Maltignano, giovani e nonni al lavoro per dare un nuovo volto al Cag

di Redazione Picenotime

martedì 19 giugno 2018

Più di ottanta bambini e ragazzi iscritti, dai 6 ai 15 anni. Quasi cento ore di attività ludica, formativa e di aiuto per i compiti scolastici nelle aperture pomeridiane bisettimanali: il lunedì e il giovedì. Giovani e nonni di Maltignano e di Caselle insieme, malta e pennelli alla mano, per ridare vita ai locali del centro di aggregazione giovanile (Cag). E ora, dal 29 giugno, al via il “Cag Vacanze”, con il centro e i suoi operatori pronti a ospitare bambini e ragazzi a tempo pieno: dalle 7 e 30 del mattino al tardo pomeriggio, nei giorni di apertura. Per fornire un aiuto alle famiglie, con la chiusura delle scuole, e per offrire ai giovani un importante punto di riferimento da cui ricominciare a cementare la vita di comunità bruscamente interrotta dalle scosse del 2016.

Viaggia a pieno ritmo e registra un successo di iscrizioni il progetto “Scuola di community manager” promosso dall’associazione Laboratorio della Speranza e realizzato insieme alla Fondazione Carisap di Ascoli e con il sostegno di importanti partner come La Miniera delle Arti, Eureka e L’Albero della Vita: un progetto nato per ricostruire il tessuto sociale dei paesi feriti dal sisma e per avviare una rete di relazioni che possa aiutare le comunità locali a sentirsi di nuovo a casa.

La struttura di Maltignano appartiene al Comune e ospita durante l’anno anche le attività della protezione civile locale e delle altre associazioni presenti nel paese. “Per due anni, dopo il terremoto – racconta Susanna Lopazio, operatrice del Laboratorio della Speranza – questo centro è rimasto chiuso. Parte dei bambini di Maltignano avevano dovuto abbandonare le loro case perché lesionate e molti dei progetti sostenuti dal Comune non erano stati rinnovati perché le risorse locali erano state assorbite dalla grave emergenza. Ora, grazie al nostro progetto, al sostegno importante espresso dalla Fondazione Carisap e alla disponibilità del Bim Tronto, che ha contribuito insieme alla Fondazione all’acquisto dei mobili e delle attrezzature, il Cag è tornato a vivere e la grande presenza di bambini e ragazzi che lo frequentano testimonia l’importanza aggregativa di questa struttura per tutto il tessuto sociale del paese e delle sue frazioni”.

“Abbiamo aperto ad aprile – prosegue Susanna Lopazio - perché c’era l’urgenza di occuparsi dei bambini delle famiglie del territorio. Abbiamo individuato 2 giorni a settimana, il lunedì e il giovedì, e siamo partiti con le attività. Le fasce d’età variano molto e si sono presto formati due gruppi: quello dei più grandi, con ragazzi delle scuole medie e superiori, aiuta quello dei più piccoli nelle ore destinate ai bambini. Mentre nel resto del tempo ‘i grandi’ hanno utilizzato la struttura per fare i compiti insieme, ognuno mettendo a disposizione dell’altro le proprie conoscenze per superare difficoltà e colmare lacune. In un concetto di comunità che è esattamente quello a cui mirava il progetto. Nel tempo – conclude l’operatrice – vorremmo che fossero le famiglie stesse a frequentare il centro, prendendosi cura della struttura. Il progetto per il Cag di Maltignano prevede il restyling del luogo fisico come luogo di incontro della comunità: un luogo concreto che sia piazza di incontro tra generazioni, in un’ottica di rigenerazione urbana”.

Da giugno, con la chiusura delle scuole, il centro è aperto anche al mattino per i bambini delle elementari. Mentre nel pomeriggio ci sono progetti, come i murales, che vedono al lavoro sia i ragazzi che i nonni del paese. Per realizzare il murale, gli anziani hanno stuccato e intonacato una delle due grandi pareti esterne (l’altra sarà ristrutturata il prossimo anno) e ora i giovani la stanno decorando.

Il progetto, curato dalla cooperativa Eureka, è frutto della collaborazione con il Comune: si è deciso insieme al sindaco, Armando Falcioni, al vice sindaco Fausto Spurio e all’assessore Monica Mancini Cilla quali interventi realizzare per rendere più vivace la struttura, favorendo la collaborazione tra ragazzi e anziani che, in questo modo, avranno la possibilità di sentire il Cag come ‘una loro creatura’.

Martina, Alessia e Letizia hanno 14 anni e in queste settimane sono state alle prese con l’esame di terza media. Ma tra un ripasso e l’altro hanno trovato il tempo di lavorare al murale e seguire le attività del Cag. “Aiutiamo a tenere i bambini e a sistemare i mobili – racconta Martina, che dopo le medie frequenterà il liceo delle Scienze umane – e in questi giorni stiamo dipingendo i murales per abbellire questo posto che adesso si sta colorando. In genere facciamo i compiti dalle 3 alle 5, prima che arrivino i bambini. Se qualcuno non capisce una cosa, c’è l’altro che gliela rispiega. Poi quando ci sono i piccoli, giochiamo con loro. La cosa più bella? Quando arrivano cose nuove! Finito l’esame torneremo qui per occuparci dei più piccoli. Ci piacerebbe che anche loro, una volta grandi, facessero lo stesso con chi verrà dopo. E sarà bello sapere che quando tutto questo è iniziato, noi c’eravamo”.


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