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Coronavirus, Conte: “Spostamenti tra regioni? C'è da aspettare. Vacanze? Bello trascorrerle in Italia”

di Redazione Picenotime

mercoledì 06 maggio 2020

Spostamento tra regioni? Non c’è una soglia specifica decisiva. Gli indici che segnalano l’allarme e farebbero scattare una chiusura non sono collegati solo a R0, ma a una ventina di parametri: densità abitativa, test fatti, nuovi contagiati, posti disponibili negli ospedali ecc. Per spostarsi tra regioni bisognerà aspettare”. Parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di un'intervista rilasciata al "Fatto Quotidiano" nei primi giorni della fase due dell'emergenza Coronavirus. “Idem per la riapertura del commercio al dettaglio, prevista per il 18 Maggio: non si possono fare previsioni. Non mi aspetto un particolare aumento dei contagi, perché ormai si è diffusa fra i cittadini un’educazione generale alla convivenza col virus. Anche se ci sono settori che non possiamo controllare del tutto, come gli ambiti familiari. Lo stesso il ritorno in fabbrica, nonostante i protocolli rigorosi, potrebbe far risalire la curva. Ma stiamo facendo tutto con grande scrupolo e abbiamo un piano che ci consente, se le cose andassero male, di intervenire in modo mirato, geograficamente circoscritto, e non generalizzato. Confido che l’epidemia sarà sempre più sotto controllo e potremo andare in vacanza. Magari con più cautele di prima, ma al mare, in montagna, in collina ci andremo. Sarebbe bello, per aiutare il settore duramente colpito del turismo, che tutti gli italiani passassero le ferie in Italia - ha aggiunto Conte -. Vedo che il piano ha funzionato, con un’attuazione ordinata del rientro di 4,5 milioni di lavoratori tra fabbriche e uffici. Anche le nuove regole sui trasporti non hanno bloccato gli spostamenti, anch’essi finora molto ordinati. Si conferma  il senso di responsabilità dei cittadini, la grande attenzione al rispetto delle regole. E questo mi fa ben sperare sul fatto che la curva dell’epidemia resti sotto controllo. Detto ciò, questo virus è un male invisibile quindi fare previsioni è azzardato, hanno difficoltà pure gli scienziati. In presenza di un protocollo di sicurezza per spazi, ambienti e attività, si potrà decidere di anticipare le aperture di centri estetici, parrucchieri, ma anche teatri. Convocheremo anche il mondo dello sport e del calcio, insieme al ministro Spadafora, per fare il punto: raccoglieremo le istanze della Federcalcio e delle altre federazioni per avere un quadro condiviso della ripresa delle attività sportive. Non ho ancora messo mano al dossier calcio, ma sentiremo e concorderemo. C’è il ministro, che ha fatto un ottimo lavoro, ma è giusto che tutti gli stakeholders del calcio e dello sport abbiano un confronto col governo ai massimi livelli. Ovviamente tenendo presenti le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Siamo in condizione di studiare un’eventuale anticipazione delle aperture per ulteriori attività con differenziazioni geografiche. Dopo i decreti Liquidità e Cura Italia, ci sarà il decreto Maggio che conto di chiudere entro la settimana e ammonterà a 55 miliardi - ha detto ancora Conte -. Il decreto Maggio conterrà una misura molto importante che consentirà a tutti i cittadini, attraverso il credito di imposta, di ristrutturare gli immobili per adeguarli alla normativa antisismica e per l’efficientamento energetico, a costo zero: gratis. Il meccanismo è stato suggerito dal ministro Fraccaro e avrà forte impatto: ci aspettiamo maggiore occupazione e la decisa ripresa delle costruzioni. E senza ulteriore consumo del suolo".


