Ricostruzione a rischio impasse, lettera della Regione Marche a Mattarella e Draghi
di Redazione Picenotime
giovedì 28 ottobre 2021
Il grido di allarme era già emerso nei giorni scorsi. Ora non si può più attendere: «La ricostruzione rischia di bloccarsi senza la proroga del Superbonus e del credito d’imposta. Si tratta di misure che hanno segnato la svolta di questa processo e senza cui il rilancio post sisma va incontro a una pericolosa impasse». Parole dell’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli, dopo le notizie arrivate a margine dell’ultimo Consiglio dei ministri. A tal proposito, il governatore delle Marche Acquaroli ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un fronte sinergico per tenere alte le esigenze dei territori colpiti dal terremoto, in particolare quelli delle Marche già minati dalla crisi economica prima e, ora, anche dagli effetti negativi della pandemia da Covid.
«Quanto emerso dopo la seduta del Cdm di ieri è molto preoccupante, per questo ritengo necessario ribadire alcuni nodali concetti -continua Castelli-. Siamo tutti d’accordo nel ritenere sicurezza e speditezza le basi fondanti del difficile percorso di ricostruzione del cratere. Per questo occorre favorire un’efficace interazione tra le risorse finanziarie messe a disposizione ed una concreta interconnessione degli strumenti utilizzabili».
«Mi riferisco con evidenza alla proroga del Superbonus 110% per tutta la durata della gestione straordinaria della ricostruzione e per tutti gli interventi ad essa relativi -prosegue l’assessore-. Si tratta di agevolazioni che seguono finalità diverse ma comunque compatibili, finalizzate ad incentivare la ricostruzione e la sicurezza».
«Ma non basta -aggiunge ancora Castelli- perché per la nostra ripresa è fondamentale anche il credito di imposta relativo agli investimenti nelle zone colpite dal sisma. Quello che chiediamo in questo caso è una proroga almeno fino al 31 dicembre 2022. Sappiamo bene che si tratta di un atto subordinato ad un’autorizzazione della Commissione Europea, scaduta lo scorso 31 dicembre 2020 e non ancora prorogata. Quest’ultima rappresenta una condizione essenziale, senza cui è impossibile poter fruire della misura».
Altro passaggio decisivo è quello relativo al prezziario sisma, punto imprescindibile sui cui Castelli insiste da tempo. «L’aumento delle materie prime ha inciso sul rallentamento dei lavori e sulla possibilità di eseguire quelli già affidati, ma anche di partecipare all’affidamento di ulteriori lavori -conclude l’assessore-. Su questo argomento chiediamo un intervento rapidissimo, soprattutto per quanto riguarda l’emanazione del nuovo prezziario unico del cratere».
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