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Cna Ascoli: analisi su lavoro per i giovani nel Piceno e sulle nuove imprese

di Redazione Picenotime

mercoledì 28 agosto 2019

Il Piceno è un posto… da giovani. La Cna di Ascoli ha elaborato i dati del Centro studi della Cna regionale delle Marche, insieme a quelli dell’Istat e della Camera di Commercio. Il quadro che ne viene fuori, al giro di boa dell’anno 2019, presenta diverse sfaccettature, e purtroppo ancora molte criticità. Un elemento significativo e positivo emerge però chiaramente: i giovani che vogliono fare impresa ci sono e crescono costantemente negli anni. Al secondo trimestre del 2019, infatti, ben il 38 per cento degli imprenditori figuranti nelle compagini aziendali della provincia (titolari o soci) hanno meno di 35 anni. Nel 2014, ovvero quindici anni fa, questa quota non superava il 6 per cento (5,9). “Il lavoro del futuro – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – non potrà mai prescindere dal saper fare artigiano ma la scelta delle linee di prodotto e dei mercati faranno la differenza riguardo la sopravvivenza e a crescita aziendale. Queste analisi e questi studi richiedono un diverso approccio d’impresa e sicuramente più formazione, sia dei titolari che della squadra. E questa da anni è ormai la nostra principale missione come Associazione territoriale di categoria”.

“Over 50” e “Under 35”. Sono queste le due fasce anagrafiche che compongono, oggi, la stragrande maggioranza delle imprese del Piceno. “Considerando le dimensioni delle nostre piccole imprese – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – si capisce da questi numeri quanto sia fondamentale sia l’aspetto della formazione che quello de ricambio generazionale che, per noi artigiani, vuol dire spesso sopravvivenza e rivitalizzazione di mestieri che sembravano dovessero scomparire e che invece si ritrovano con immense potenzialità di marketing a livello globale”.

Approfondimenti e dibattiti, a cura della Cna di Ascoli Piceno, con i giovani e per i giovani. Per comprendere e cercare di governare questi complessi meccanismi la Cna organizza ormai in modo stabile incontri di approfondimento per e a uso dei giovani imprenditori. Speranze, difficoltà e voglia di fare impresa. Sono questi i temi dell’approfondimento organizzato dai Giovani imprenditori Cna. Appuntamento venerdì 30 agosto allo Chalet Americo di San Benedetto del Tronto (viale Rinascimento 16). Arricchiranno, con il loro contributo, il dibattito moderato da Marco Moscatelli: Manuela Bora, assessore Regione Marche Attività produttive e Alberto Giuliani, Volleyball coach. L’aspetto imprenditoriale dell’appuntamento è stato seguito da Selene Re, responsabile territoriale dei Giovani imprenditori Piceni, l’organizzazione dalla responsabile del settore, Monica Fagnani.

Le imprese più “gettonate” dai giovani. Anche nel 2019 il Piceno si conferma, in percentuale, la provincia con il più alto tasso di start-up. Un’incubatrice di nuove imprese che, riassumendo, evidenzia questa classifica:

1) Turismo – 24,2% del totale delle imprese giovanili

2) Commercio – 23,5% con preponderanza di settori di produzione artistica, tipica e agroalimentare intesa come filiera completa: produzione e commercializzazione del prodotto

3) 18,4 – Servizi, con preponderanza di quelli cosiddetti “avanzati”, ovvero  legati all’informatica e al marketing aziendale

Le imprese individuali delle Marche: gli imprenditori per classi di età e per data di costituzione

Circa il 22% degli imprenditori marchigiani delle ditte individuali, le più interessate da connotazioni famigliari nella conduzione dell’impresa, è nella fascia di età 65 anni e oltre.  Oltre il 60% è in età più che matura, con 50 anni e oltre, probabilmente con figli grandi e quindi potenzialmente coinvolti da processi di successione generazionale.  

La data di costituzione delle imprese individuali attive nella regione vede una scarsa incidenza di tali imprese costituite prima del 1990. Probabilmente ciò è l’effetto dei processi di successione generazionale che hanno portato le nuove imprese a sostituire le precedenti assumendo veste giuridica diversa, sicuramente meno semplificata. 

La connotazione  di impresa individuale tende a corrispondere in misura rilevante a una imprenditoria in età giovanile (fino a 35 anni), come si vede dall’incidenza di imprenditori giovani sul totale.  Si potrebbe dire che, in buona misura, la connotazione individuale della forma giuridica corrisponda ad una fase giovanile dell’esperienza imprenditoriale, una fase che poi tende a evolversi e divenire più complessa. 

Le startup della provincia di Ascoli Piceno

Secondo “Startup innovative - Cruscotto di Indicatori Statistici” il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto legge 179/2012 è pari a 10.075, in aumento di 317 unità (+3,2%) rispetto a fine 2018. Le startup innovative iscritte al Registro omonimo sono società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale. 

Nella classifica regionale per numero assoluto di startup innovative le Marche figurano al decimo posto in Italia; nella classifica per provincia, Ascoli Piceno figura al quarto posto per densità di presenza (% rapporto startup innovative sul totale nuove società di capitali della provincia). La provincia di Ascoli Piceno da sola, rappresenta il 27,6% delle startup delle Marche.  

A livello nazionale “il 72,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione di software e consulenza informatica, 34,4%; attività di R&S, 13,4%; attività dei servizi d’informazione, 9,3%), il 18,4% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari 3,3%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,1%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 1,7%), mentre il 3,6% opera nel commercio.”

