Coronavirus, la rabbia dei gestori delle discoteche dopo la chiusura: ''Noi capro espiatorio''
di Redazione Picenotime
lunedì 17 agosto 2020
“La Conferenza Stato-Regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Prendiamo atto del provvedimento, basato su un aumento dei contagi. Non ci sentiamo responsabili. Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori della società: la gente vive a contatto e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte!”. Così Maurizio Pasca, presidente Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo – commenta la decisione di chiudere i locali da ballo da parte del Ministero della Salute per contenere l'emergenza Coronavirus.
“Ma la discoteca è come sempre un grandioso capro espiatorio– continua Pasca, come riporta Dire.it -. Capro espiatorio di piaghe sociali come l’alcol, la droga, la violenza, che secondo le statistiche trovano sfogo al di fuori di essa e non dentro. E ora, capro espiatorio di un virus che ci risulta di carica virale bassissima. Secondo il titolare del reparto di microbiologia di Treviso, addirittura difficile da trovare. Abbiamo sanificato, tracciato, imposto regole come tutti. E ora pare che l’avanzamento del virus sia imputabile a noi, ai giovani e alle vacanze! Ma una cosa faremo: osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio’ si fermerà! Lo osserveremo attentamente, e agiremo di conseguenza. Per ora, chiediamo al Governo aiuti fattivi per le nostre aziende, che sono chiuse da fine febbraio e hanno dipendenti, affitti, tasse da pagare come tutte le altre realtà imprenditoriali”.
A fine emergenza, “chiariremo a media e opinione pubblica la sostanza di un pregiudizio vergognoso- conclude Pasca-. Qualunque categoria sociale ha le pecore nere. Ciò non significa che la categoria sia nera. Se un insegnante vessa i ragazzi non significa che tutto il corpo docente sia da infamare. Se uno su tremila uno non rispetta le regole non significa che gli altri 2.999 siano rei di comportamenti irresponsabili. La discoteca è un luogo come altri. Gestita da imprenditori che fanno rispettare le regole. I comportamenti non sono imputabili al luogo, bensì agli esseri umani che li compiono. Dentro una discoteca così come altrove”.
© Riproduzione riservata
Commenti
Approfondisci

Entra rapidamente nel mercato delle risorse digitali: potenza cloud computing LET Mining aiuta ad arricchirti facilmente
gio 03 luglio • Curiosità

Ascoli Calcio, si torna a Cascia per il ritiro estivo presso le strutture del Residence ''La Corte''
gio 03 luglio • Ascoli Time

Ascoli Calcio, Tomei: “Dovremo avere il pallone il più possibile”. Patti: “Tutto dovrà essere guadagnato sul campo”
gio 03 luglio • Ascoli Time

''Leopardi e dintorni: un viaggio alla scoperta del poeta attraverso occhi diversi'', appuntamento a Castorano
gio 03 luglio • Eventi e Cultura

Papa Leone XIV incontra 300 piccoli ucraini tra cui quelli ospitati nel Piceno
gio 03 luglio • Comunicati Stampa

Esodo estivo, i consigli per il viaggio del Compartimento Polizia Stradale Marche
gio 03 luglio • Comunicati Stampa

Firmata Ordinanza Speciale per il Ponte sull’Ancaranese: passo decisivo per la viabilità interregionale
gio 03 luglio • News

Stress termico e lavoro all'aperto nelle Marche: firmata l'ordinanza dal presidente Acquaroli
gio 03 luglio • News

Cna Federmoda Marche, la sambenedettese Doriana Marini confermata alla presidenza
gio 03 luglio • News

Pilates, Max Ratta prenderà parte ad un evento di caratura mondiale a San Paolo
gio 03 luglio • Salute

Offida, grande coinvolgimento per ragazze e ragazzi partecipanti a progetto estivo di cittadinanza attiva
gio 03 luglio • Comunicati Stampa
