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Istituto Superiore Sanità: “Si è aperto spiraglio significativo ma non bisogna abbassare la guardia come scorsa estate”

di Redazione Picenotime

venerdì 20 novembre 2020

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza (in vigore da oggi) con cui si rinnovano le misure relative alle regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. La nuova ordinanza è valida fino al 3 Dicembre 2020, ferma restando la possibilità di “nuova classificazione prevista dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020″.

Altra importante conferenza stampa oggi sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia con il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ed il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza.

L'Rt nazionale scende a 1,18 e quasi tutte le Regioni hanno dati migliori rispetto alla settimana scorsa. Non verranno cambiati i colori delle realtà locali italiane. Nessuna infatti peggiora, e quindi non ci sono passaggi in zona arancione o rossa. Allo stesso tempo i miglioramenti ancora non producono una attenuazione delle misure. Bisognerà aspettare la settimana prossima, cioè il monitoraggio del 27 Novembre, perché queste avvengano, come ha stabilito un'ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza che ha rinnovato le misure per le prime regioni messe in zona rossa il 6 Novembre. L'unica a cambiare e diventare rossa dovrebbe essere l'Abruzzo ma per una sua decisione, non in base ai dati calcolati a livello nazionale.

Gli Rt scendono praticamente dappertutto e in 4 casi scendono sotto la soglia di 1, che coincide con il picco. Eccoli: Abruzzo 1,32, Basilicata 1,46, Calabria 1,06, Campania 1,11, Emilia-Romagna 1,14, Lazio 0,82, Liguria 0,89, Lombardia 1,15, Marche 1,17, Molise 0,94, Piemonte 1,09, Provincia Bolzano 1,16, Provincia Trento 1,03, Puglia 1,24, Sardegna 0,79, Sicilia, 1,14, Toscana 1,31, Umbria 1,06, Valle d'Aosta 1,14. Già alcune Regioni sono sotto l'1, vuol dire che la curva dell'Rt sta scendendo, altre comunque ci sono molto vicine. L'Rt deve essere incrociato con il rischio, che è frutto della lettura dei 21 indicatori dei quali si discute in questi giorni con le Regioni. Questo parametro resta alto in ben 17 realtà. E' per questo motivo che si deve osservare il dato dell'Rt dei casi sintomatici per classificare le varie zone regionali.

"Se da una parte possiamo vedere uno spiraglio, dall'altra dobbiamo tenere duro. Gli indici dei posti letto e delle terapie intensive non sono positivi. Gli ospedali saranno in sofferenza ancora per settimane", ha sottolineato Gianni Rezza in conferenza stampa. "Si conferma un rallentamento, ma con un'incidenza ancora molto elevate. Siamo a oltre 700 casi per 100mila, quest'estate eravamo sui 10-15. Purtroppo anche con la diminuzione dell'Rt la sofferenza dei servizi sanitari durerà ancora".

"La probabilita di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po' allontanata . Ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva", ha aggiunto Silvio Brusaferro. "L’età media della popolazione colpita rimane stabile attorno ai 70, mostrando quindi una certa stabilità nei contagi: questo significa che chi viene coinvolto dai ricoveri, nei reparti e nelle intensive, è poco rilevante sotto i 50 anni. Anche per quanto riguarda la tipologia dei casi, c’è un lieve incremento sui paucisintomatici. Anche per quanto riguarda la valutazione del rischio, il trend dei casi dei due flussi, uno puntuale del Ministero della Salute e quello dell’Istituto Superiore di Sanità che invece è settimanale, ci restituisce un valore che sta decrescendo e che cambia un po’ il quadro". 

"Si è aperto uno spiraglio significativo, ma non possiamo abbassare la guardia come fatto la scorsa estate perché gli indici di saturazione delle terapie intensive e dei posti letto sono ancora alti", ha evidenziato invece Franco Locatelli


Silvio Brusaferro

Silvio Brusaferro

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