Depressione: arriva nelle Marche il progetto di sensibilizzazione di Fondazione Onda per combattere la malattia
di Redazione Picenotime
venerdì 19 novembre 2021
Si stima siano circa 30.000 le persone che nelle Marche soffrono di depressione maggiore, la forma più grave e invalidante della malattia. A causa di questa patologia, nella Regione 2,7 residenti ogni 100.000 abitanti hanno ottenuto una prestazione previdenziale per invalidità o inabilità nel 2015, con un costo pari a circa 9.500 euro a persona
“Questi numeri possono sorprendere a primo acchito, ma sono in linea con i dati della ricerca internazionale che sottolineano come la depressione ancor oggi sia riconosciuta e trattata con ritardo, al di là del problema crescente della resistenza ai trattamenti farmacologici”, commentano gli esperti. Sono, infatti, quasi 4 mila le persone che nelle Marche non rispondono ai trattamenti per la depressione maggiore
Fa tappa nelle Marche il percorso di sensibilizzazione di Fondazione Onda “Uscire dall’ombra della depressione”, con il patrocinio dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, delle società scientifiche SIP - Società Italiana di Psichiatria e SINPF - Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, di Cittadinanzattiva e Fondazione Progetto Itaca, e con il contributo incondizionato di Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson: Istituzioni e rappresentanti locali a livello medico, assistenziale e sociale si incontrano, in modalità virtuale, per facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più appropriate
Ancona, 19 novembre 2021 – Il periodo di isolamento sociale dovuto all’emergenza Coronavirus ha portato alla luce il delicato tema della salute mentale, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato di un’emergenza Covid-19 anche psichica, data dall’aumento di disturbi quali ansia e depressione. Quest’ultima è riconosciuta come prima causa di disabilità a livello mondiale e riguarda circa 3 milioni di italiani, di cui circa 1 milione soffre della forma più grave, la depressione maggiore.
Considerando solo le Marche, dai dati Istat si stima che circa 30.000 marchigiani soffrano di depressione maggiore, di cui quasi 4 mila non rispondono ai trattamenti, secondo la rielaborazione su base regionale dei dati dello studio epidemiologico italiano Dory, volto a identificare, attraverso un’analisi di database amministrativi, i pazienti affetti da depressione resistente.
“Questi numeri possono sorprendere a primo acchito, ma sono in linea con i dati della ricerca internazionale che sottolineano come la depressione ancor oggi sia riconosciuta e trattata con ritardo, al di là del problema crescente della resistenza ai trattamenti farmacologici”, dichiara Umberto Volpe, Professore di Psichiatria, Università Politecnica della Marche e Direttore della Struttura Complessa Dipartimentale di Clinica Psichiatrica di Ancona. “Nel corso degli ultimi anni, abbiamo specificamente dedicato al problema dei disturbi affettivi varie iniziative nella Regione Marche, dall’istituzione degli ambulatori specifici per la depressione bipolare, per la depressione post-covid, per la prevenzione della depressione e del suicidio giovanile, nonché un ampio programma di formazione, esteso a tutto il territorio regionale, per la cura della depressone perinatale”.
In tale contesto, Istituzioni e rappresentati locali a livello medico, assistenziale e sociale si sono confrontati su come affrontare più efficacemente la malattia, superare lo stigma associato alla depressione, facilitare l’accesso alla diagnosi e alle cure più appropriate. Questa iniziativa è una tappa di un ciclo di incontri avviati nel 2020 a cui hanno già preso parte 13 regioni italiane. Le tavole rotonde, organizzate da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, fanno parte del percorso più ampio di sensibilizzazione “Uscire dall’ombra della depressione”, un’occasione istituzionale volta a presentare anche in questa Regione il Manifesto Uscire dall’ombra della depressione, aggiornato sulla base di alcuni spunti emersi durante i tavoli regionali che hanno avuto luogo lo scorso anno. L’iniziativa gode del patrocinio dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, delle società scientifiche SIP - Società Italiana di Psichiatria e SINPF - Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, di Cittadinanzattiva e Fondazione Progetto Itaca.
La depressione, inoltre, ha un forte impatto sulla qualità della vita e sui costi sanitari e sociali che risultano molto elevati. "I costi diretti non sono l'unico tassello da tenere in considerazione se si vuole cogliere appieno il peso economico e sociale di questa patologia. I costi indiretti (sociali e previdenziali) la fanno da padrone in quanto rappresentano il 70 percento del totale dei costi della malattia, con un forte impatto sulle giornate perse da lavoro ed incremento della disabilità", dice Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Direttore del EEHTA del CEIS dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. "Basti pensare ai costi previdenziali, che hanno avuto un incremento del 38 percento negli ultimi 5 anni, legati all'elevato numero di giorni di assenza dal lavoro causato dalla depressione maggiore, alla perdita di produttività legata al presentismo. Visto l'incremento previsto del numero delle persone con depressione in seguito alla pandemia di Covid-19, il peso economico della malattia è destinato ad aumentare in maniera preoccupante".