Giuseppe Conte (Dire.it)

Giuseppe Conte (Dire.it)

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Commenti

sandropascucci@yahoo.it
mercoledì 06 maggio 2020

Egregio Legislatore, cari connazionali, non è possibile rispettare quel che ci dite di rispettare. Con tutta la buona volontà: non è più possibile. Non (mi) è possibile abbandonare una casa completamente all’usura e al suo destino. Non è possibile abbandonare una casa che è costata sudore e sangue. E, perché no, soldi. Non potete chiedere, nemmeno in virtù dell’emergenza presente, di abbandonare una casa solo perché GIURIDICAMENTE ordinata “seconda”, non potete chiedere di abbandonare una casa solo perché FUORI REGIONE, non avete il diritto di impedire la manutenzione per la sicurezza e il mantenimento di un mio bene (ma come me migliaia di altri proprietari). Non avete i diritti (costituzionali o meno, qualcuno competente e non più vile un giorno deciderà su questo) di mandare in malore una risorsa familiare, dove si coltiva un orto per l’autoconsumo di frutta e verdura, dove risiedono ricordi di quattro generazioni, dove la presenza di una (ma anche più) persone, non hanno NULLA A CHE FARE con la sicurezza epidemiologica di una Nazione (la ANCHE mia Nazione). Quello che fate, quello che dite che noandri dobbiamo o possiamo fare, ha un limite, prendetene serenamente atto. Un limite dettato dalla logica, dalla realtà dei fatti, da una libertà e intelligenza (leggasi SENSO CIVICO se non ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA) che non necessita di continui e restrittivi decreti legge. Siamo grandi, sapete? Siamo adulti. So bene qual sia il Vostro pensiero: economico, amministrativo. Per questo avete cercato di fermare un contagio MONDIALE con norme riferite a entità “virtuali” come lo sono i CONFINI AMMINISTRATIVI. In primis zone rosse nei singoli Comuni, poi province e infine Regioni (passando per intere Nazioni), come se il VIRUS conoscesse lo schema politico dei nostri miseri confini mentali, piuttosto che valutare abitudini, viaggi, alimentazione, stress, inquinamento (anche e soprattutto elettromagnetico), disorganizzazione sanitaria (conseguente delle magnaccerie politiche), in cui il solo banchiere siede felice a raccogliere.. in pratica TUTTO. Se le Leggi hanno un FINE, uno scopo, un obbiettivo e se queste da VOI emanate e calate a forza di minacce di multe e galera mirano al “contenimento della diffusione del COVID-19”.. beh allora state sbagliano clamorosamente con talune decisioni, come quella oggetto della presente. Io ho il diritto di recarmi in CASA MIA, quale che sia il suo casellario descrittivo di fronte alla Legge (“principale”, “a disposizione”, “seconda”, “per vacanze”, “domicilio”, “dimora”, “residenza”..). Se è luogo di villeggiature siete VOI e SOLO VOI a dirlo. Per me è un luogo di VITA, di RISPETTO, di SOPRAVVIVENZA alla società che VOI state distruggendo. E questo annientamento è cosa di PRIMA del coronavirus, diciamolo. Ora ci trattate da untori della peste, però i nostri soldi di IMUICITARESTASIECC.. li prendete eccome, in onore del latino “pecunia non olet” (li sòrdi non puzzano).   Lasciate liberi i cittadini di decidere le proprie azioni dettando, nelle Vostre Leggi, GLI SCOPI ma non i METODI. Non siete in grado, non sapete capire o prevedere o far fronte alla realtà di vita di 60 milioni di italiani. Non riuscite perché molti di Voi neanche hanno mai lavorato e non calati nella VERA realtà lavorativa italiana. So bene che state salvaguardando le Regioni da un sovraccarico (teorico) di ammalati e bisognosi di terapie intensive (che temete non disponibili, dato lo stato in cui avete ridotto la sanità) e per questo TEMETE che il popolo capisca (finalmente!) che lo vero problema del coronavirus non è che TI METTE A LETTO ma che QUEL LETTO NON C’E’!! E questo porterebbe vera ribellione tra il popolino, quello stesso popolo che ora, invece, è narcotizzato e impaurito da un becero terrorismo mediatico con tanto di conteggio FALLACE dei morti (alla fine i morti CON coronavirus saranno NUMERICAMENTE superiori ai CONTAGIATI). Aprite i confini delle Regioni, ora.   