Istituiti due siti d'interesse comunitario a San Benedetto e Grottammare
di Redazione Picenotime
giovedì 03 dicembre 2015
In seguito alle Deliberazioni della Giunta Regionale n. 831 e n. 930 sono stati istituiti due SIC (Siti di Interesse Comunitario) in alcune porzioni di territorio marino di San Benedetto del Tronto e Grottammare.
Il risultato raggiunto è il frutto dalla proficua attività dei Comuni di San Benedetto del Tronto e Grottammare che hanno congiuntamente raccolto le informazioni scientifico-amministrative per poi proporre alla Regione Marche il riconoscimento di SIC.
Per quanto riguarda San Benedetto del Tronto, la porzione marina interessata è quella antistante la Riserva Naturale Regionale Sentina, estendendo quindi la protezione ad un tratto di mare che va dalla costa verso il largo per 600 metri, dal canale consortile al fiume Tronto, per una superficie marina di circa 104 ettari.
Riguardo Grottammare invece il tratto di mare interessato dal SIC è quello in prossimità dello scoglio di San Nicola e si estende su una superificie marina di circa 43 ettari.
Il riconoscimento deriva dall'importanza naturalistica delle due aree, dimostrata da diverse valutazioni effettuate dall'Università di Camerino e dall'Università Politecnica delle Marche.
Questo passaggio, atteso da tempo, fa parte di una strategia di medio-lungo periodo per garantire una maggiore protezione alle zone che avrebbero rappresentato il fiore all'occhiello del Parco Marino del Piceno, oggi ancora in stand-by. E' ormai evidente come lo sviluppo turistico del territorio non possa prescindere da un incremento della qualità ambientale della riviera, sia nella porzione terrestre che in quella marina.
L'istituzione dei Siti di Interesse Comunitario di San Benedetto del Tronto e di Grottammare permetterà ora di accedere a fondi dell'Unione Europea per progetti avanzati mirati alla sostenibilità ambientale del settore della pesca, facilitando anche azioni di restauro ambientale e di reintroduzione di specie scomparse.
I due Comuni collaboreranno per implementare la gestione attiva dei siti marini e promuoveranno azioni congiunte per la salvaguardia e lo sviluppo sostenibile, a partire da una precisa definizione dei possibili utilizzi delle due aree attraverso la redazione di un piano di gestione.
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