Ascoli Calcio, l'ex Lovato si presenta a Lugano: “Nuova sfida. Bellini? Un giorno potrebbe rientrare nel calcio”
di Redazione Picenotime
giovedì 20 agosto 2020
Gianni Lovato è stato presentato ufficialmente alla stampa dal presidente del Lugano Angelo Renzetti. L'ex direttore generale dell'Ascoli ricoprirà il ruolo di responsabile dell'area tecnica della squadra svizzera di Super League al fianco del direttore sportivo Marco Padalino.
Ecco le prime parole di Lovato nell'incontro con i giornalisti a Cornaredo, dove la squadra di mister Maurizio Jacobacci è in ritiro in vista della ripresa del campionato prevista per il 19 Settembre. "Sono una persona che nella vita ha sempre cercato di migliorare accettando anche sfide o situazioni che comportavano novità, sono naturalmente curioso e desideroso di migliorare. Questa di Lugano è una sfida perché esco dalla mia comfort zone, da situazioni che conosco bene per entrare in un mondo che è vicino ma che ha delle sue peculiarità com’è normale che sia. Entro tra l’altro in un club che sta facendo molto bene: è una società che in questi anni ha ottenuto risultati tutt’altro che scontati. Ho assistito alle partite del Lugano dopo il lockdown e ho avuto modo di apprezzare il lavoro fatto - ha dichiarato Lovato attraverso il sito ufficiale del club ticinese -. Ho sempre visto in campo una squadra coesa, vogliosa di lottare e questo conferma che si è lavorato bene a livello di staff e di dirigenza. Come ha detto il presidente la mia speranza e volontà è quella di riuscire a mettere un tassello in più all’interno di una società che già funziona e che ha ottime professionalità. Da un punto di vista prettamente tecnico sicuramente è apprezzabile il fatto che si giochi ogni partita con la voglia di vincerla. Nel Lugano ho apprezzato una squadra che in qualsiasi momento, anche in partite (come a Ginevra) dove rimase in dieci cercò ciononostante di vincere. Il calcio italiano da questo punto di vista è molto più conservativo. Per il resto, in attesa di conoscere meglio le situazioni, è apprezzabile il fatto di poter schierare cinque extracomunitari. Se ben gestito con lo scouting può portare grossi vantaggi a una società, perché può aprire prospettive enormi sul piano tecnico ed economico. Lavorerò assieme a Marco Padalino, che è una figura importante e capace. Ogni volta che abbiamo parlato di calcio abbiamo trovato corrispondenza assoluta. Bellini? Quando e se avrà qualcosa da dire la dirà lui. Ci tengo a disegnare bene la realtà come ha già fatto il presidente. Ho la fortuna di essere amico di Bellini e della sua famiglia. Mi chiamò quando decise di prendere l’Ascoli Calcio a dirigere la società e fu anche un’esperienza fortunata perché il primo anno salimmo subito in Serie B. Quindi massima stima e amicizia ma parliamo comunque di un imprenditore che è uscito dal calcio pur se lo ama, magari un giorno potrebbe rientrare (ma lo sa solo lui). Siamo a uno stadio veramente embrionale della cosa perché al netto della volontà di Bellini e di tutte le situazioni, siamo in un momento storico veramente particolare. Parliamo di una persona che vive al di là dell’Oceano e che è difficile anche solo da incontrare in questi mesi di emergenza sanitaria. In definitiva non c’è nulla nemmeno di abbozzato se non la volontà di incontrarsi. Tra l’altro ho il mandato di sentire chiunque possa seriamente aiutare a migliorare la situazione esistente.”
