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Ascoli, Faraotti: “Mangia ha trovato la quadra. Non ci servono primedonne”

di Redazione Picenotime

giovedì 31 dicembre 2015

Battista Faraotti è uno degli uomini forti dell'organigramma societario dell'Ascoli Picchio e le sue parole sono sempre prese in grande considerazione sia dai tifosi che dagli addetti ai lavori. Abbiamo intervistato l'importante azionista bianconero a poche ore dal Capodanno per tracciare un bilancio del 2015 e capire cosa sia andato per il verso giusto e su quali aspetti invece ci sia ancora da lavorare.


Le ultime due vittorie hanno ridato entusiasmo all'ambiente dopo un inizio di stagione complicato. Soddisfatto di come si è sviluppato il girone d'andata dell'Ascoli?

In generale non sono troppo soddisfatto, si poteva fare meglio ma per cause diverse abbiamo incontrato più difficoltà del previsto. A livello dirigenziale c'è ancora molto da lavorare, la nostra è una Società giovane e non è facile trovare i giusti equilibri. Stiamo dando una nuova organizzazione interna ed in quest'ottica è molto importante il ruolo di "controller" affidato a Tosti. Sul campo le ultime due partite hanno offerto segnali molto positivi, in particolar modo la vittoria contro lo Spezia è stata entusiasmante, soprattutto sotto il profilo tecnico. Credo sia stata la più bella partita al Del Duca del 2015, ci siamo divertiti tutti in tribuna ad ammirare una prestazione così gagliarda, con carattere e grinta. Non è un caso che l'intero stadio abbia applaudito a scena aperta i ragazzi ed a fine gara mi sono complimentato con tutti.

Quanti e quali sono i meriti di Mangia?

Mangia ha avuto delle difficoltà iniziali ma nell'ultimo periodo è stato molto bravo a trovare la quadra ed i risultati sono arrivati. I giocatori con cui ho avuto modo di parlare mi hanno detto che sono molto soddisfatti del suo atteggiamento e del suo modo di lavorare. Chi non gioca magari è più deluso, non bisogna però abbattersi o lamentarsi ma pensare esclusivamente a riconquistarsi il posto con ancor più determinazione, sudando sul campo. Da questo punto di vista Mengoni deve essere un esempio: era finito ai margini della squadra, ha lavorato sodo e nelle ultime gare è tornato titolare con prestazioni molto importanti. 

Dispiaciuto per la fine del rapporto con Petrone?

Ero molto affezionato a Mario, gli ho dato anche tanti consigli sul piano caratteriale e comportamentale, tutte le separazioni purtroppo sono dolorose ma è ancora giovane e gli auguro tanta fortuna per il prosieguo della carriera, sono sicuro che potrà togliersi grandi soddisfazioni. Ha pagato la mancanza di risultati e soprattutto un clima attorno a lui da tempo non favorevole, a mio avviso andava cambiato già a Giugno, era inutile insistere quando oramai si era percepito chiaramente che non ci fosse più stima nei suoi confronti. Ascoli è una piazza molto particolare che sa di calcio, chi allena qui non può fare a meno di godere del supporto dell'ambiente.

Come affronterà l'Ascoli il calciomercato invernale?

Innanzitutto con un occhio attento nei confronti dei bilanci e del budget e poi con il preciso obiettivo di sfoltire una rosa che anche sotto il profilo economico è troppo numerosa. A noi servono ragazzi che hanno entusiasmo, giovani che hanno grinta e voglia di crescere. Non ci servono giocatori di nome a fine carriera o cavalli di ritorno, non abbiamo bisogno di primedonne. Chi viene qui deve sapere che serve umiltà e che bisogna rispettare i compagni, le scelte dell'allenatore, la dirigenza ed i tifosi. Chi non ha queste credenziali nel proprio bagaglio personale è meglio che non venga. Stesso discorso vale anche per i giocatori che abbiamo attualmente in rosa, chi non ha voglia o intenzione di seguire alla lettera le regole che abbiamo dato può tranquillamente fare le valigie, non ci sono problemi. Il Crotone ed il Pescara stanno facendo grandissime cose con tanti ragazzi di 20/21 anni che hanno fame e desiderio di emergere, una buona squadra a mio avviso deve avere determinati giocatori esperti che diano i giusti insegnamenti ai più giovani.

