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Coronavirus, Ministero Salute: “Superata nuovamente quota 30mila contagi. Stabile dato decessi”

di Redazione Picenotime

mercoledì 04 novembre 2020

Crescono ancora i casi positivi al Coronavirus in Italia secondo il bollettino odierno del Ministero Salute. Sono 30.550 i nuovi contagi (ieri 28.244) su 211.821 tamponi effettuati (ieri 182.287). Stabile il numero dei morti, 352 nelle ultime 24 ore (ieri 353), con il totale che tocca quota 39.764 dall'inizio della pandemia. Si registrano inoltre 5.103 tra guariti e dimessi (totale 307.378). Attualmente in Italia sono 443.235 le persone positive al Covid-19.

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"Sono ore particolarmente frenetiche ed intense, siamo riuniti da stamattina in cabina regia e stiamo ancora lavorando. Sui 212mila tamponi eseguiti, abbiamo circa 30.500 test positivi mentre i decessi sono 352, ancora molti, stabili rispetto a ieri. Le oscillazioni quotidiane sono tuttavia previste, ma occorre vedere il trend: negli ultimi giorni c'è una relativa stabilizzazione, il tasso di positività rispetto al numero di tamponi effettuati è attorno al 10%, un dato quindi molto elevato e che non e' buono". Lo ha affermato il professor Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso della conferenza stampa sull'evoluzione epidemiologica di Covid-19 in Italia. "Il numero dei ricoveri in terapia intensiva continua a crescere ma non si registrano criticità, rispetto alla fase 1 è aumentata la capacità di ricoverare in intensiva. Oggi i ricoveri sono 67 in più. Non vediamo ancora gli effetti del Dpcm e delle misure in essi contenute, ci vorranno ancora due-tre settimane. La situazione, come è evidente, coinvolge tutti i Paesi attorno all'Italia, anche se gli altri Paesi europei sono più avanti di due settimane rispetto a noi. Rispetto a diversi mesi fa, facciamo molti, moltissimi tamponi: oggi 212mila prelievi per l'analisi dell'eventuale positività. La capacità di diagnostica è pertanto molto aumentata, per quanto in alcune aree del Paese possono esservi alcune criticità - ha aggiunto Rezza -. La Lombardia è ancora sui 7.000 contagi, Piemonte e Campania si attestano su un'incidenza alta; simile la situazione del Veneto, mentre per il Lazio c'è un leggero incremento dei casi ma sta crescendo in modo graduale. Le altre regioni, più piccole in termini di abitanti, registrano l'Umbria con 500mila abitanti e 500 casi, un aumento che preoccupa certamente. Chiaro che 30mila casi al giorno, come avviene in questi ultimi giorni, desta preoccupazione. Per valutare quali regioni necessitino di misure specifiche, guardiamo a diversi fattori, i parametri innanzitutto: l'Rt, in primis. Se aumenta l'Rt vuol dire che aumentano i casi: ci indica infatti quanti casi positivi avremo nei giorni che seguono, quante terapie intensive. Assieme alla complessità e completezza dei 21 indicatori, facciamo una valutazione su cosa serve dal punto di vista delle restrizioni".


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