Ha preso poi la parola il presidente Angelo Renzetti: "E’ un momento di difficoltà generale dovuto alle conseguenze della pandemia: le società sono confrontate con minori entrate e il mercato è molto più complicato del solito. Dobbiamo essere attenti e allargare gli orizzonti per questo abbiamo pensato di aggiungere al nostro organico una figura competente che è stato giornalista ma anche direttore generale e direttore sportivo, conosce tutti gli anfratti del calcio italiano e non solo. Vogliamo ampliare il nostro raggio di azione sia a livello societario sia a livello di mercato e di sinergie con altri club: questo non lo può fare solo Marco Padalino che fa già tanto e tiene pure i contatti tra giocatori e staff. Il raggio di azione generale si amplia, ci sono trattative per la cessione e ogni giorno ricevo offerte di giocatori, la nuova figura deve aiutarci. Sappiamo che dobbiamo ampliare l’apparato societario per vendere in toto o parzialmente il club. Vorrei mantenere il valore tecnico della squadra, strategicamente abbiamo 14 partite nel girone di andata e vorremmo puntare sul gruppo che ha terminato la stagione. Poi nel ritorno con 24 gare ci sarà un altro mercato e vedremo il da farsi. Da indiscrezioni fatte si è detto che Lovato è in rapporti di amicizia con l’imprenditore italo-canadese Bellini ma è importante dire che non abbiamo mai parlato con lui. Ci siamo detti quando verrà in Europa lo incontreremo; tutte le illazioni fatte in proposito ci possono fare solo del male. Vendere il club? Il discorso è semplice: se desidero vendere qualcosa devo consolidarla, non posso cedere un prodotto che non funziona. Il mio intuito mi dice che in questo momento dobbiamo dare un’immagine costruttiva, la società in questi anni è migliorata a tutti i livelli con il dir. Campana e i suoi collaboratori (vedi il marketing). Devo ringraziare tutti perché hanno lavorato veramente bene. Ora c’è un problema di mercato e ho dovuto assumere una figura che si possa muovere in questo senso ma anche a livello di agganci societari. Abbiamo sul tavolo alcune offerte concrete scritte di acquisto delle azioni e dobbiamo valutarle. Come sono entrato in contatto con Lovato? Si era interessato per capire se la società era in vendita, da lì c’è stata conoscenza e poi stima reciproca; ci siamo incontrati più volte, è venuto a vedere le partite. Mi sono detto creiamo una società solida anche con il suo aiuto e poi andiamo avanti con qualche sostegno esterno o sarà più facilmente cedibile. le cose da fare sono tante anche a livello di Team Ticino per fare un esempio. Stiamo riorganizzando tutto, c’è tranquillità e serenità. Non possiamo più permettere di far partire giocatori senza che si sappia chi li ha presi, chi li ha dati, se hanno pagato o meno. I giovani sono molto importanti: il Team Ticino conta attualmente 13 giocatori nelle diverse nazionali giovanili e le loro carriere vanno curate da vicino sul piano tecnico ed economico, per salvaguardare gli investimenti fatti. E’ un ambito che desideriamo sviluppare e Gianni può darci una mano con l’esperienza che ha accumulato. Ma l’intenzione è quella di puntare sui giovani e non di cederli, viste anche alcune esperienze non felici del passato. Poi c’è il discorso di scouting, con Manari si è lavorato bene finora (ad esempio scoprì Ceesay in Africa). Anche lì ci attendiamo una mano da Lovato. Ripeto sempre che l’Italia per noi calcisticamente è come un laghetto a pagamento: basta mettere l’amo e il pesce lo prendi sempre. Tutti sono innamorati del calcio e vogliono praticarlo. I giovani vogliono venire qui perché giù per certi versi c’è una sorta di giungla, con raccomandazioni, bustarelle e quant’altro".
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Commenti
Cecco d'Ascoli
giovedì 20 agosto 2020
"In bocca al lupo" dott. Lovato! Da persona seria e competente qual è farà bene anche lì!
Davide
giovedì 20 agosto 2020
Grande conoscitore di calcio ha portato ad Ascoli fior fior di giocatori tra tutti jankto e petagna poi tutti i giocatori della serie C un vero squadrone, discreto come pochi, quando è stato accantonato in società abbiamo visto solo confusione, la salvezza di quest'anno ha del miracoloso merito di bifulco e Dionigi
Abbasso i pesciari
giovedì 20 agosto 2020
Grazie Lovato ,per l'aiuto che ci hai dato,