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Maltempo nelle Marche: situazione drammatica nella provincia di Ancona. Si registrano vittime e dispersi

di Redazione Picenotime

venerdì 16 settembre 2022

L'ondata di maltempo che ha colpito già dal pomeriggio di ieri la parte nord delle Marche lascia dietro di se un bilancio drammatico. Dopo lo straripamento del fiume Misa a Senigallia infatti si contano purtroppo dieci persone decedute e alcune che risultano ancora disperse. Nella zona sono al lavoro i soccorritori con gommoni e mezzi anfibi per prestare aiuto alla popolazione colpita con tante persone che a causa degli allagamenti sono rimaste bloccate all'interno delle proprie abitazioni.




Tantissimi gli interventi per smottamenti e frane lungo le strade che si sta cercando di liberare per permettere il transito dei mezzi di soccorso.

Esondazioni anche nella zona di Arcevia dove già dalla serata il torrente Sanguerone aveva rotto gli argini in diversi punti. Molte le squadre dei vigili del fuoco giunte sul posto dalla province di Macerata, Fermo, Ascoli e da altre zone limitrofe.

Anche gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico Marche - CNSAS sono intervenuti a supporto delle popolazioni colpite dal violento nubifragio. A Serra Sant’Abbondio, insieme ai Vigili del Fuoco, è stato tratto estratto incolume dalla sua auto un uomo trascinato in un fosso dalla piena di fango e detriti. Successivamente, in tutta l’area montana pesarese, sono stati svariati gli interventi a supporto degli abitanti che, viste le innumerevoli frane, non erano in grado di raggiungere le loro abitazioni. Da stamane il Soccorso Alpino è altresì presente nel Centro Operativo Comunale di Cantiano, ai piedi del Monte Catria, per monitorare la situazione ed intervenire in caso di necessità.

A causa degli allagamenti i caselli di ingresso e uscita per la A14 sono al momento chiusi.Alla luce del violento nubifragio che ha colpito la provincia di Ancona, le Segreterie FILT CGIL hanno sospeso, per tutto il territorio della Regione Marche, lo sciopero odierno di 8 ore che riguardava il servizio pubblico di trasporto .

Il governatore Francesco Acquaroli durante la nottata ha seguito l'evolversi della gravissima situazione dalla sala della Protezione Civile Regionale. Come ha confermato attraverso le sue pagine ufficiali, nella mattinata ha ricevuto i messaggi di vicinanza da parte delle più alte cariche istituzionali. "Ho appena ricevuto le chiamate del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Il Presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza. Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire. Il pensiero va alle persone scomparse e alle loro famiglie, a cui esprimo cordoglio e vicinanza".

Il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio è giunto nelle zone colpite dall'alluvione e si è incontrato con il Prefetto, con il presidente della Regione Acquaroli, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e di Trenitalia per far fronte all’emergenza.


Ore complicate e complesse dove però lo Stato ha fatto sentire la sua presenza”. È quanto ha commentato il presidente della Regione Francesco Acquaroli, al termine della vista del presidente del Consiglio Mario Draghi a Pianello di Ostra, devastata dal maltempo che ha colpito le Marche. “La Regione ringrazia tutti i volontari, le forze dell’ordine e la protezione civile che da ieri sera hanno lavorato con abnegazione su tutto il territorio martoriato. Daremo la migliore risposta possibile alle comunità coinvolte e così duramente provate. Il nostro interesse è ripartire e non ci sarà ripartenza vera senza anche la riapertura della attività economiche compromesse. Da parte del presidente Draghi è venuto un impegno determinato e convinto”. L’auspicio, ha concluso Acquaroli, è che “questo evento drammatico non venga ricondotto alle elezioni politiche perché questo è un momento molto particolare per la nostra comunità che già vive altri drammi in altre parti del nostro territorio. Le risposte che vogliamo dare ai cittadini coinvolti saranno all’insegna dell’efficienza e della tempestività”.

 

Maltempo Marche, il Centro funzionale multirischi della Protezione civile regionale: “Un fenomeno meteo impossibile da prevedere nella sua intensità e sviluppo con le attuali conoscenze disponibili

In riferimento alla evoluzione del maltempo che ha colpito parte del territorio marchigiano delle province di Pesaro e Urbino e Ancona, il Centro funzionale multirischi della protezione civile regionale evidenzia il contesto meteorologico che ha determinato l’evoluzione dello scenario da allerta gialla emanata in quello poi ben più complesso e non prevedibile che ha determinato vittime ed esondazioni in alcune zone della provincia di Pesaro e Urbino e Ancona.

“La previsione meteorologica per la giornata di giovedì 15 settembre mostrava la possibilità di temporali in formazione sul versante tirrenico della penisola, con eventuale interessamento del crinale appenninico e delle aree interne marchigiane. Per tale motivo era stata emessa una allerta di livello giallo per le zone di allerta 1 e 3 (settori montani e alto collinari del pesarese e dell’anconetano) per temporali localmente intensi. Nelle altre zone della regione la previsione non mostrava evidenze di fenomeni di intensità tale da determinare criticità e, pertanto, il livello di allerta è stato lasciato verde.

Nel pomeriggio di giovedì, tra le province di Siena e Arezzo, si è assistito alla formazione di un temporale cosiddetto autorigenerante V-shaped, che, nel suo spostamento verso est, è andato interessare la zona interna del pesarese, per poi portarsi verso la costa anconetana. L’interazione con l’Appennino ha inoltre intensificato la struttura temporalesca proprio nella zona del Catria.

Caratteristica dei temporali autorigeneranti – spiega il Centro funzionale - è quella della stazionarietà: il temporale continua a riformarsi sempre nello stesso punto e va a interessare sempre le stesse zone, anche per alcune ore. Sono fenomeni la cui previsione è estremamente difficoltosa, sia perché sono molto rari e sia perché le dinamiche che li generano implicano spesso la presenza di configurazioni a scale molto piccole di difficile individuazione. In questo caso, gli elementi previsionali per stimare un'estensione e persistenza di fenomeni così intensi sono stati del tutto assenti. Anche nella vigilanza, a livello nazionale, tali fenomeni non sono stati assolutamente segnalati.

Sostanzialmente quello che doveva essere uno scenario da allerta gialla per temporali (effetti localmente intensi e rapidi, ma di estensione limitata), si è invece evoluto in uno scenario più complesso e diffuso sul territorio. Le precipitazioni molto intense e persistenti, con cumulate molto elevate raggiunte in poche ore, hanno determinato, anche nel reticolo maggiore, l’innescarsi e il propagarsi dell’onda di piena in tempi rapidissimi e non gestibili, che ha poi determinato criticità e problemi pure nella parte valliva e costiera”.



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