Mascherine e dispositivi di protezione individuale: le tipologie e le differenze
di Redazione Picenotime
martedì 29 settembre 2020
Per affrontare l’emergenza epidemiologica da Covid -19 sono ormai di uso comune nuovi prodotti prima poco utilizzati, almeno nel nostro paese, come mascherine e dispositivi di protezione individuale. Esistono molte tipologie di mascherine protettive.
A seconda delle attività che si svolgono giornalmente, del proprio lavoro e delle norme che bisogna seguire vedremo quale tipo di dispositivo di protezione individuale è più adatto degli altri alle nostre esigenze. Quello che sicuramente accomuna queste varie tipologie è la fondamentale protezione che esse forniscono alla diffusione e inalazione delle cosiddette droplets, microscopiche particelle liquide attraverso le quali è veicolato il Coronavirus. Le mascherine più comuni sono quelle chirurgiche che possono anche essere di vari colori ed infatti molte persone si chiedono se ci siano differenze tra mascherine rosa e mascherine blu o verdi.
Se volete schiarirvi le idee sulle differenze tra i vari dispositivi di protezione individuali esistenti in commercio, questo è l’articolo che stavate cercando.
Come si trasmette il Coronavirus?
Prima di analizzare le diverse tipologie di mascherine, andiamo a vedere come si trasmette il nuovo e tanto temuto Coronavirus. L’infezione può avvenire tramite:
- Droplets: letteralmente goccioline microscopiche emanate da persone infette quando starnutiscono, tossiscono e si soffiano il naso.
- Contatto: toccare con le mani, oggetti e superfici contaminate da persone infette e portarle poi alla bocca, al naso o agli occhi senza averle prima sanificate.
Di conseguenza, per prevenire l’infezione da Coronavirus, bisogna:
- Starnutire o tossire in un fazzoletto o nella piega del gomito; gettare il fazzoletto in un cestino chiuso immediatamente.
- Lavare spesso le mani per almeno 20 secondi avendo cura di non tralasciare nessuna parte di esse. Laddove non fosse possibile lavarle con acqua e sapone è consigliabile usare un gel igienizzante per le mani a base di alcol almeno al 60%.
Quindi è facile dedurre che indossare una mascherina è fondamentale per ridurre la diffusione delle droplets, le quali vengono liberate anche semplicemente parlando. Queste però precipitano entro un raggio di un metro, dunque è di grande importanza anche rispettare la distanza interpersonale di appunto almeno un metro.
Tipi di mascherine
Possiamo distinguere due macro-categorie:
- Le mascherine chirurgiche, che sono un dispositivo medico chirurgico atto a proteggere gli altri da noi in caso fossimo inconsapevolmente infetti e sono solitamente monouso.
- Le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3 (o anche N95, N99 e N100 nella normativa americana), che sono dispositivi di protezione individuale (dpi) che possono essere dotate di valvola e in tal caso proteggere solo chi le indossa dagli altri, o senza valvola e in tal caso proteggono sia chi le indossa che gli altri.
Le mascherine chirurgiche
Se indossate in modo adeguato le mascherine chirurgiche sono già sufficienti da sole a garantire una adeguata protezione nella vita di tutti i giorni, dove non si abbia necessità di una protezione troppo elevata.
Queste devono aderire perfettamente al viso in ogni loro parte, sopra sotto e lateralmente e vanno applicate correttamente al di sopra del naso, pizzicando la parte metallica che serve proprio ad adattarle alla forma di quest’ultimo.
Hanno però una durata limitata nel tempo essendo monouso e non proteggono dalle particelle troppo fini (aerosol). Hanno una capacità filtrante superiore al 95% verso ‘esterno e di circa il 20% dall’esterno verso chi le indossa, per questo diciamo che proteggono maggiormente gli altri da noi che viceversa.
Sono costituite da due o tre strati di “tessuto non tessuto Tnt” che viene realizzato con fibre di poliestere o polipropilene. Lo strato più esterno è solitamente idrofobico, cioè resistente all’acqua. Quello intermedio è sempre in Tnt con microfibre del diametro di 1-3 micron, ed è questo lo strato filtrante. Sono inoltre dotate di pieghe che consentono all’utente di espandere la maschera fino al mento.
Le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3
FFP sta per filtrante facciale per la protezione individuale, e questi dispositivi di protezione individuale hanno infatti un’alta capacità filtrante dell’aria, perciò in questo caso diciamo che proteggono chi le indossa.
Quelle con valvola offrono un comfort maggiore se indossate per molto tempo, poiché la valvola permette all’aria calda di fuoriuscire riducendo l’umidità interna e rendendo più agevole la respirazione. Questo però abbassa la capacità filtrante dall’interno all’esterno, cosa che invece non succede in quelle non dotate di valvola.
In particolare, quelle adatta a proteggere dal Coronavirus, sono le FFP2 e le FFP3. Per le FFP2 senza valvola la capacità filtrante dall'esterno verso l'interno e viceversa è del 92-94%, con valvola la capacità filtrante dall'interno verso l'esterno è del 20%, mentre dall'esterno verso chi le indossa è del 92-94%.
Per le FFP3 senza valvola la capacità filtrante dall'esterno verso l'interno e viceversa è del 98-99%, con valvola la capacità filtrante dall'interno verso l'esterno è del 20%, mentre dall'esterno verso chi le indossa è del 98-99%.
Vediamo che è una percentuale molto alta che garantisce dunque molta sicurezza, ma l’OMS ha stabilito che in condizioni di vita quotidiana, non ha contatto con pazienti o ambienti infetti, non è necessario utilizzare questi dpi, ma sono già sufficienti le mascherine chirurgiche.
Per conoscere al meglio le normative vigenti riguardo l’uso e l’obbligatorietà delle mascherine, è bene consultare il sito del Ministero della Salute.

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