Consiglio Comunale, cerimonia intitolazione appellativo ‘Città’ ad Ascoli Piceno. Prefetto: ''Un vero piacere''
di Massimiliano Mariotti
venerdì 25 marzo 2022
L'apertura del Consigilio Comunale di stamattina, tenutosi come di consueto presso la Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, ha visto un minuto di raccoglimnto in memoria dell'ex sindaco Carlo Nardinocchi venuto a mancare nei giorni scorsi. ''Voglio esprimere un pensiero per lui - ha esordito il primo cittadino Marco Fioravanti -. Un esempio per la città come politico e come uomo. Ha creduto fortemente nel valore della famiglia. Nella sua azione politica e amministrativa ha sempre espresso amore profondo per la nostra città. Tutti i giorni andava a rivolgere una preghiera al Patrono Sant'Emidio, segno di attaccamento verso i valori cristiani. L'ho sentito l'ultima volta venti giorni fa ed ogni volta che ci sentivamo mi dava spunti interessanti. La sua presenza in questa città resterà per l'eternità''.
Da oggi quella delle cento torri sarà la 'Città di Ascoli Piceno' e non più semplicemente Ascoli Piceno. Dopo il minuto di raccoglimento si è proceduto alla breve cerimonia. ''Ringrazio il prefetto Dottor De Rogatis - ha proseguito il sindaco -, siamo onorati di avere la sua presenza stamattina in questo consiglio. Tutto nacque proprio da uno spunto avuto qui in consiglio. Oggi questo titolo è un passaggio importante. Ascoli è città fin dal tempo dei Piceni, ma oggi è arrivata l'ufficialità. Ringrazio il Presidente della Repubblica per la celerità del decreto. Le motivazioni sono molto profonde, non solo paesaggistiche ma anche storiche. A livello di immagine esterna da domani non saremo più Ascoli Piceno, ma città di Ascoli Piceno. Provvederemo a cambiare la carta intestata e la segnaletica stradale''.
Dopodiché la parola è passata al prefetto. ''Esser qui stamattina è particolarmente bello - ha commentato il Dottor Carlo De Rogatis -. Quando ho ricevuto la documentazione per l'istruttoria, che solitamente inviamo al Ministero dell'Interno, ho trasferito i documenti senza ricevere alcuna richiesta d'integrazione. A seguire mi è pervenuta la comunicazione che il decreto era stato firmato dal Presidente della Repubblica. Non ho particolari meriti, quella che si è guadagnata il titolo di città è Ascoli per la sua storia, la sua cultura e per la gente che la abita. Stavolta è andato tutto liscio come l'olio, ciò vuol dire che le basi erano valide. Sarà un vero piacere chiamarla d'ora in avanti città di Ascoli Piceno''.
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