"Io parlo a titolo personale e non rappresento alcun gruppo organizzato, sono una persona che ha una storia di curva e che è stata coinvolta per cercare di capire cosa stesse accadendo a livello societario, relazionandosi anche con le istituzioni. Un anno fa, nel mese di Luglio, abbiamo assistito ad una conferenza stampa in sede del dg Verdone e del ds Valentini, era presente anche il sindaco Fioravanti. Ci fu detto che per iscrivere l'Ascoli sono stati notte e giorno a preparare i bilanci e ringraziarono Battista Faraotti per aver contribuito in maniera fondamentale all'iscrizione. Come mai una società di Serie B, che come dicono loro porta a casa 4 milioni di euro di sponsor, cede giocatori come Sabiri, Saric, Collocolo, Baschirotto e Simic, vanta 7mila spettatori di media a partita in casa, deve chiedere aiuto ad un imprenditore locale per iscriversi? Partiamo da qui.
La tifoseria organizzata deve essere attenta e vigilare. Ci siamo mossi con chi conosce le cose, è iniziato poi il campionato e il sindaco ci ha detto chiaramente che la proprietà, da due anni, chiedeva di essere aiutata a trovare un'alternativa per la cessione del club. Abbiamo visto ciò che dovevamo analizzare, siamo andati dopo il match interno con la Cremonese dal signor Neri - che ricopre una carica minimanente paragonabile a ciò che rappresentava il Presidentissimo Rozzi - e gli abbiamo chiesto alcuni chiarimenti e lui non sapeva neanche di cosa stessimo parlando. Ci siamo recati poi alla Corte del Sole, nel corso di una riunione della società, abbiamo esposto certe dinamiche a colui che fa tutto a nome del patron e non compare mai, erano presenti anche il dg, il ds e l'allenatore. Abbiamo esposto i numeri e abbiamo chiesto: cosa succede se retrocediamo? Ci hanno detto che in caso di retrocessione si sarebbe corso il rischio di un crack finanziario. Il campionato è poi andato avanti, non è mai mancato il sostegno sia in casa che in trasferta, siamo retrocessi perchè la società non c'è, non si può ripartire con la stessa società e con le stesse figure. Un'azienda che va sul lastrico non lascia nei ruoli apicali chi l'ha portata a quel punto. Non è cambiato niente.
Il sindaco poi a Febbraio-Marzo ha comunicato a me, ad Alfredo ed ai ragazzi leader della tifoseria, che pensava di avere trovato un'alternativa, un gruppo industriale che rispondeva al nome di Metalcoat. Abbiamo subito aggiornato la gente su quanto ci era stato comunicato, ma voglio sottolineare che abbiamo incontrato Cinzia Zampetti della Metalcoat solo a Giugno, esclusivamente ad iscrizione fatta. Abbiamo pensato solo alla salvezza ed al bene dell'Ascoli fino al termine del campionato. Io personalmente non ho nulla contro Pulcinelli, come credo gli altri ragazzi della curva. Il 4 Aprile diversi ragazzi della tifoseria organizzata sono andati in sede, c'erano anche Alfredo, Rinaldo, Ivano ed Emiliano. Si sono confrontati con il patron, che fino a quel momento non aveva mai ricevuto un coro contro, si sono parlati e sono state contestate solo le figure messe in ruoli importanti. Loro sanno bene quali siano state le risposte di Pulcinelli, resta il fatto che poi la squadra è andata a picco. Questi sono i fatti, nulla di più. Il 10 Maggio la squadra è retrocessa con 9mila persone allo stadio che cantavano l'inno dell'Ascoli nonostante fossimo sprofondati in Serie C. L'Ascoli si sostiene a prescindere, lo sappiamo bene, ma i gruppi organizzati si sono sentiti traditi da un modo di fare ed agire, da ciò che stato fatto nel settore giovanile che è meglio non approfondire stasera perchè ce ne sarebbero tantissime da dire, da come ci si è relazionati con la gente e con i fornitori. Questo imputiamo alla proprietà e dal 10 Maggio non è cambiato niente.