Di Legge ne basterà UNA: “cittadino, fai come vuoi, ma non favorire il contagio”. Punto. “Favorire il contagio” sarà compito del comitato “scientifico” definirlo, come azioni umane. Assemblamento è favorire il contagio? Sì. Andare da soli in auto: no. Toccare le cose senza guanti: sì. E così via. Ossia con un elenco di azioni che siano pericolose. E non occorre specificare se sia pericoloso toccare le mele e/o le pere. TOCCARE. Punto. Toccare anche i cugini? O i fratelli? O l’amante? TOCCARE. PUNTO. La spesa che oggi facciamo a Milano è la stessa spesa che un domani faremmo a Palermo, usando le stesse precauzioni (guanti, mascherine, distanziamento ecc..). Molto probabilmente nello stesso supermercato (come marchio). Non faremo orge nella casa di montagna e perdonateci se saremo forse più sereni, non dico felici, no. Attraversare un confine INVISIBILE (tant’è che a noi umani occorre mettere un cartello sulla strada per sapere che non siamo in toscana ma già nel Lazio): non è pericoloso, non di per sé. Certamente è pericoloso, sì, per VOI, perché (esempio) 100 milanesi che si trovassero ad ammalarsi nella seconda casa di Napoli farebbe scoprire che la Regione Campania non ha LETTI (risorse) DISPONIBILI! Nessuno vuole correre il rischio di palesarsi inadeguato ad affrontare NUOVO IMBARAZZO. Meglio lasciare smaltire le cose così come ora, soprattutto perché nessuno si pone domande giuste. Non avete paura di NUOVI CONTAGI ma che a NUOVI CONTAGI si sviluppino NUOVE DOMANDE. Da quel che vedo attraverso quella finestra, viziata, che è la TV o il computer, gli unici a girare fuori regola siete VOI, con i Vostri assemblamenti, ingiustificabili fosse pure per “festeggiare” un ponte disgraziato rinato a simbolo di questo e quello che a Voi pare più importante del mio importante, con mascherine assenti e incontrollati pernottamenti. Un esempio: solo chi non ha mai lavorato in vita sua può pensare che si possa andare per manutenzione in un porto e tornare la sera stessa, aumentando il rischio di incidenti per stress e stanchezza. Ma dalla Vostra avete la sicumera del Re che conosce la bontà delle briciole rilasciate ar popolino.. Un Re nudo, ormai. E non è un bel vedere.   Ora attendiamo la stracciatura di vesti e il rimando al “ringrazia che hai casa” e/o “ringrazia che hai lavoro” e al sempreverde “c’è gente che è morta”. Sì, è vero: è morta. Ma perché NON SONO STATI CURATI, nel “migliore” dei casi o “CURATI MALAMENTE” negli altri casi, vuoi per mancanza di letti al momento opportuno, vuoi per ERRATE SCELTE MEDICHE riguardo medicinali e procedure non adatte. Intubiamo gente che NON va intubata, teniamo gente in casa ma consigliamo aria aperta e sole per aumentare gli anticorpi e le difese immunitarie in genere. Ma soprattutto: e allora? Chi ha casa deve tacere perché ha casa? E chi ha lavoro deve tacere perché c’è chi l’ha perso? E chi ha un morto in famiglia? Può parlare su tutti o deve star zitto se quel morto è un vecchio padre di 95 anni con tre patologie pregresse quando incontra chi ha un lutto per la perdita di un figlio? E chi ha perso il lavoro e un figlio? Il suo diritto a parlare è maggiore o minore di chi ha perso casa ma mantiene il lavoro pur col papà in coma? Ma che facciamo la gara alle disgrazie (per altro quasi tutte EVITABILI)? LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI, non ammette discriminazioni, quindi ciò che regola la Liguria deve regolare anche la Puglia e ciò che vale per me deve valere per un qualsiasi politico. Quindi o a casa tutti o nessuno. Per Legge. E ciascuno affronterà le conseguenze di tale livella. Io a casa e Bersani a stringere mani a gogo’? Io a casa e Conte nella folla presente sotto il ponte di Genova? Per finire: il lavoro. Discriminare la sicurezza personale e collettiva di fronte a un virus terribile in base alla DESTINAZIONE della persona è CRIMINALE. Se vai a lavorare puoi assumere il rischio di MORIRE ma se vai a tagliare l’erba per evitare il rischio di incendio (pensate a località fuori mano, al centro della Sardegna o della Sicilia), no? E questo perché sul terreno sperduto che possiedi (col sangue di inizio articolo) hai una MALEDETTA seconda casa e/o è FUORI REGIONE?


Silvano e famiglia
giovedì 07 maggio 2020

Buon pomeriggio quanto si potra andare fiore regione. Grazie ??


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