Ascoli Calcio, Moro: “Momento tremendo, sono molto preoccupato. Serve subito un dirigente competente con veri attributi”
di Marco Amabili
giovedì 07 novembre 2024
Abbiamo avuto il piacere di intervistare stamane Adelio Moro in uno dei momenti più difficili nella storia dell'Ascoli, con i bianconeri che hanno raccolto appena 10 punti nelle prime tredici giornate del girone B del campionato di Serie C. Nato a Mozzanica il 15 Aprile 1951, il "Capitano" ha scritto pagine indelebili nel capoluogo piceno collezionando ben 153 presenze ufficiali con la maglia del Picchio dal 1976 al 1981 impreziosite da 30 gol.
Come sta vivendo questo complesso inizio di stagione del suo amato Picchio?
"Seguo l'Ascoli tutti i weekend e purtroppo sono molto preoccupato. E' un momento tremendo e stagnante, non è facile uscire da una situazione così complicata, si corre il rischio di incappare in un'altra retrocessione e sparire dal calcio professionistico. La Serie C è un campionato molto difficile, più della Serie B, e non è facile ripartire dopo una retrocessione anche sfortunata. L'estate è stata caratterizzata dalla trattativa per la cessione della società che poi non è andata in porto, sono stati persi due mesi in fase di mercato e tanti giocatori si sono trasferiti altrove. E' stato poi preso un direttore sportivo all'ultimo momento con situazioni economiche non particolarmente brillanti, da fuori non conosco bene tutte le dinamiche ma è evidente che siano stati commessi tanti errori. Pulcinelli guida l'Ascoli dal 2018 ma secondo me non ha mai avuto un vero feeling con i tifosi, ci sono state sempre grandi discussioni. Probabilmente paga il fatto di aver scelto delle persone in società che non vanno bene per quella piazza. Il tifoso, che da sempre ad Ascoli è il dodicesimo uomo in campo, deve essere parte integrante del club. Ai miei tempi Rozzi chiamava sempre a raccolta i tifosi quando c'erano dei periodi complicati, li sapeva coinvolgere in modo che la squadra avesse modo di scendere in campo serena per poter dare il massimo delle proprie potenzialità".
Possibili soluzioni per risollevarsi alla svelta?
"Non faccio nomi per eleganza, ma a mio avviso serve una figura forte, importante, un dirigente competente, con conoscenze calcistiche di rilievo. Un professionista con una spiccata personalità, con i veri attributi, che riesca ad avere subito un contatto con la tifoseria, altrimenti da questa situazione non se ne esce fuori. Serve un profilo che abbia già vissuto questo tipo di esperienze, ce ne sono tanti in giro. Pulcinelli ne dovrebbe chiamare 4 o 5 a Roma, parlarci e poi scegliere il più adatto. Che sia di Ascoli o meno fa poca differenza, ma secondo me è qualcosa che deve accadere sùbito per invertire il trend negativo. Tutte le persone che attualmente fanno parte dell'organigramma societario non sono accettate dalla piazza, quindi serve immediatamente una sterzata. Bisogna programmare ora per essere poi pronti nel calciomercato invernale ad ingaggiare quei 3 o 4 giocatori di una certa importanza che ti possano permettere di risalire la china. Deve essere sempre il patron comunque a decidere se intende vendere il club o programmare la prossima stagione per tornare in Serie B, con l'obiettivo fondamentale di uscire al più presto da questa fase drammatica".
Si sente di dare una parola di conforto ai tifosi bianconeri che stanno soffrendo da mesi?
"Se da promessa del calcio sono diventato un giocatore importante della Serie A lo devo a Rozzi e ai tifosi del Picchio che hanno sempre creduto in me. Agli appassionati sostenitori bianconeri dico di stare vicini alla squadra, si sta rischiando di cancellare la storia dell'Ascoli. Bisogna dare una mano ai calciatori, li vedo piuttosto impauriti e preoccupati dalla tv. Sicuramente non è stata costruita una grande squadra, manca la qualità, ci sono dei limiti evidenti eccezion fatta per elementi d'esperienza come Corazza e Varone e qualche altro. Occorre stare al fianco della squadra, solo della squadra, tutte le altre problematiche verranno poi analizzate a tempo debito. I tifosi devono tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo. Ai miei tempi erano in 30mila al "Del Duca", ora non è possibile raggiungere quei numeri ma 5mila/6mila spettatori per la Serie C sono comunque tanta roba e bisogna approfittarne per cercare di inanellare qualche risultato positivo".
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Commenti
Francesco
giovedì 07 novembre 2024
L'immagine della tua maglia a strisce verticali con la fascetta rossa da capitano è impressa nella mia mente, le tue parole mi commuovono, siamo nel peggior momento della storia gloriosa del picchio, in mano a gente incapace arrogante e indegna.
Tonino
giovedì 07 novembre 2024
Detto dal capitano mi preoccupa ancora di più e pensare che c'è chi lustra ancora le scarpe a questa gentaglia. Solo una parola vergogna!
Simone Dalle Crode
giovedì 07 novembre 2024
Grande Adelio Moro ! Ha detto la sacrosanta verità: ci vuole l’uomo forte ed esperto, solo lui quindi con azzeramento di tutte le altre e precedenti figure…
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