L'ombra della 'ndrangheta sul Crotone. Procura: “I Vrenna socialmente pericolosi”
di Redazione Picenotime
lunedì 08 febbraio 2016
Ombra inquietante sul Crotone che occupa il secondo posto in classifica del campionato di Serie B dopo 25 giornate ad un solo punto di distacco dalla capolista Cagliari.
Come riporta stamane il quotidiano "La Stampa", sulla Società calabrese pende una richiesta di sequestro avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Beni per un valore totale di 800 milioni di euro su cui gli inquirenti vorrebbero apporre dei sigilli. Secondo la tesi del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto procuratore Domenico Guarascio, infatti, il patron del Crotone Raffaelle Vrena e suo fratello Giovanni sarebbero "individui socialmente pericolosi tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni".
Da diversi anni le indagini della Procura Antimafia sono incentrate sulle attività dei fratelli Vrenna e, grazie anche alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la Procura avrebbe delineato rapporti ed attività a tinte fosche legate al patron calabrese, tanto da avanzare una richiesta di sequestro.
Non si è fatta attendere la replica del Crotone Calcio attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito:
In riferimento a tutti gli articoli di stampa apparsi negli ultimi giorni, il presidente Raffaele Vrenna e l’amministratore delegato Giovanni Vrenna intendono precisare:
“Con inaudita pervicacia è in atto un'aggressione mediatica che enfatizza, unilateralmente, un ricorso che la Procura ha interposto avverso un decreto del Tribunale di Crotone che si è occupato di una richiesta avanzata dalla Procura di Catanzaro, rigettandola. Ebbene gli estensori di alcuni articoli di stampa, oltre a dare al patrimonio dei fratelli Vrenna fantasiose quantificazioni (addirittura 800 milioni!?) o ad affermare falsamente che il Presidente del Crotone sarebbe stato arrestato (circostanze queste ultime che, poiché false, saranno oggetto di valutazione in sede giudiziaria, visto che verranno perseguiti in sede civile e penale gli astiosi sprovveduti che si sono lasciati trascinare dall'impeto colpevolista che li ha travolti), continuano ad enfatizzare il ricorso della Procura e nel contempo banalizzare il doppio controllo giurisdizionale (da parte del Presidente del Tribunale -prima- e del Tribunale -dopo-) che, sulla richiesta della Procura, si è risolto in termini postivi, nel senso che è stato riconosciuto (si ribadisce) giurisdizionalmente che i fratelli Vrenna sono stati (e sono tutt'ora) vittime di angherie e vessazioni delinquenziali mafiose e non già conniventi. Parimenti, sempre in sede giudiziaria, è stata riconosciuta la legittimità del patrimonio (di gran lunga inferiore a quello surrettiziamente rappresentato). Ed allora ci si chiede perché un ricorso di parte (Procura della Repubblica) deve essere utilizzato per gettare deliberatamente discredito a livello nazionale su imprese sane, infangando anche la squadra di calcio che ha finora dimostrato di avere le carte in regola per uno storico approdo nella massima serie. Senza voler fare voli pindarici e pensare a contorte e perverse macchinazioni, magari ipotizzando strumentali manipolazioni dettate da interessi specifici e mirati, non si può fare a meno di rimanere sbigottiti di fronte a prese di posizione giornalistiche che non appaiono propriamente libere e scevre da condizionamenti. Non deve sfuggire che il diritto di cronaca soggiace al limite della contingenza che comporta moderazione, misura e proporzione nelle modalità espressive. Non bisogna, quindi, mai trascendere in attacchi personali diretti a colpire la dignità e professionalità altrui. All'uopo ha rilievo non solo il contenuto dell'articolo, ma l'intero contesto espressivo in cui lo stesso si è inserito, compresi titoli e sottotitoli. Questi sono tutti degli elementi che rendono esplicito il significato di un articolo che può esser idoneo a fuorviare e suggestionare i lettori più frettolosi. Ecco perché la percezione visiva concorre quindi in maniera determinante ad attribuire un significato diffamatorio alla pubblicazione a mezzo stampa. E' bene evidente, quindi, che la veste grafica ed i titoli utilizzati negli articoli di cui si discute sono fuorvianti. Ma di ciò si occuperanno il Giudice Penale e quello Civile già investiti dalle domande e denunce in tal senso avanzate dai fratelli Vrenna contro gli estensori, i Direttori e gli Editori delle testate giornalistiche interessati. Verrà nello stesso tempo avanzata una richiesta alla Procura della Repubblica, alla Procura Generale della Corte Di Appello, ed alla Procura Generale della Corte di Cassazione, al fine di verificare la legittimità di un utilizzo esterno di atti di parte che riguardano un procedimento in corso di trattazione”.
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Commenti
IO
lunedì 08 febbraio 2016
questa si che era una società seria ... .... ....non come la nostra che non ne azzecca una! ... .... vero??
Platano
lunedì 08 febbraio 2016
Adesso cominceranno con la storia che ha qualcuno da fastidio il Crotone in serie A E tutte le altre menate stile Teramo,se non danno una ripulita,per questo calcio è la fine.
MARIO 78
lunedì 08 febbraio 2016
Infatti Crotone Perugia 1- 2 ???? quante bollette ha fatto saltare il Perugia aveva perso 3 partite di fila l'ultima 0-4 in casa poi va a Crotone che sarebbe stato capolista in caso di vittoria e vince 2 a 1 ? poi va a Bari perde 2 a 1 al 88^ poi vince 3 a 2 strano stranissimo come il Brescia che perde a Salerno in casa con il Livorno e a Vercelli e mo arriva l'Ascoli e ci suonano o ci vogliono suonare strano no ? Un circo Barnum
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