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Camerino, ex Collegio Bongiovanni restaurato dall'impresa edile Gaspari Gabriele di Ascoli Piceno

di Redazione Picenotime

lunedì 19 dicembre 2022

Da Camerino arriva un segno concreto di rinascita e speranza con la restituzione alla comunità dell’ex Collegio Bongiovanni dell'Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche, divenuto Residence “Next Generation”.

Una struttura ricettiva che ospiterà oltre cento studenti e che si propone come punto di riferimento per buone prassi relative al recupero del centro storico camerte, ma anche di tutti quei borghi che sono stati danneggiati dal sisma. Un luogo strategico per far tornare a pulsare il cuore della cittadina, un luogo simbolo di rinascita concreta.

«Siamo orgogliosi di essere stati parte ed artefici di questo intervento di restauro con miglioramento sismico - spiega Francesco Gaspari che con i figli Francesca e Yuri proseguono l’attività della famiglia, attiva da oltre un secolo nel settore - e siamo onorati di contribuire alla rinascita del nostro territorio. Ciò è possibile grazie alla sinergia quotidiana con tutto il nostro personale, i partner, i professionisti e le committenze, che ringraziamo per la fattiva collaborazione».

L’ex Collegio Bongiovanni è un aggregato edilizio rinascimentale gravemente danneggiato nel 2016 e sito in zona rossa, proprio sopra le mura: la scarsa accessibilità  ha reso l’intervento complessivo ancor più delicato. La competenza e l’esperienza dell’Impresa Edile Gaspari Gabriele in interventi similari hanno consentito il pieno recupero e la rifunzionalizzazione del complesso. I lavori si sono addirittura conclusi in 21 mesi, contro i 24 previsti: il tutto è stato possibile grazie ad un ottimo progetto, al mix di buone prassi tra cui la gestione operativa attenta e puntuale e all’impiego di maestranze di prim’ordine. Il risultato potrà essere preso come esempio per altri interventi strategici.

Il Residence è il primo aggregato vincolato della zona rossa ad essere pienamente recuperato in favore della comunità e del territorio.

«La nostra missione - sottolineano Yuri e Francesca Gaspari - è quella di avere cura delle parti più significative che la storia ci tramanda e che noi ci impegniamo a conservare e proteggere, nel tempo e dal tempo. Il risultato ottenuto è frutto anche del dialogo fra istituzioni, committenze, professionisti e aziende. L’esito è più positivo di quanto preventivato. Ogni volta che ci sono dialogo e sinergia, i risultati sono sempre ottimi!». 

L’inaugurazione e la visita alla struttura organizzata dall’Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche, è avvenuta alla presenza delle autorità locali e nazionali, al fianco dell’Arcivescovo S.E.R. Mons. Francesco Massara. Sono stati invitati: Eugenia Maria Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità; Augusta Montaruli, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Università e della Ricerca; Lucia Albano, sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF); Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino; Carlo Morosi, Responsabile Ufficio ricostruzione ed edilizia dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche; Claudio Pettinari, Magnifico Rettore dell’Università di Camerino.

Oggi è una giornata molto importante per questa città con l'inaugurazione di un'opera molto significativa - ha sottolineato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -. A sei anni dalla devastazione totale, rimettere in piedi un modello che possa essere di riferimento è già un grande risultato ed è la dimostrazione che la filiera istituzionale funziona-. Si restituisce oggi un luogo ai giovani e si riattiva un circuito grazie all’aiuto di tutti. I risultati della ricostruzione cominciano a vedersi, e nel 2023 il frutto di tanto lavoro sarà calato finalmente in maniera significativa sui territori con l'avvio di tanti cantieri. La ricostruzione più importante però è quella delle prospettive per il futuro, con l'obiettivo di avere un territorio più attrattivo in grado di riportare le famiglie a vivere qui e le imprese ad investire. In questi 4 anni la pandemia e la guerra e le rispettive conseguenze, a partire dal rincaro dei prezzi delle materie prime, non hanno certamente favorito la Ricostruzione. È cambiato il mondo, e ritengo che dobbiamo interrogarci sul futuro di questo territorio ragionando in sinergia, in una aggregazione dove la competitività è data dall’eccellenza e dalla peculiarità, da quello che nessuno può rubarci e che possiamo offrire. Altrettanto importante sono le infrastrutture, materiali e digitali, perchè per essere competitivi dobbiamo essere connessi e più facilmente raggiungibili. Gli aspetti della Ricostruzione sono molteplici, e quindi è necessaria, a fianco a quella materiale, una progettazione economica e sociale per rilanciare concretamente questi territori".


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