Agricoltura, divieto fotovoltaici zone agricole. Castelli: ''Nel cratere assicura salvaguardia del settore primario''
di Redazione Picenotime
martedì 07 maggio 2024
“Grazie all’approvazione del Decreto Agricoltura il nostro Laboratorio dell’Appennino centrale ha a disposizione maggiori elementi per poter sviluppare le misure per il rilancio sostenibile del territorio e contrastare le crisi climatica e demografica. Infatti, con il divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra e di aumento della estensione di quelli già esistenti, nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, si assicura la salvaguardia del settore primario, strategico per il nostro Paese e per l’area del cratere in particolare”. Lo afferma il commissario straordinario al Sisma 2016 Guido Castelli.
“Quello affrontato nel Dl Agricoltura è tema spinoso che si trascinava dal 2021 e che rischiava di compromettere gli sforzi sia per lo sviluppo delle energie rinnovabili che dell’agricoltura, affrontato con efficacia dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Si tratta di una questione particolarmente sentita nell’Appennino centrale, dove si sta sviluppando un laboratorio che promuove la coesistenza armonica tra uomo e natura, coniugando in modo pragmatico l’ambiente e il rilancio economico e sociale. Nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, grazie al divieto di installazione di nuovi impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra e di aumento della estensione di quelli già esistenti, si assicura la salvaguardia del settore primario, strategico per il nostro Paese e per l’area del cratere in particolare. Allo stesso tempo si indirizza in modo chiaro lo sviluppo delle energie rinnovabili con gli impianti fotovoltaici che possono essere installati in cave, miniere, aree in concessione a Ferrovie dello Stato e ai concessionari aeroportuali, aree di rispetto della fascia autostradale, aree interne ad impianti industriali. Inoltre, sono fatti salvi gli impianti finanziati nel quadro dell’attuazione del PNRR e quelli relativi a progetti di agrovoltaico, ovvero gli impianti che permettono l’utilizzo agro-pastorale contestualmente alla produzione di energia”. Per il commissario al sisma 2016 “Si tratta di un provvedimento che permetterà anche alle 22 Comunità Energetiche Rinnovabili finanziate nel cratere di svilupparsi in un quadro certo, assicurando il rispetto del territorio e delle imprese agricole con l’energia rinnovabile. Inoltre – conclude– ora si hanno riferimenti certi per sviluppare misure innovative che coniughino il rilancio economico e sociale e il contrasto alle crisi climatiche e demografiche che è l’obiettivo che stiamo portando avanti con il nostro laboratorio dell’Appennino centrale”.
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