Grottammare: testamento biologico, 130 le dichiarazioni consegnate in Comune
di Redazione Picenotime
mercoledì 15 gennaio 2020
Sono 130 i testamenti biologici consegnati fino ad oggi allo Stato civile del comune di Grottammare. Dal 2018, anno dell’entrata in vigore della Legge sul Testamento biologico (nr. 219 del 22 Dicembre 2017), chiunque può affidare all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di residenza le proprie volontà sui trattamenti sanitari, nell’eventualità che in futuro non sia in grado di prendere decisioni in autonomia.
Grottammare è stato uno dei primi Comuni ad istituire il registro delle Disposizioni anticipate di trattamento-DAT (delibera di Consiglio comunale n. 50 del 1° Marzo 2018), dando così la possibilità ai cittadini di disporre di uno strumento a tutela del diritto all’autodeterminazione: 62 le Dat depositate nel 2018, 68 quelle del 2019.
La Legge sul Testamento biologico descrive le DAT all’articolo 4: sono gli atti attraverso i quali qualsiasi persona maggiorenne e capace di intendere e di volere può esprimere le proprie preferenze e convinzioni in materia di trattamento sanitario, potendo anche nominare una persona di fiducia che lo rappresenti nelle relazioni con il medico e gli ospedali.
Uno dei modi per esprimere tali intenzioni è quello di consegnare all’ufficio di Stato Civile del Comune di residenza il proprio testamento biologico redatto nella forma della scrittura privata, a condizione, appunto, che l’ente abbia istituito il registro.
Il registro delle DAT non è un documento pubblico e l’iscrizione può essere revocata in qualsiasi momento; gli atti depositati sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.
La richiesta di iscrizione va presentata su modelli predisposti, mentre le proprie volontà possono essere stilate in forma libera, ma il Comune ha previsto anche dei fac-simile per facilitarne la stesura, in stretta collaborazione con l’associazione “Luca Coscioni” (i modelli sono disponibili on line, nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito comunale).
Il procedimento è curato dal Servizio dello Stato Civile, al quale l’ interessato deve consegnare personalmente l’originale della DAT e la copia fotostatica del documento di identità in busta chiusa e presentare una dichiarazione sostituiva di atto di notorietà, con la quale si chiede l’iscrizione nel registro comunale e si dichiara di aver depositato la busta contenente il testamento biologico. Il servizio è gratuito.
Quello di depositare una scrittura privata all’ufficio comunale di Stato Civile è, come detto, una delle modalità per fare il biotestamento.
La legge, infatti, stabilisce che le DAT possono essere autenticate anche da un notaio, o consegnate direttamente alle strutture sanitarie che abbiano adottato sistemi di gestione informatizzata della cartella clinica o del fascicolo sanitario.
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