• Comunicati Stampa
  • UNCEM Marche, montagna in prima linea per futuro della regione: presentato ad Amandola 'Rapporto Montagne Italia 2025'

UNCEM Marche, montagna in prima linea per futuro della regione: presentato ad Amandola 'Rapporto Montagne Italia 2025'

di Redazione Picenotime

mercoledì 09 luglio 2025

Un confronto denso di contenuti e visioni ha animato la presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025, martedì 8 luglio ad Amandola, nel cuore dei Sibillini. Organizzata da UNCEM Marche insieme al Comune di Amandola e all’Unione Montana dei Sibillini, la serata ha visto la partecipazione di molti cittadini, numerosi Sindaci, del Prefetto di Fermo, Edoardo D'Alascio. Sono intervenuti alcuni autori del Rapporto, Luca Lo Bianco, Antonio Nicoletti, Fabio Renzi, Giampiero Lupatelli, gli autori del documento di 800 pagine. Il Rapporto, realizzato nell’ambito del Progetto Italiae della Presidenza del Consiglio dei Ministri e pubblicato da Rubbettino, racconta lo stato e il futuro della montagna italiana con un approccio fondato su dati solidi, mappe aggiornate e una lettura sistemica delle trasformazioni in atto. Dal cambiamento climatico allo spopolamento, dalle strategie delle Aree Interne alle Green Community, il volume offre strumenti operativi per amministratori e decisori pubblici, proponendo una visione che supera stereotipi e retorica. Approfondisce i processi di neopopolamento, le differenze tra Alpi e Appennini, il progetto Appennino Parco d’Europa e interpreta le piattaforme montane come geocomunità da potenziare. Completano il Rapporto un’indagine nazionale sulla percezione della montagna, dati socioeconomici e analisi delle politiche di coesione e innovazione.

Tra i dati presentati nella serata, è emerso che il saldo migratorio nella montagna delle Marche dal 2019 al 2023 è positivo, pari a +1,81 per mille, un valore inferiore alla media nazionale (+12 per mille nello stesso periodo), ma in crescita rispetto al quinquennio precedente. Un segnale incoraggiante, che si inserisce nel più ampio quadro dei 100mila nuovi ingressi registrati complessivamente nella montagna italiana, delineando nuovi scenari demografici per Appennini e Alpi. Il Rapporto evidenzia anche i flussi migratori all’interno delle dieci comunità territoriali in cui UNCEM e Consorzio CAIRE hanno suddiviso la montagna marchigiana: nella mappa presentata ad Amandola, le aree con saldo positivo sono evidenziate in rosso, mentre quelle con saldo negativo in blu e verde.

Nel dibattito è emersa con forza la consapevolezza che le aree interne non possono più reggersi sul solo turismo. Per quanto importante, non basta. Serve una vera politica industriale e artigianale che metta al centro le vocazioni locali, che valorizzi le competenze dei territori e che ricostruisca filiere produttive in grado di generare lavoro e reddito. Accanto allo sviluppo economico, è fondamentale garantire servizi pubblici efficienti e infrastrutture moderne. Il tema del trasporto scolastico è stato citato come esempio emblematico: assicurare mobilità agli studenti nelle aree montane significa sostenere la natalità, mantenere le famiglie sui territori, contrastare lo spopolamento e costruire una montagna abitabile ogni giorno dell’anno. È necessario che il Governo e Regione attivino veri piani di incentivazione per sostenere la permanenza delle famiglie e delle imprese nei territori interni. Non bastano i bandi a scadenza, serve una politica continuativa e strutturata che dia certezza e visione di lungo periodo a chi vive la montagna non come alternativa, ma come scelta di vita.

Nel corso dell’incontro è stato presentato come esempio di eccellenza italiana il progetto di forestazione attiva promosso da UNCEM Marche, unico nel suo genere, con un investimento di 6,4 milioni di euro per la gestione sostenibile di oltre 430 ettari di boschi pubblici in nove Unioni Montane delle Marche. Si tratta di una compensazione ambientale legata all’ampliamento dell’autostrada A14 e frutto di un lavoro istituzionale avviato nel 2014 da UNCEM Marche insieme a Regione Marche, Ministero delle Infrastrutture e Autostrade per l’Italia. L’iniziativa prevede interventi su boschi esistenti, spesso abbandonati o degradati, con diradamenti selettivi e azioni di miglioramento forestale per aumentare resilienza ecologica e capacità di assorbimento di CO₂. Tutto sarà affidato a imprese agricole e forestali iscritte all’Albo regionale, per garantire che le risorse restino sui territori e rafforzino il tessuto economico locale.

"Voglio ringraziare Adolfo Marinangeli, Sindaco di Amandola, insieme con il Presidente Uncem Marche Giuseppe Amici - evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem - perché la serata ha permesso un dibattito intenso, ricco, carico di spunti, chiuso dal Commissario Guido Castelli. Si sta facendo un lavoro importante qui, penso all'ospedale di Amandola, punto avanzato dei Sibillini e dell'Appennino, e, allargando lo sguardo, alle compensazioni di Autostrade, 6 milioni di euro per la terza corsia della A14. Un modello. Un esempio virtuoso di riconoscimento dei servizi ecosistemici, che ha visto Uncem protagonista con la Regione". Bussone ha ribadito che i dati e i punti chiave del Rapporto Montagne Italia dovranno essere al centro della campagna elettorale: con un dialogo nel merito, sui temi, tra Candidati, Sindaci, Cittadini.

"In questi giorni molto si parla di Aree interne, di spopolamento - proseguono Bussone e Amici - come detto ieri sera dal Senatore Castelli, Uncem è sempre lontana da polemiche e questioni ideologiche. Anche in queste ore, mentre il Parlamento ha approvato il ddl Montagna, che andrà al Senato in terza lettura, Uncem sta nel merito, togliendo di mezzo stereotipi, banalità, ricorse alla non-logica dell'abbandono e dello spopolamento. Non ci appartengono. I dati del Rapporto e le analisi ci dicono che due terzi delle persone intervistate da Nando Pagnoncelli di Ipsos vorrebbero vivere in montagna. Dobbiamo lavorare. Dare servizi e opportunità di lavoro, far crescere nuovi valori di appartenenza e fiducia, speranza e coesione. Castelli ci ha confermato l'importanza di lavorare insieme sul Fondo di sviluppo coesione, per Aree interne, Strategia di Green Community, fondi per le aree montane. E con lui, con i Ministri Calderoli, Fitto, con tutto il Governo, con la nuova Regione Marche, siamo pronti a lavorare nel merito sulle Politiche di coesione comunitarie, sulla nuova programmazione europea, come ci chiedono i Sindaci come Adolfo Marinangeli. Lontani da ogni polemica, da ogni deriva ideologica, per i territori. Uncem da settant'anni agisce così".

La presentazione del Rapporto Montagne Italia 2025 ad Amandola è un segnale importante per tutta la regione – ha dichiarato Giancarlo Sagramola vicepresidente UNCEM Marche –. I dati demografici, seppur ancora parziali rispetto alla media nazionale, confermano che anche nella montagna marchigiana qualcosa sta cambiando. Stiamo invertendo la rotta e dobbiamo proseguire rafforzando politiche strutturali e inclusive. Il nostro progetto di forestazione è parte integrante di questa visione: la montagna è protagonista nella transizione ecologica e nelle grandi trasformazioni del Paese”.

© Riproduzione riservata

Commenti

Approfondisci