Anche il costo legato agli assegni ordinari di invalidità e alle pensioni di inabilità, che si aggira intorno ai 106 milioni di euro, pari a 9.500 euro annui a beneficiario, rientra tra quelli indiretti legati alla malattia. Nelle Marche secondo un'analisi dell'EEHTA del CEIS (Economic Evaluation and HTA CEIS) basata su dati del 2015, tali prestazioni di invalidità previdenziale vengono concesse a 2,7 persone con depressione maggiore ogni 100.000 abitanti. "Questi dati testimoniano che stiamo parlando di una malattia fortemente invalidante, che impatta in maniera significativa sulla vita dei pazienti e della società, da molteplici punti di vista", prosegue Mennini. "Gestire il paziente in una fase precoce della malattia consente non solo un miglioramento della sua qualità di vita, ma anche una riduzione dell'impatto dei costi per il sistema sanitario e sociale".
“La tappa nelle Marche del nostro tour regionale 2021 sulla depressione” commenta Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda, “riveste un’importanza ancora maggiore non solo per le conseguenze del COVID soprattutto sulla popolazione femminile che impongono un’attenzione ancora maggiore su questa patologia, ma perché ha luogo a pochi giorni di distanza dall’approvazione all’unanimità alla Camera dei Deputati della Mozione che ha preso spunto dal Manifesto Uscire dall’Ombra della depressione presentato in Parlamento nel 2019. 10 punti che impegnano il Governo ad avviare un percorso per potenziare la rete dei servizi territoriali e specialistici, incrementare la ricerca, facilitare l’accesso alle cure su tutto il territorio italiano per questi pazienti, attivare campagne di prevenzione e screening per ridurre i tempi di attesa per arrivare alla diagnosi della malattia, nonché promuovere campagne di sensibilizzazione della popolazione. Contestualmente”, prosegue Merzagora, “nell’ambito del Progetto STARGATE, ideato per rispondere al bisogno dei professionisti sanitari di lavorare in modo integrato, coordinato e tempestivo sul percorso del paziente con depressione, con il supporto delle principali società scientifiche e associazioni di riferimento, sono state recentemente realizzate e diffuse in particolare agli specialisti della salute mentale delle Raccomandazioni nazionali per la presa in carico del paziente con depressione. Un impegno costante che anche nelle Marche vede coinvolti tutti gli stakeholder impegnati nella lotta alla depressione”.
“Janssen è impegnata da oltre 60 anni nel campo della salute mentale. In questi decenni abbiamo sviluppato ben 3 farmaci ritenuti fondamentali dall’OMS per il trattamento della schizofrenia, e la nostra attività di ricerca e sviluppo ci permetterà di portare presto anche in Italia una nuova e importante opportunità di cura per la depressione maggiore dopo decenni”, dichiara Loredana Bergamini, Direttore Medico di Janssen Italia, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, che ha sostenuto l’iniziativa. “Grazie anche alla collaborazione di Onda e altri partner stiamo lavorando per far emergere la depressione come area prioritaria di intervento, soprattutto nelle sue forme più gravi, sia tramite la campagna di sensibilizzazione ‘La Depressione non si sconfigge a parole’ che portiamo avanti da oltre un anno, sia attraverso progetti che promuovono il confronto costruttivo tra tutti gli interlocutori del sistema salute. Bisogna creare intorno ai pazienti una rete virtuosa multidisciplinare e multisettoriale che li sostenga lungo tutto il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale”.
“La Commissione Sanità, di cui sono Presidente, ha avviato fin dal suo insediamento un approfondimento sul tema della salute mentale, prosegue poi Elena Leonardi, Presidente Commissione Sanità e politiche sociali, Regione Marche. “Certamente una delle problematiche più rilevanti è quella legata alla carenza del personale. Crediamo sia importante proseguire nel chiedere con forza al governo di allentare le strette sul tetto di spesa per il personale sanitario. Sono infatti partite alcune assunzioni per posizioni rimaste vacanti, ancora tuttavia insufficienti rispetto al personale richiesto. L’altro fronte su cui si lavora è quello di superare lo stigma che c’è sulla malattia mentale. Per questo affrontare il tema, farlo uscire dalle stanze “mediche” è un percorso che riguarda proprio l’approccio sociale alla malattia, di conoscenza e riconoscimento della stessa. Poi abbiamo avviato dei percorsi anche sul lato legislativo, personalmente sono firmataria di una proposta di legge che è stata approvata nell’agosto scorso che è volta all’introduzione della figura dello psicologo all’interno della scuola. Lo scopo è proprio quello di fornire in maniera celere una risposta ad una crescente fragilità e bisogno di quella fascia giovanile particolarmente gravata e condizionata dalle limitazioni imposte dalla pandemia. Oltre all’ambiente scolastico, anche quello familiare è al centro della nostra azione legislativa. Questi sono gli assi su cui abbiamo iniziato a strutturare il nostro percorso, consapevoli che andrà portato avanti con costanza per tutta la durata della legislatura cercandone di allargare sempre più il raggio d’azione.”
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