• Salute
  • Salute delle orecchie: un consiglio per ogni stagione

Salute delle orecchie: un consiglio per ogni stagione

di Redazione Picenotime

venerdì 21 febbraio 2020

La salute delle orecchie è una questione da tenere a mente in ogni momento dell’anno, ma ogni stagione ha i propri problemi e le proprie esigenze: le orecchie, infatti, reagiscono diversamente al caldo e al freddo, al vento e all’umidità, ma anche agli sbalzi di temperatura, ai pollini nell’aria e al contatto con l’acqua. Per non arrivare a ritrovarsi con un’infiammazione e con il conseguente dolore all’orecchio, è bene seguire qualche semplice norma di buona condotta per evitare i fattori di rischio e sfruttare al meglio i vantaggi di ogni stagione dell’anno.

Che sia estate, autunno, primavera o inverno, però, restano validi alcuni consigli, a partire dalla necessità di una corretta e approfondita igiene dell’orecchio. Grazie ad alcuni prodotti specifici – come quelli di Cerulisina – è possibile pulire il condotto uditivo senza il rischio di creare spiacevoli tappi di cerume (un problema che si verifica soprattutto quando si ricorre all’uso dei cotton-fioc) o senza rischiare di ferire l’epidermide o la membrana timpanica. Qualsiasi sia il problema, infatti, difficilmente si risolverà inserendo corpi estranei nell’orecchio: una pratica che è da tempo sconsigliata da tutti gli specialisti.

Se questo consiglio è valido in tutti i periodi dell’anno, altri possono invece essere ispirati dalle particolari condizioni atmosferiche che caratterizzano il ciclo delle stagioni. Vediamo quindi quali sono i principali problemi che possono interessare le orecchie nei vari mesi dell’anno e come affrontarli senza rischi per la salute.

 

Autunno

In autunno meteo instabile e temperature oscillanti possono costituire un pericolo per le nostre orecchie. L’alternanza di giornate belle e soleggiate con altre piovose, umide e fredde sottopone le nostre orecchie a un forte stress, che può provocare o aggravare stati infiammatori. Colpi d’aria e sbalzi di temperatura sono all’origine di classici raffreddamenti e dolori, che a loro volta possono essere causa di fastidiosi mal d’orecchi: è questo il caso di quella che si definisce “otalgia secondaria”, ovvero uno stato doloroso dell’orecchio che è provocato non direttamente da un problema auricolare, bensì da altre condizioni, come appunti stati febbrili, infiammazioni, congestioni e così via.

Il mal d'orecchio di primavera coinvolge con una grande frequenza la salute dei bambini, soprattutto quelli in età prescolare. Studi statistici hanno dimostrato che i bambini sotto i dieci anni rischiano di incappare in otiti e dolori all’orecchio molto più spesso in autunno e primavera, le “stagioni di mezzo”, quando le temperature sono altalenanti, e quando – magari invogliati da una bella giornata di sole – ci si espone alla brezza fredda dopo aver giocato e sudato all’aperto.

 

Primavera

In primavera il rischio più frequente per le nostre orecchie è rappresentato da l’infiammazione e la congestione che scaturiscono da allergie. Questo vuol dire che i soggetti che soffrono di allergie stagionali sono maggiormente esposti a rischio di infiammazioni e di infezioni alle orecchie, specialmente quando le quantità di polline nell’aria aumentano.

Un fenomeno simile può presentarsi, tra l’altro, in soggetti particolarmente sensibili in presenza di una sovraesposizione al fumo, sia attivo sia passivo, che secca e irrita l’epidermide del padiglione auricolare e dell’orecchio interno.

Ma come sapere se l’infezione dell’orecchio è causata da una presunta allergia a pollini o fattori ambientali? E in tal caso, come comportarsi? Solitamente è sufficiente una semplice analisi del sangue, corredata del parere di un allergologo, per individuare gli allergeni che possono scatenare la reazione e i mesi in cui i soggetti allergici sono maggiormente esposti. In caso di positività, nella maggioranza dei casi è sufficiente seguire una specifica terapia antistaminica per avere un immediato sollievo e per prevenire dolori e problemi alle orecchie.

 

Inverno

In inverno bisogna fare molta attenzione agli sbalzi di temperatura fra ambienti interni ed esterno, che scatenano i disturbi derivanti proprio dalla spiccata sensibilità delle orecchie ai cambiamenti climatici. Rigido clima, escursione termica, vento freddo e forte umidità sono, infatti, le principali cause di otite da infiammazione catarrale sierosa, che comporta cioè il versamento di una certa quantità di muco. Nel caso in quest’ultimo sia sterile, la cura non richiederà antibiotico (si tratta di infiammazione, non di un’infezione) e si concentrerà sull’uso di antinfiammatori che diminuiscano il catarro; l’antibiotico sarà invece consigliato nel caso in cui il catarro sia purulento, al fine di evitare possibili complicazioni.

In inverno è molto importante condurre un’appropriata igiene dell’orecchio facendo lavaggi con prodotti appositi (ad esempio con gocce emollienti, che regolano la produzione di cerume e puliscono l’orecchio senza irritarlo) e fare molta attenzione a non esporre l’orecchio bagnato o umido alle rigide temperature esterne: meglio uscire sempre con un cappello o ripararsi con una spessa sciarpa.

 

Estate

Sebbene quelli estivi possano apparire come i mesi meno rischiosi per la salute dell’orecchio, va precisato che non sempre è così. Le orecchie sono infatti esposte ad alcuni fattori che possono rappresentare un motivo di fastidio, come ad esempio:

-          le elevate temperature: aria calda e temperature elevate seccano la pelle interna delle orecchie, compromettendo il delicato equilibrio creato dalle secrezioni ceruminose e provocando la formazione di tappi di cerume;

-          l’umidità: anche l’umidità è responsabile del cambiamento di consistenza del cerume, per cui è importante ricordarsi di asciugare bene le orecchie con un panno pulito;

-          cloro: l’acqua delle piscine non è la migliore amica delle orecchie; la forte percentuale di cloro usato come antibatterico è responsabile della riduzione dell’acidità nell’epidermide che riveste l’orecchio, che determina un abbassamento delle difese dalle infezioni.

Un altro rischio connesso alla stagione estiva è rappresentato dalla cosiddetta otite del nuotatore, molto frequente tra giovani e adulti che trascorrono molto tempo con la testa sott’acqua. Anche questo disturbo colpisce la cute che riveste il condotto auricolare e si manifesta sottoforma di dolore intenso, prurito e senso di ovattamento dell’udito. Poiché nella maggioranza dei casi l’otite del nuotatore si manifesta con un’infezione batterica, la terapia prevede antibiotici e, naturalmente, l’allontanamento da fonti di umidità.

Dopo il bagno in mare o piscina, quindi, sono consigliati lavaggi con acqua borica, un leggero disinfettante che non altera il ph della cute e protegge da eventuali fastidi che possono interessare le orecchie più delicate.


Commenti