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Grottammare, 5 arresti per maltrattamenti a giovani disabili

di Redazione Picenotime

martedì 15 luglio 2014

Ripetuti maltrattamenti e sequestri di persona ai danni di giovani disabili affetti da autismo, dai 20 agli 8 anni di età, assistiti presso il Centro Socio Educativo Riabilitativo “CASA DI ALICE” di Grottammare. Con questa pesante accusa i Militari dell’Arma di San Benedetto del Tronto, su disposizione dell’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Fermo, hanno tratto in arresto 5 educatori in servizio presso la citata struttura e posto in sequestro una “stanza di contenimento” ricavata all’interno.

Le investigazioni, avviate nei mesi scorsi, a seguito dell’attività di controllo del territorio da parte dei militari della locale Stazione, permettevano di raccogliere indizi preliminari che consentivano di definire l’avvio di intercettazioni video nei vari ambienti della struttura, tra cui una “stanza di contenimento”, un angusto locale di circa 7-8 metri quadri, priva di mobili, con una piccola finestra chiusa…”LA STANZA AZZURRA” (per via del colore della pitturazione delle pareti): così veniva definita dai poveri giovani disabili che erano costretti a subire la segregazione.

Le indagini, dirette da Procuratore della Repubblica di Fermo - Dott. Domenico Seccia -, attraverso le video-riprese nascoste, per circa un mese e mezzo, consentivano ai militari, coordinati dal comandante del N.O.R., Tenente Saverio Loiacono, di documentare numerosissimi episodi di aggressione fisica e psicologica (spintoni, schiaffi, strette al corpo, minacce gestuali) ai danni dei poveri malcapitati nonché l’impiego sistematico dell’uso della “stanza di contenimento”, come strumento per soffocare e “punire” la vivacità dei predetti.
 
Appare doveroso evidenziare che il ricorso all’utilizzo dei mezzi di contenzione ha origine nella psichiatria con il regolamento manicomiale del 1909, che prevedeva l’utilizzo di mezzi di “contenzione meccanica” (tra cui le stanze di contenimento, le camicie di forza etc)” in casi eccezionali e limitati nelle ipotesi di comportamenti violenti/aggressivi del paziente. Questa norma, insieme ad altre analoghe relative all’organizzazione dei manicomi, è stata abolita con la riforma psichiatrica del 1978, così che, attualmente, nel nostro ordinamento non c’è nessuna disposizione di legge che implicitamente o esplicitamente autorizzi l’uso di mezzi di contenzione.

La logica anomalia si rinveniva proprio nella totale assenza di comportamenti violenti, da parte dei ragazzi autistici assistiti dal C.S.E.R. “CASA DI ALICE”, che ne giustificassero il loro “contenimento”, anche per svariate ore, all’interno di tale ambiente, talvolta denudati dagli educatori, e costretti a urinarsi addosso.

Da qui, oltre all’ipotesi di maltrattamenti, con la pesante accusa di ripetuti e deliberati sequestri di persona, sono finiti in manette:

1. COLUCCI Roberto, classe 1967, in qualità di coordinatore presso il Centro Socio Educativo Riabilitativo “Casa di Alice”, con sede in Grottammare, via Cantiere nr.25;

2. RAPONI Rossana, classe 1961, operatore in servizio presso la struttura;

3. BASTIANI Maria Romana, classe 1968, operatore in servizio presso la struttura;

4. CIACCIONI Susan, classe 1971, operatore in servizio presso la struttura;

5. D’AMARIO Luciana, classe 1961, operatore in servizio presso la struttura.

Le indagini proseguono con il massimo impulso per ricostruire ulteriori episodi di violenza, che si sarebbero verificati all’interno del centro, prima dell’inizio delle riprese video nascoste.



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immagini dei maltrattamenti

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