Ascoli Piceno: Cna, il punto su occupazione e ricostruzione post sisma

di Redazione pt

venerdì 04 dicembre 2020

OCCUPAZIONE, I "PICCOLI" RESISTONO. Secondo l'Osservatorio sul lavoro del Centro studi della Cna nazionale, e in base ai dati disarticolati per la provincia di Ascoli Piceno a ottobre l’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole recupera le perdite accumulate nei due mesi precedenti, portandosi sostanzialmente sui livelli dello scorso anno. L’incremento dei posti di lavoro registrato a ottobre è pari allo 0,7% su settembre e anche su base tendenziale il sistema dei “piccoli” appare resiliente: è ormai da luglio che, al netto di qualche oscillazione, riesce a confermare la base occupazionale del 2019.

"I dati dell’andamento occupazionale in questa platea imprenditoriale - commenta Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno -  benché confortanti, non permettono tuttavia un particolare ottimismo. Nascono infatti dal combinato disposto del calo nelle assunzioni, pari al -5%, e dal forte contenimento nelle cessazioni, pari al -16,1%. Una riduzione favorita in maniera rimarchevole dal blocco dei licenziamenti dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Un risultato, quest’ultimo, che allunga le sue ombre sul futuro dell’occupazione in Italia e nel Piceno".

L’Osservatorio lavoro Cna prevede che il 2020 si chiuderà comunque con una riduzione dei posti di lavoro, considerando non solo l’emergenza sanitaria in corso ma anche l’andamento tradizionale del mercato del lavoro, che a dicembre registra una forte riduzione degli organici. Che cosa succederà da gennaio dipenderà non solo dai tempi di ritorno alla normalità dell’economia, ma anche dalla prosecuzione, o meno, delle misure a sostegno dell’occupazione attualmente in vigore.

RICOSTRUZIONI POST SISMA. Secondo i dati raccolti dalla Cna Picena alla scadenza del termine del 30 novembre, le richieste di contributo per la riparazione degli edifici privati che hanno subito danni lievi con il sisma del 2016 presentate agli Uffici della Ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono 14.685.  Rispetto alle 8.822 che si contavano a fine 2019, la crescita è pari al 66,5%. Le domande presentate nel solo mese di novembre grazie alla procedura semplificata prevista dall’Ordinanza 107 per i danni lievi, sono 4.485, mentre quelle arrivate dall’inizio dell’anno sono pari a 5.725. Considerati anche i danni gravi e le attività produttive, il numero complessivo delle richieste di contributo ammontano a 19.539, con una crescita del 62% rispetto alle 12.063 domande di fine 2019. Attualmente, nell’intero cratere del sisma 2016, sono aperti 3.350 cantieri per la ricostruzione privata, mentre gli immobili già riparati sono pari a 3.520.

Nel corso di questo difficile 2020, segnato dagli effetti negativi della pandemia, le domande di contributo presentate hanno fatto un balzo in avanti significativo arrivando quasi a 20 mila, cioè un quarto del totale potenziale, visto che dopo il sisma si contavano 80 mila edifici danneggiati. 

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