Passano 15 giorni dalla retrocessione ed il sindaco chiama me ed Alfredo e ci informa che Pulcinelli gli ha comunicato di aver bisogno di un aiuto di rilievo altrimenti non sarebbe riuscito ad iscrivere la squadra. Gioco delle parti? Non lo sappiamo, noi analizziamo sempre e solo i fatti. Il sindaco poi va a Roma ad incontrare il patron di persona, al rientro fa un comunicato per provava a stemperare la situazione, ma resta il fatto che siamo dovuti andare da 4 imprenditori ascolani che in pochissimo tempo hanno sborsato centinaia di migliaia di euro. Sono stato io personalmente ad interloquire con il dg Verdone in merito, i gruppi organizzati mi hanno dato questo incarico, eravamo in contatto costante e mi disse che sarei stato avvisato una volta ratificata l'iscrizione. L'Ascoli è stato iscritto grazie all'aiuto determinante degli imprenditori ascolani, questo è incontestabile. Il 14 Settembre, lo stesso Pulcinelli, disse in conferenza stampa che avrebbe lasciato l'Ascoli solo dopo averlo portato in Serie A e che non c'erano problemi. Dopo la partita di Terni aggiunse che c'erano 20 manifestazioni d'interesse per acquisire il club. All'atto pratico, oltre la Metalcoat, c'erano solo due fondi: uno gestito da un broker calabrese ed un altro guidato da un'azienda italiana che si occupa di eventi. Sempre il dg ci informò che Pulcinelli non riteneva idonee queste manifestazioni d'interesse per garantire un futuro degno al club. Abbiamo continuato a monitorare. Dopo il 7 Giugno inizia un discorso con Metalcoat, abbiamo spinto per far arrivare certi documenti e poi abbiamo aggiornato la gente in un'assemblea pubblica con la presenza anche delle massime istituzioni cittadine, riferendo solamente quello che ci era stato riportato, non parlando mai di soldi, era pur sempre una trattativa tra privati.
Io però mi chiedo: come può un imprenditore arrivare a questo punto? Prese la società 6 anni fa senza debiti, ad Ottobre 2019 non aveva alcun debito e la squadra era seconda in classifica. C'era un presidente all'epoca che i soldi li metteva, poi sostituito con uno che invece è stipendiato. Queste persone non servono all'Ascoli e chiedo pubblicamente la cortesia di non proferire più invano ed a sproposito il nome di Rozzi.
Un appello a Pulcinelli: manda via tutti, fai tu il presidente, assumiti le tue responsabilità, non puoi mettere in società figure che non rappresentano nulla. Ci sono tante persone che si sono sentite tradite e se la sono legata al dito. I gruppi organizzati, per la stragrande maggioranza, gli hanno dato fiducia a lungo, ma poi sono stati traditi e ora non vedono un futuro con questa società. Dal 10 Maggio ci dite cosa è cambiato? Chi ha portato l'Ascoli a retrocedere? Chi fa determinate scelte? Chi decide? Va tutto bene? E' normale? No, non lo è. Provo a mettermi nei suoi panni: ho messo tanti soldi, vengo contestato ed insultato, non posso tornare ad Ascoli, a cosa serve tutto ciò? O Pulcinelli cambia tutto o fa in modo di passare la mano. Il campo va arato, questa è la mia idea. Ho esperienza in curva, abbiamo una situazione di contrapposizione che non ci porta da nessuna parte. O Pulcinelli si assume la responsabilità di quanto accaduto e azzera tutto, oppure penso che non ci sia margine per parlare e confrontarsi. Non possiamo accettare che determinate figure siano ancora li, come niente fosse, non esiste al mondo, ma neanche in una gelateria o in un mercato di frutta e verdura. Non si possono inserire nel Cda dei "signor nessuno" che non sanno neanche cosa firmano. Se lui adotterà dei cambiamenti radicali, come ribadito nel comunicato, poi saranno i gruppi organizzati a fare le proprie valutazioni. Ma, ben inteso, non è una gara tra chi va a vedere la partita dell'Ascoli e chi no, a chi è meno tifoso o a chi lo è di più. La sera di Ascoli-Pisa, purtroppo, dopo tantissima tensione, qualcuno ha sbagliato ed ha esagerato, ci sono persone che non potranno più vedere lo stadio fino a 60 anni, non possiamo lasciare da sola questa gente come se non fosse successo niente, al netto degli errori commessi. La società deve assumersi le proprie responsabilità se vuole che i gruppi organizzati riflettano, poi saranno Alfredo e gli altri ragazzi a dire ciò che pensano. C'è un comunicato che parla chiaro.
