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Grassi in esclusiva: "Serve una squadra attrezzata per la Lega Pro"

di Redazione Picenotime

domenica 16 giugno 2013

Nato a Carrara il 1º Luglio 1948, Marcello Grassi ha scritto pagine indimenticabili nell'incredibile cavalcata dell'Ascoli Calcio targato Costantino Rozzi negli anni Settanta, con la prima storica promozione in Serie A nel 1974. Portiere dotato di grande fisico e straordinario talento, ha vestito per ben quattro stagioni la maglia bianconera ed anche ora che risiede nella piccola frazione di Luni (in provincia di La Spezia) segue con tanta passione le vicende del Picchio. In esclusiva per Picenotime.it Grassi ha voluto raccontare come ha vissuto dalla Liguria l'amara retrocessione di quella che considera a tutti gli effetti la propria squadra del cuore.

Tu hai vissuto la prima storica promozione dell'Ascoli in A, che effetto ti fa vederlo ripiombato di nuovo in C?

È vero che sono uno dei tanti gladiatori che hanno portato l'Ascoli in Serie A dopo quel fantastico campionato 1973/74, e lo dico con orgoglio immenso. Questa retrocessione fa male anche perchè ho seguito il torneo e credevo sinceramente che la salvezza fosse alla nostra portata.

T'aspettavi un crollo così fragoroso dopo un girone d'andata più che incoraggiante?

Assolutamente no, e per questo motivo la delusione è grandissima.

Quale è stata, secondo te, la causa principale della retrocessione?

Una retrocessione, soprattutto di questo tipo, è un insieme di tanti fattori, è difficile stare a capire cosa non sia andato nello specifico. Bisogna guardare avanti.

Ha fatto bene la Società a vendere Guarna a Gennaio?

Penso di no, però per il ragazzo credo sia stato utile cambiare aria, ad Ascoli ormai aveva troppa pressione.

Come ti è sembrato il rendimento di Maurantonio e Gomis nella seconda parte di stagione?

Purtroppo il portiere segue l'andamento della squadra, nel bene e nel male, specialmente nel caso di un giovane come Gomis. Non credo che la retrocessione del Picchio sia dipesa esclusivamente dagli estremi difensori.

Senti ancora qualche tifoso di Ascoli? Come ti sono sembrate le reazioni dei supporters bianconeri?

Sì, sono ancora in contatto con i tifosi, molti di loro anche grazie a Facebook. Dopo una normale delusione la reazione ora mi sembra buona, quasi tutti sono pronti ad aiutare la squadra a risalire di categoria.

Come credi verrà impostato il prossimo campionato di Lega Pro e quali errori non bisognerà commettere?

Speriamo che facciano una squadra attrezzata per una pronta risalita almeno in Serie B, devono prendere gente di categoria, in Lega Pro non si scherza e nessuno ti regala niente.

Come sta proseguendo la tua carriera nel mondo del calcio?

Faccio ancora parte della sfera calcistica nel ruolo di preparatore dei portieri in una squadra dilettantistica della mia zona. In più mi sto togliendo delle belle soddisfazioni come giocatore di bocce in Serie B.

Il ricordo più bello della tua esperienza nel capoluogo piceno?

Questa è una bella domanda... Mi ci vorrebbe una giornata per rispondere, troppe cose da dire e sicuramente ne dimenticherei qualcuna. In primis metterei la nascita di mia figlia Barbara, la prima nata sia ad Ascoli che nelle Marche, poi aggiungerei la mitica promozione in Serie A.

Sei più tornato al "Del Duca"? Ti potremo rivedere presto?

Purtroppo non sono più tornato, ho sempre detto di volerlo fare ma poi qualcosa mi ha sempre frenato... Ma un giorno vi farò una bella sorpresa e verrò ad abbracciare tutti i miei amici tifosi, promesso!

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