamente soddisfatti''.


Franco Bucciarelli

Franco Bucciarelli

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