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Massignano, mostra dedicata a Dürer e De Carolis nella chiesa di Santa Maria della Misericordia

di Redazione Picenotime

mercoledì 09 luglio 2025

Fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale di Massignano, in collaborazione con quella di Montefiore dell'Aso, la mostra dal titolo "Dürer e De Carolis a Massignano" nasce dall'idea di voler farli ritrovare, come fossero due vecchi amici che non si vedevano da tempo, a pochi passi da dove Adolfo De Carolis è nato nel 1874. Il luogo della mostra sarà la chiesa di Santa Maria della Misericordia a Massignano. Il periodo della mostra parte dal 20 luglio fino al 20 agosto 2025. Gli orari lun.-ven., 17:30 - 20:30 sab.- dom., 21;30 - 23:00 (possibili variazioni su richiesta) Ingresso gratuito. Divisi da 400 anni di storia (compresa quella dell'arte) ad accomunarli sono sia la tecnica xilografica (difatti qui vengono esposte e messe a confronto delle xilografie, il prodotto d'una tecnica antica e particolarissima nella quale entrambi sono stati maestri indiscussi) sia l'interesse per due figure fondamentali della nostra cultura e della nostra religione: Gesù Cristo e san Francesco d'Assisi. Albrect Dürer (Norimberga 1471-1528) nella sua "Piccola Passione" (da cui sono tratte le xilografie originali esposte) rappresenta in maniera partecipata (quasi con un espressionismo ante litteram già caravaggesco) le scene salienti della storia della Redenzione, dal Peccato originale al Giudizio finale, passando per le dolorose "stazioni" del sacrificio di Cristo. Adolfo De Carolis (morto a Roma nel '28) ci fornisce 53 immagini, quanti sono i cosiddetti "Fioretti" (cioè episodi scelti) ad altrettanti momenti straordinari della vita, anch'essa sofferta, del Santo più amato della cristianità, nonché relativi all'apostolato del suo neonato ordine monastico. Nella narrazione per immagini della vita di San Francesco (codificata nei "Fioretti" partendo da fonti popolari non scritte) c'è una sorta di identificazione tra Gesù e Francesco Di Bernardone. Ciò è dimostrato da più di un elemento biografico: difatti 12 come gli apostoli furono i primi seguaci di Francesco, di cui uno, come il Giuda del Vangelo, si tolse la vita impiccandosi; i 40 giorni passati a digiunare in una non ben identificata isola del cosiddetto lago di Perugia; poi l'assunzione fisica su di sé delle stimmate... Insomma Francesco, già dai suoi contemporanei considerato santo, viene presentato quale perfetta reincarnazione medievale di Gesù Cristo che avrebbe dovuto avere come missione quella di riportare la Chiesa del tempo ai valori di povertà e di servizio verso gli ultimi, gli scarti dell'umanità. Uniti dalla stessa tecnica, la xilografia appunto (ovvero la creazione per incisione ad incavo di matrici di legno, che opportunamente inchiostrate permettono la riproduzione su carta di un alto numero di immagini uguali) Dürer e De Carolis affrontano i due percorsi narrativi in modi e stili ovviamente differenti. Serrato e altamente drammatico (forte d'un realismo duro vicino a Mantegna e, come già detto, in anticipo di un secolo su Caravaggio) il primo; più rasserenato e a tratti fantastico il secondo, paragonabile a certa narrazione popolare, dove convivono realtà e fantasia senza contraddirsi. Nei Fioretti (creati negli anni 1925-'26 su commissione dell'editore Zanichelli di Bologna per celebrare il settimo centenario dalla morte del Santo) De Carolis abbandona il virtuosismo di certi suoi straordinari capolavori xilografici e si fa per così dire francescano, cioè si converte (quasi la sua fosse una preghiera) ad un linguaggio più semplice, asciutto ed essenziale (lui che proveniva da un certo prezioso, e a tratti compiaciuto, decorativismo Liberty di tipo floreale). La mostra "Dürer e De Carolis a Massignano" è allestita nell'elegante chiesa ottocentesca Santa Maria della Misericordia di Massignano, edificio di culto in stile neoclassico posto a pochissima distanza dal nucleo medievale del paese. Va segnalato che il catalogo, presente in mostra, oltre agli scritti del prof. Stefano Papetti e di Giorgio Voltattorni M., dopo tanti anni dalla loro originaria pubblicazione ripresenta i cicli completi della "Piccola Passione" (37 xilografie, i cui i legni sono conservati al British Museum di Londra) e de "I Fioretti". Nell'esposizione saranno presenti alcune splendide opere grafiche di 2 artisti contemporanei marchigiani: Valeriano Trubbiani (1937-2000) e Roberto Stelluti (classe 1951) i quali, a modo loro, hanno tentato un dialogo/confronto con il lascito estetico, dunque culturale, di giganti dell'arte universale come il tedesco Albrecht Dürer e il marchigiano Adolfo De Carolis.  

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