Ci poteva essere anche un confronto ma poi non c'erano i presupposti ad Agosto, con la gente in ferie, difficile mettere d'accordo tutti, ci sono anche degli equilibri delicati. C'è gente come Alfredo, ad esempio, che fa chilometri e tante ore di macchina per seguire la squadra dopo essere rientrato allo stadio a Febbraio, dopo una diffida di 5 anni perchè a Palermo fu trovato con un fumogeno in auto che lo ha costretto ad affrontare una lunga serie di processi, lui come tante altre persone. Così non si va da nessuna parte, non è possibile sentire che se l'Ascoli vince chi entra allo stadio è tifoso, chi non entra è imbecille. Ci deve essere una svolta radicale, va fatta piazza pulita. Noi non abbiamo mai sponsorizzato nessuno, lo diciamo chiaramente sia a Metalcoat che a chiunque abbia interesse a rilevare il nostro club: chi vuole diventare proprietario dell'Ascoli non può trattarlo come se stesse comprando un appartamento o una cassa di pomodori. L'Ascoli ha un valore simbolico, morale, di passione, ci devono dimostrare amore e poi ne parliamo.
Mi dicono che Pulcinelli sia in vacanza in questi giorni, quando rientrerà magari inizierà a fare le sue riflessioni, magari non ci penserà per niente, io credo però che questa situazione non porti da nessuna parte. Così l'Ascoli è destinato a morire, l'ambiente è disintegrato e non possiamo vivere in questa situazione che non hanno voluto i tifosi. Ricordo che ad inizio Giugno, per 450mila euro, da altre parti, un amministratore delegato è uscito dal suo ufficio ed ha comunicato ai tifosi che la squadra non sarebbe stata iscritta. A noi il 7 Giugno il dg Verdone ha detto che ci eravamo iscritti grazie all'aiuto degli imprenditori ascolani. Non abbiamo nulla contro Pulcinelli, lo ribadisco, però consideriamo determinate persone responsabili di questa difficile situazione sportiva ed economica e quindi devono andare via. Quando abbiamo incontrato De Santis e Verdone alla Corte del Sole, gli abbiamo detto che non avevamo nessun problema personale con loro e nessuna invidia, gli abbiamo solo esposto i numeri, i bilanci ed i risultati sportivi. Alla resa dei conti siamo retrocessi indebitati, con una marea di problemi. Propongo di fare un confronto pubblico, tosto, davanti a tutti, ci sono persone che hanno la giusta credibilità e possono metterci la faccia. Non abbiamo fogliettini da sventolare. Mentre noi nei mesi scorsi, notte e giorno, facevamo il massimo per salvare la società, c'era gente di Ascoli che si proponeva a questa proprietà per un ruolo o un posticino, che consigliava giocatori, tutto per un tornaconto personale. Ma la vergogna dove è? Ascoli purtroppo è anche questa roba qua. La protesta dei gruppi organizzati, come è spiegato chiaramente nel comunicato, si protrae fino a quando non ci sarà un azzeramento dei personaggi che ci hanno portato a questo punto. Pulcinelli venga in città, faccia una conferenza stampa ed annunci i cambiamenti, oppure ognuno andrà per la propria strada. La squadra ha bisogno di tutti i tifosi, lo sappiamo, gli ultras hanno voglia di tornare allo stadio ma non possono far finta di niente, sono successe cose troppo gravi e non possono essere presi in giro. Credetemi, è stata una scelta dolorosa, parliamo di gente e ragazzi che darebbero la vita per l'Ascoli. Aspettiamo qualcosa di concreto e basilare, non possiamo più accettare di essere rappresentati da certe persone. Volevo ringraziare, in conclusione, una persona con la quale ho avuto modo di interagire in questi mesi, Enrico Diomedi, per la sua professionalità, serietà e per l'amore che porta per l'Ascoli Calcio. Ha profuso un impegno importante, trascurando anche il suo lavoro, per fare in modo che si potesse arrivare a qualcosa di concreto.
Un ultimo appello: cercate di non utilizzare i social per denigrare i ragazzi dopo aver optato per questa scelta dolorosa ma doverosa per il bene ed il futuro dell'Ascoli, lo capirete con il tempo...".