Alimentazione in gravidanza: il vero ed il falso per la salute della mamma e del bambino. I consigli del ginecologo
di Redazione Picenotime
martedì 06 agosto 2024
Tra falsi miti, incertezze e
informazioni spesso trascurate, l'alimentazione
della donna durante la gravidanza suscita numerose domande.
Una delle credenze più diffuse è che una donna incinta debba
"mangiare per due". Ma quanto è fondata questa
affermazione? E le famose "voglie" vanno sempre assecondate
oppure è meglio evitare?
Mangiare per due: vero o falso?
Durante
la gravidanza, è essenziale soddisfare i bisogni nutrizionali sia
della madre che del nascituro, ma ciò non significa necessariamente
mangiare per due. “L'alimentazione in gravidanza non differisce
molto da quella normale - spiega Marco Grassi, ginecologo
dell’ospedale “C. e G. Mazzoni” di Ascoli Piceno - il
fabbisogno calorico aumenta di 350 kcal al giorno nel secondo
trimestre e di 460 kcal nel terzo trimestre, secondo il Ministero
della Salute, questo incremento energetico leggero garantisce lo
sviluppo del feto senza intaccare le riserve nutritive
materne”.
L'aumento di peso raccomandato dipende dal peso
iniziale della donna e, in condizioni normali, dovrebbe essere tra
11,5 e 16 kg. Un adeguato aumento di peso influisce positivamente
sulla durata della gravidanza e sul peso del neonato. Per questo
motivo, è essenziale seguire una dieta equilibrata con pasti
distribuiti durante la giornata.
Voglie e bisogni nutrizionali
“Le
voglie in gravidanza non sono indicatori delle reali necessità
nutrizionali - chiarisce il dottor Grassi - l'alimentazione della
gestante richiede attenzione, soprattutto per l'aumento del
fabbisogno proteico, mentre le necessità di carboidrati e grassi
rimangono pressoché stabili. Una dieta variata che includa frutta,
verdura e legumi copre generalmente i bisogni vitaminici, eccetto per
l'acido folico. Anche i minerali, come calcio, ferro e iodio, sono
sufficientemente assunti con un'alimentazione equilibrata”. È
fondamentale quindi seguire una dieta completa, diversificata e che
comprenda ogni giorno i diversi gruppi alimentari.
Caffè ed alcol si o no?
Il consumo
di caffè è una preoccupazione comune tra le future mamme. "Il
caffè, così come altre bevande contenenti sostanze stimolanti ad
esempio il tè, la cola ed il cioccolato, dovrebbe essere assunto con
moderazione, poiché la caffeina attraversa la placenta - spiega il
dottor Grassi. È consigliabile optare per bevande decaffeinate o
deteinate". Inoltre, è fondamentale evitare l'alcol in tutte le
sue forme, anche in piccole quantità, per prevenire malformazioni
congenite e basso peso alla nascita, noti come sindrome
feto-alcolica.
Cibi da evitare
Evitare di
consumare verdure crude non lavate accuratamente, carne cruda (a meno
che non sia stata congelata), insaccati poco stagionati e carni
affumicate, poiché possono provocare la Toxoplasmosi. Evitare anche
pesce crudo, latte non pastorizzato, formaggi molli, e cibi pronti
come carni fredde, insalate preconfezionate e panini. Per garantire
la sicurezza alimentare, separare gli alimenti crudi da quelli cotti,
consumare i prodotti sempre entro la data di scadenza e conservare
gli alimenti a una temperatura inferiore ai 5 °C. Inoltre, mantenere
il frigorifero pulito, in particolare se contiene carne cruda, come
suggerito dall'Istituto Superiore di Sanità.
Alimenti
consigliati
Consumare verdura e frutta di stagione ogni giorno,
lavata in modo accurato con abbondante acqua corrente, consumare
carne e uova ben cotti, limitare gli zuccheri semplici, prediligendo
carboidrati complessi come pasta, pane e patate (Ministero
Salute). Inoltre, il dottor Grassi sottolinea come un consumo di
pesce di 3-4 porzioni/settimana in gravidanza può avere effetti
benefici sullo sviluppo del sistema nervoso embrio-fetale. In cucina alcune pratiche erronee
possono portare alla contaminazione del cibo con sostanze tossiche
particolarmente dannose per il concepito; ad esempio, la cottura
eccessiva di alimenti contenenti grassi (bistecche grigliate e
pizza), produce idrocarburi policiclici aromatici (IPA), sostanze
cancerogene e teratogeni.
Sale e acido folico
Un consumo
elevato di sale aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e
ipertensione. "Durante la gravidanza è ancora più importante
ridurre l’assunzione di sale e preferire quello iodato - consiglia
Grassi - poiché il fabbisogno di iodio è maggiore in questo
periodo. L'integrazione di acido folico dovrebbe iniziare almeno
alcuni mesi prima del concepimento e continuare per tre mesi dopo,
poiché un basso livello di folati nella madre è un fattore di
rischio per difetti del tubo neurale nel feto”.
L'alimentazione
durante la gravidanza è fondamentale per la salute sia della madre
che del nascituro. "È essenziale curare la dieta fin dal
periodo pre-concepimento e continuare a farlo fino alla conclusione
dell'allattamento", conclude il dottor Grassi.
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