Nella provincia di Ascoli Piceno la quota di startup attive nelle manifatture è decisamente più elevata e sfiora il 30% dei casi, quasi il doppio di quella che si registra  a livello nazionale. In particolare, anche nella provincia di AP le startup innovative sono fatte soprattutto da imprese attive nell’informatica (25,9%) e nella ricerca scientifica (13%). 

Nella provincia il 15,7% delle startup innovative è a presenza giovanile (sono le imprese in cui la partecipazione di persone di età non superiore ai 35 anni alla proprietà e alla governance della società, risulta complessivamente maggioritaria) mentre tale quota sale a 18,2% nel complesso del Paese.  Se però si considerano i settori, si vede come le startup del manifatturiero della provincia di AP costituiscono una parte più importante di quella che hanno le imprese giovanili nel manifatturiero nazionale (21,9% contro 16,1%). 

L’andamento delle iscrizioni per attività (nuove imprese) nel 2018

Tra le attività a maggior ingresso di nuove imprese nel 2018, vi sono in termini assoluti quelle attive in agricoltura (156 nuove imprese) seguite da quelle del commercio al dettaglio (100 nuove imprese)  e dai lavori di costruzione specializzati (80). Il commercio all’ingrosso registra 72 nuove imprese seguito a distanza dalle Attività dei servizi di ristorazione con 44 nuove imprese. In termini relativi, cioè pesando le iscrizioni di nuove imprese sulle imprese registrate alla fine dell’anno, è la Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse  a risultare l’attività dove si concentrano maggiormente le nuove imprese (17 nuove imprese su 166 complessivamente registrate nell’attività). Al secondo posto per intensità di iscrizioni vengono le Attività ausiliarie dei servizi finanziari con 36 nuove imprese su 431 registrate). 

Molto importante è rilevare che al terzo posto per intensità di nascite di nuove imprese vi sono le attività di Confezione di articoli di abbigliamento con 27 nuove imprese su 346 registrate. Si tratta di un settore manifatturiero di una certa importanza nella tradizione manifatturiera della provincia ma anche dell’unico settore manifatturiero, tra molte attività del terziario e delle costruzioni, in cui le iscrizioni di nuove imprese hanno ancora un certo rilievo. 

Altro aspetto importante è costituito dalle nuove imprese che caratterizzano i settori delle costruzioni, soprattutto i Lavori di costruzione specializzati (80 nuove imprese) e le Costruzioni di nuovi edifici  (23 iscrizioni): probabilmente è l’effetto della ricostruzione in atto nelle aree cratere.    

Tra aprile e giugno il numero delle imprese marchigiane ha ripreso a crescere per effetto delle 2.222 nuove attività a fronte delle 2.134 che hanno chiuso i battenti. Crescono forte le societa’ di capitali e tirano i servizi avanzati. Tra le manifatture crescono solo la gomma-plastica e le attività di installazione riparazione e manutenzione macchine e impianti. Macerata e Pesaro Urbino sono le province che trainano la crescita. I dati Infocamere elaborati dal Centro Studi Cna Marche.

MARCHE, IL NUMERO DELLE IMPRESE RIPRENDE A CRESCERE TRA APRILE E GIUGNO. LE IMPRESE ARTIGIANE DIMINUISCONO ANCORA MA A RITMO MOLTO MENO PREOCCUPANTE. 

Si confermano i segnali di ripresa del sistema produttivo marchigiano. Dopo la tenuta del primo trimestre (che ha registrato una sostanziale invarinaza del numero di imprese attive), tra aprile e giugno il numero delle imprese marchigiane ha ripreso a crescere per effetto delle 2.222 nuove attività a fronte delle 2.134 cessazioni. Il saldo tra ingressi e uscite torna positivo e anche la componente artigiana registra un notevole alleggerimento dei segnali di difficoltà (il saldo tra nascite e cessazioni è ancora negativo, ma risulta ora assai inferiore a quello del trimestre precedente).

La crescita numerica delle società di capitali più che compensa il calo delle imprese individuali e delle società di persone.  L’ispessirsi del terziario compensa le perdite di agricoltura, manifatture e costruzioni ; ma non è il terziario tradizionale, del commercio o degli autotrasporti: è quello delle attività ad alto contenuto di conoscenze o legato ad attività a contenuto culturale: Servizi di informazione e comunicazione, Attività finanziarie e assicurative, Attività immobiliari, Attività professionali e di consulenza, Servizi di supporto alle imprese, Attività artistiche e sportive, Sanità e altri servizi sociali.   

Ad affermarlo il Centro Studi di Cna Marche che ha elaborato i dati Infocamere sulla natalità e la mortalità delle imprese.

 “La positività del dato del secondo trimestre 2019” afferma Cna Marche "interessa quasi tutte le attività di servizio più avanzate e anche alcune tra quelle manifatturiere: come gomma/plastica e installazione manutenzione e riparazione di macchinari e impianti”. La regione prosegue nel processo lento ma ormai sistematico di crescente terziarizzazione, un processo che la porta ad avvicinarsi ulteriormente alle economie più complesse e avanzate del Nord Italia.  

Nel file pdf allegato a fondo news grafici e statistiche elaborati sul tema dalla Cna di Ascoli Piceno


Francesco Balloni e Luigi Passaretti

Francesco Balloni e Luigi Passaretti

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