Anche nel 2016 si ripartirà da una certezza ormai assoluta: il calore dei tifosi bianconeri.

Lo ripeto da anni e non mi stancherò mai di ripeterlo: la nostra tifoseria è commovente e rappresenta sul serio il dodicesimo uomo in campo. Una squadra che non ha tifosi non va da nessuna parte, l'ho sempre sostenuto con forza. Mi confronto spesso con i rappresentanti della tifoseria, ascolto le loro opinioni, le loro critiche e le loro rimostranze, avere un tifo così appassionato ed organizzato alle spalle rappresenta un aiuto ed uno stimolo a fare ancora meglio. 

Nel 2015 non ci siamo di certo annoiati. Cosa ricorda in particolare dell'anno che sta per andare in archivio?

Sicuramente abbiamo vissuto un'estate piuttosto tormentata, siamo passati dalla profonda delusione per non aver vinto il torneo di Lega Pro al grande entusiasmo per l'approdo in Serie B dopo le note vicende giudiziarie. Nello scorso campionato sono stati fatti degli errori, siamo passati dall'avere 7 punti di vantaggio sulla seconda a chiudere il torneo a 4 punti di distacco dal Teramo, qualcosa non ha funzionato e non dobbiamo dimenticarlo. Oggi siamo con merito in B e dobbiamo fare il possibile per restarci, la Lega Pro è un inferno per tante ragioni e Ascoli merita di più di quel palcoscenico. Il presidente Bellini sta facendo la sua parte per far sì che tutto vada per il meglio, stesso discorso vale per noi soci, gli stiamo vicino e gli diamo consigli continui. Non deve essere costretto a tornare in Italia ogniqualvolta si viene a creare un problema, deve fidarsi di noi che operiamo in loco, noi soci non abbiamo nessun altro interesse che fare il bene dell'Ascoli, siamo impegnati in prima linea e su di noi può contare sempre e comunque, con la massima trasparenza. 

Il presidente del Teramo Campitelli di recente ha dichiarato: "L'Ascoli ha fatto un pessimo lavoro quest'estate. I campionati si vincono sul campo". Vuole replicare?

Conosco Campitelli e non ho nulla di personale contro di lui, ma quando dice certe cose si commenta da solo.... Ha commesso degli errori e alla resa dei conti ha avuto una pena leggerissima, auspicavo delle sanzioni più dure anche per dare un forte segnale di svolta di fronte a certe condotte che poco hanno a che fare con il mondo dello sport. Come ha già detto il presidente Bellini noi ci siamo solamente difesi, le accuse erano molto chiare e tutto è nato da un'indagine della Procura di Catanzaro che fortunatamente ha portato allo scoperto l'ennesimo episodio di malaffare nel mondo del calcio. Mi dispiace soprattutto per l'atteggiamento di quei tifosi del Teramo che hanno difeso Campitelli a spada tratta fino all'ultimo, avrebbero dovuto prendere le distanze una volta che era stato acclarato l'illecito sportivo, loro in primis sono stati danneggiati. Io credo che nel calcio, come nella vita, la correttezza paghi sempre. Noi mettiamo soldi veri per la nostra squadra, è un gioco che costa e anche parecchio, fino a quando avremo voglia di andare avanti in questo mondo lo faremo con onestà e trasparenza, con le regole che ci siamo dati fin dal primo giorno, senza prendere in giro nessuno. Quando capiremo che questo ambiente non farà più per noi, allora ci faremo da parte, ma senza mai perdere di vista la nostra identità ed i nostri valori. Spesso mi chiedo come facciano certi presidenti, anche in Serie B, a gestire le loro squadre senza risorse concrete e con dei bilanci ampiamente in rosso, misteri di un calcio che a volte fatico a comprendere...


Battista Faraotti

Battista Faraotti

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Commenti

sandro
giovedì 31 dicembre 2015

Intervista tosta cavoli, ha fatto chiarezza su tanti aspetti, sono sempre più orgoglioso di questa Società, veramente orgoglioso


Walter rossi ps
giovedì 31 dicembre 2015

Un grande uomo per una grande società, giù il cappello


TOSCANO DOC
giovedì 31 dicembre 2015

Mi associo alla grande!


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