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Ascoli, tavola rotonda ''Riabilitazione oncologica: la cura del prendersi cura''

di Redazione Picenotime

mercoledì 25 ottobre 2017

Lo IOM Ascoli Piceno Onlus, grazie al sostegno del CSV di Ascoli Piceno e della BCC Picena, ha organizzato la tavola rotonda “Riabilitazione oncologica: la cura del prendersi cura” dove si confrontano alcuni dei professionisti che intervengono pre e post terapia oncologica al fine di offrire ai malati e a tutti coloro che in qualche modo sono a contatto con il tumore, informazioni ed opportunità per affrontare al meglio e in modo consapevole la patologia.

La tavola rotonda vede coinvolti non solo operatori sanitari (oncologo, psico-oncologa, fisiatra, nutrizionista, odontoiatra), ma anche professionisti esperti in cure estetiche, insegnanti di yoga e teatro- terapia.

“Non basta aggiungere anni alla vita; guarire oggi non può voler dire solo aver vinto la personale battaglia contro la malattia. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento culturale importante. Si è guariti quando è ristabilita la piena interazione della persona nel contesto sociale, quando vengono ripristinate le condizioni di vita presenti prima dell’insorgenza della malattia e se vi è il recupero della condizione di benessere fisico, psichico e sociale. Fin dalla prima fase delle scelte terapeutiche è importante considerare la qualità di vita dei pazienti .” Così Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato.

“Fin dalla nascita dello IOM, oltre 20 anni fa, l'Associazione ha sempre posto al centro del suo lavoro la qualità e dignità di vita del paziente, sia nell'assistenza domiciliare, sia nelle numerose iniziative rivolte alla riabilitazione oncologica - afferma Ludovica Teodori Presidente dello IOM Ascoli Piceno Onlus e continua - Sin dal 1997 il progetto Pentesilea si rivolge alle donne operate di tumore al seno ed è finalizzato ad elaborare e superare la solitudine che spesso colpisce le donne che hanno vissuto l’esperienza traumatica della malattia e che, alla conclusione degli interventi sanitari, spesso si ritrovano da sole a fronteggiare le ferite che l’hanno segnate nel corpo e nell’anima. Ho quindi fortemente voluto, tra le presenze della tavola rotonda, la testimonianza di Antonella che ha partecipato all'ultima edizione di Pentesilea, proprio per far capire l'importanza di lavorare sul corpo e sulla mente con il fine di riconquistare una normalità dell'esistenza, che sembra scontata ma non lo è”.

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