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Ascoli Piceno: 'Cantieri Aperti', due weekend per visitare importanti siti in corso di restauro post sisma 2016

di Redazione Picenotime

giovedì 12 maggio 2022

Si è svolta questa mattina, presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, la conferenza di presentazione dell'iniziativa “Cantieri Aperti”. Nei due weekend del 28 e 29 Maggio e 11 e 12 Giugno ci sarà l'apertura al pubblico di cinque importanti siti di restauro nelle aree colpite dal sisma del 2016: Chiesa e Convento di Sant'Agostino a Pieve Torina, Chiesa Collegiata di Santa Maria e Palazzo dei Priori di Visso, centro storico di Monte San Martino, Palazzo Saladini di Rovetini di Ascoli Piceno e Castel di Luco ad Acquasanta Terme.

Un'occasione voluta anche per valorizzare il complesso e certosino lavoro di restauro dei beni culturali in atto, nell'ottica secondo cui gli interventi stessi sono forme di cultura. ''Cantieri Aperti'' è parte integrante del progetto "Ophera" coordinato dal segretariato regionale del MIC per le Marche, selezionato e co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Creative Europe, con la finalità di restituire i luoghi di valore storico-artistico alla comunità locale valorizzandone i siti di restauro anche attraverso nuove competenze e tecniche digitali.

Presenti alla conferenza il vice sindaco di Ascoli, Giovanni Silvestri, l'assessore alla ricostruzione della regione Marche Guido Castelli, il soprintendente speciale aree sisma 2016 Paolo Iannelli, il segretario regionale del Ministero della Cultura per le Marche Carlo Russo, il soprintendente archeologia - belle arti e paesaggi Giovanni Issini e Maurizio Bilò, manager del progetto ''Ophera''.

Castelli: “La ricostruzione è qualcosa di complesso ma si compone di due direttrici. Una è la vera ricostruzione fisica, la seconda è la ricostruzione e il mantenimento dei valori identitari della popolazione colpita dal sisma. Il progetto 'Ophera' ha il merito di mettere insieme questi due aspetti consentendo di seguire, verificare e condividere i gradi di avanzamento dei gradi di restauro dei beni culturali colpiti dal terremoto. Dobbiamo ricostruire case e farlo bene e presto, ma abbiamo il dovere di mantenere unità la comunità e condividere il restauro di quei beni che sono stati parte della vita di tanti, un elemento fondamentale". 

Iannelli: "Il progetto nasce nel 2019 e permette di far conoscere a livello europeo e soprattutto agli abitanti di quelle zone come si sta evolvendo il processo di restauro. Abbiamo scelto questi siti con una selezione fatta da artisti ingegneri ed altre figure che, tra i tanti, sono a buon punto nel livello di restauro facendo conoscere anche le modalità degli interventi".

Bilò: "Un'iniziativa per vivere questi monumenti anche se feriti. Non si puo privare la collettività di un bene per tanto tempo. Purtroppo ci sono ancora tanti siti da ricostruire ma dobbiamo trovare la forza di fare rete e lavorare per poter far partecipare la collettività in più siti possibili. Un elemento drammatico come il terremoto ci ha fatto cambiare un po' il modo di pensare e rendere fruibili, anche durante queste fasi transitorie, beni che sono ed identificano una comunità è un aspetto molto importante e significativo". 



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