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Castignano, dramma a Ripaberarda: donna uccisa in casa dal marito in contrada Sant'Angelo

di Redazione Picenotime

giovedì 19 dicembre 2024

Il Piceno si risveglia con una terribile notizia. Una donna di 45 anni, figlia di un noto ristoratore della zona e mamma di due ragazzi, è stata uccisa stamane attorno alle ore 6:30 presso la propria abitazione situata nel territorio di Castignano, nella contrada Sant'Angelo di Ripaberarda. Secondo la ricustruzione effettuata, il marito della vittima ha chiamato il proprio padre dicendo che la moglie non stava bene e non respirava; il padre allarmato avvertiva il numero di emergenza e si attivavano i soccorsi; ad aprire la porta di casa al personale sanitario del 118 che arrivava per primo erano i due figli minori della coppia. Successivamente ipersonale sanitario con l'aiuto dei Vigili del Fuoco che erano arrivari – dopo aver trattenuto i minori nella loro stanza- forzavano la porta della camera da letto che era chiusa dall’interno e trovavano l’uomo seduto sul letto, insanguinato e con un coltello in pugno, e la moglie stesa a fianco immobile; subito dopo intervenivano i Carabinieri che disarmavano l’uomo, che nel frattempo si era accasciato quasi privo di sensi e che veniva soccorso dal personale sanitario per le lesioni ai polsi e la importante conseguente perdita di sangue e trasportato in ospedale, mentre si accertava che la donna purtroppo era già deceduta.

Dagli elementi emersi anche nel corso del più accurato sopralluogo effettuato immediatamente dopo con rilievi tecnici da parte dei Carabinieri e la partecipazione di due medici della UOC di Medicina legale incaricati dalla Procura della Repubblica, risultava che l’uomo si era autolesionato con un coltello ai polsi perdendo molto sangue; la donna presentava invece numerose tumefazioni al volto e in varie parti del corpo ma non presentava -salvi i più accurati successivi approfondimenti- lesioni vitali da colpi di coltello. Le cause della morte e la accurata descrizione e origine delle lesioni verranno accertate attraverso ispezione esterna e rilievi autoptici che verranno a breve eseguiti. La salma è stata infatti trasporta presso l'obitorio dell'ospedale di Ascoli Piceno a disposizione dell'autorità giudiziaria.

L’uomo, arrestato in flagranza per omicidio volontario si trova piantonato presso l’ospedale di Ascoli Piceno ed è attualmente ricoverato presso la UOC di rianimazione. I due figli minori sono stati affidati ai nonni materni e sembrerebbe che non abbiano assistito alla aggressione che ha determinato la morte della mamma né al tentativo di suicidio del padre, risultando questi fatti essersi verificati nella stanza da letto dei genitori chiusa a chiave dall’interno.

Non vi era mai stata nessuna denuncia da parte della donna uccisa nei confronti del marito; né alcuna segnalazione o intervento da parte delle Forze di Polizia per liti in famiglia, percosse, minacce o altro anche se l'uomo era stato sottoposto nel giugno 2015 alla misura cautelare degli arresti domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori ai danni di un altra donna.




Queste le prime dichiarazioni del sindaco di Castignano Fabio Polini: "Una notizia che ha sconvolto tutta la comunità, conoscevamo la famiglia e nulla lasciava presagire a quanto accaduto. Parliamo di una famiglia conosciuta ed integrata nella comunità. La donna era una persona tranquilla e sempre disponibile". 

Cgil, Cisl e Uil di Ascoli Piceno, con una nota ufficiale, esprimono la propria indignazione per quanto accaduto stamane a Ripaberda: “Servono azioni immediate per cambiare una cultura che fa sì che molti uomini  considerino le donne una proprietà di cui disporre. Sono i dati a dirlo, considerato che nel nostro Paese una donna ogni 3 giorni viene uccisa e, nella maggior parte dei casi, da chi sostiene di amarle.  Servono azioni che prevedano un approccio integrato, a partire dall’educazione alla affettività, al rispetto e alle differenze in tutti i cicli di istruzione. Occorrono finanziamenti adeguati per i centri antiviolenza e più posti nelle case rifugio. Il ruolo del lavoro per contrastare tutte le forme di violenza di genere è  fondamentale. Il lavoro stabile e di qualità è lo strumento essenziale che permette alle donne di autodeterminarsi, è ciò che aiuta anche a liberarsi da relazioni violente. Nella nostra regione come nel resto del Paese, le donne sono quelle che trovano occupazione precaria, con qualifiche più basse, spesso in part time involontario, e di conseguenza con retribuzioni più basse. Senza lavoro e salari adeguati le donne non saranno mai libere".

L’Unione Generale del Lavoro (UGL) Marche "desidera esprimere il proprio profondo cordoglio e la massima vicinanza ai familiari e ai due figli, di soli 8 e 10 anni, coinvolti nella drammatica tragedia avvenuta a Ripaberarda, frazione del comune di Castignano, dove un uomo ha tolto la vita alla propria moglie in circostanze di estrema violenza. Questo episodio, che lascia una comunità intera sconvolta e attonita, sottolinea ancora una volta l’urgenza di intensificare le azioni di prevenzione contro ogni forma di violenza domestica e di rafforzare il supporto alle vittime e ai loro familiari. È inaccettabile che simili atti continuino a verificarsi, spesso con conseguenze devastanti per i più piccoli, testimoni innocenti di orrori che segneranno profondamente le loro vite. L’UGL Marche richiama l’attenzione delle istituzioni e della società civile sull'importanza di promuovere una cultura del rispetto e della prevenzione, puntando su programmi educativi, assistenza psicologica e strumenti legislativi più efficaci per contrastare la violenza di genere. In questo momento di grande dolore, l’UGL Marche si unisce al lutto della comunità locale e si rende disponibile a collaborare con le istituzioni e le organizzazioni del territorio per fornire il massimo supporto alle vittime e sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica su un problema che riguarda tutti".


foto Picenotime


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Foto Picenotime

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